Rifiuti trasparenti in una Salerno "pulita" - Diritto di Accesso Civico

Rifiuti trasparenti in una Salerno “pulita”

Posted by on Lug 1, 2015 in Didattica, Post

Riciclare

I rifiuti per definizione sono qualcosa di cui ci si disfa perché non più utili o utilizzabili. Fortunatamente non è sempre così. Molte volte i rifiuti vivono una nuova vita dopo essere usciti dalle nostre case e soprattutto acquistano un valore che credevamo esaurito.

I progetti di raccolta differenziata servono proprio a questo: preservano l’ambiente, cercano di arginare i problemi ecologici, risolvono il problema delle discariche e consentono importanti risparmi di energia e di materie prime, ma soprattutto ridanno vita a quei rifiuti e danno loro valore. Un valore economico.

I Comuni come Salerno questo lo sanno bene. E per questo differenziano. Il progetto di raccolta differenziata del Comune di Salerno ha una storia abbastanza recente, ma non priva di soddisfazioni, che sicuramente sono già state raccontate.

Ecco le tappe salienti della nascita e della gestione del progetto ricostruito con l’aiuto dei documenti istituzionali trovati sul sito del Comune. Nel 2008 viene adottato, per far fronte all’emergenza rifiuti, dall’amministrazione comunale il modello “porta a porta” redatto dal CONAI.

Questo modello consente di differenziare i rifiuti alla base, cioè già nelle case e nei negozi. La città, al momento dell’adozione di questo nuovo piano di raccolta dei rifiuti, è stata divisa in cinque aree abitate ognuna da circa trentamila cittadini e il modello è stato adottato gradualmente a partire dalla zona orientale. Grazie al finanziamento di quasi quattro milioni di euro si è dato l’avvio all’acquisto dei materiali per la raccolta differenziata e alla costruzione di una seconda isola ecologica sul territorio salernitano. Finalmente l’ordinanza comunale del 18 giugno 2008 ha visto dare l’avvio ai primi passi di questo modello che ha immediatamente dato i suoi frutti, anche grazie all’importante campagna di comunicazione avviata dal Comune.

L’unico neo trovato in questa affascinante storia è la mancanza della determina per l’assegnazione del servizio di gestione della raccolta differenziata alla società Salerno Pulita Insomma il Comune non sembra fare proprio di tutto per essere pulito e trasparente come la sua Salerno. E alla luce del decreto legislativo n. 33 del 2013 questo non è proprio un bene, anche perché non si sa mai dove è puntato l’occhio dell’ANAC.

Si può dire, però, che l’amministrazione salernitana ha curato nei minimi dettagli il progetto, ponendo un’attenzione maggiore alla sensibilizzazione, per rendere consapevoli i cittadini di collaborare ad uno scopo comune per conseguire importanti risultati. Come dimenticare, infatti, il raggiungimento dei primi traguardi a solo un anno dall’adozione del nuovo modelloSalerno, quindi, c’è e si differenzia. A dimostrarlo, infatti, il Premio CONAI e titolo di Comune Riciclone.

Dopo i fasti del passato bisogna però fare un salto temporale e tornare al presente, al 2014. Sappiamo a grandi linee come è stato strutturato il servizio di raccolta differenziata negli anni precedenti, e in linea di massima niente è cambiato, tranne l’obiettivo percentuale di raccolta differenziata da raggiungere, che la normativa nazionale pone al 65% a partire dal 2012 (adesso slittato al 2020 come previsto dall’articolo 18 di una bozza del ddl. collegato alla Stabilità).

Salerno è ancora il comune virtuoso che era in passato? Cosa è cambiato, ad oggi, nell’organizzazione del progetto?

La campagna di comunicazione è sempre il punto forte sul quale si basano le fondamenta del “modello Salerno” tanto acclamato in passato?

Per quanto riguarda la prima domanda c’è da star tranquilli. La raccolta differenziata per Salerno rimane un fiore all’occhiello, anche se nel 2013 (i dati del 2014 ancora non sono stati pubblicati) è stato registrato un calo del 4% circa rispetto all’anno 2012 sulla sua percentuale. 

La Scheda Urp e il Tiki-toki riportano le informazioni di pubblica utilità in maniera schematica e interattiva, alleggerendo la mole di dati e rendendo possibile l’informazione dei cittadini in un modo più svelto e meno dispersivo.

I dati, inoltre, non si fermano qui. Grazie al Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, una sorta di Santo Graal dei documenti istituzionali, è stato possibile quantificare i risultati di tale progetto, la cui portata rende molto orgogliosa l’amministrazione salernitana. Orgogliosa e a quanto pare anche un po’ gelosa del frutto di tanto duro lavoro. Non è stato per niente facile riuscire ad avere i dati con tempestività, ma l’attesa ha pagato. Grazie a questo documento, infatti, è stato possibile ricavare informazioni circa domande che interessano non poco i cittadini. Il MUD2013 chiarisce i dubbi su tantissimi quesiti (grafici esplicativi):

A partire dai dati su costi e ricavi del servizio di raccolta e dopo un confronto con le istituzioni la ricerca si è rivolta in modo più approfondito alla cosa che più sta a cuore a tutti i cittadini in generale: la tassa sulla spazzatura.

Procediamo per gradi: dai siti istituzionali OpenCoesione e FESR Campania risulta che il progetto di raccolta differenziata (sempre in riferimento all’anno 2013/2014) non è finanziato da fondi strutturali, quindi il Comune di Salerno utilizza fondi propri e questi fondi provengono…rullo di tamburidalle tasse dei cittadini, come si può vedere sul Piano Finanziario 2014che prevede una spesa di circa quarantuno milioni di euro.

Il Piano finanziario parla chiaro: niente aiuti dai fondi strutturali, paga il Comune, o meglio, i cittadini.

L’ufficio Tributi di Salerno è stato un’oasi nel deserto informativo che ha circondato questa ricerca. La responsabile del settore Tributi ha aperto solo per noi le porte del mondo Tari e ha chiarito qualsiasi dubbio a riguardo.

La legge di stabilità 2014 (27 dicembre 2013 n. 147) ha istituito l’imposta comunale unica IUC che si compone di:

  • Imu (imposta municipale propria);

  • Tasi (servizi indivisibili);

  • Tari (tassa sui rifiuti).

Quindi la Tari, istituita dal 01/01/2014 come componente dell’imposta unica comunale, è destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico dell’utilizzatore, e gli importi delle bollette devono garantire la copertura totale del servizio di raccolta dei rifiuti urbani.

Come si calcola la Tari? Chi deve pagarla? Il ricavato dalla vendita dei materiali differenziati viene detratto dalle bollette dei cittadini? 

Queste informazioni, che di solito spaventano o/e annoiano essendo un po’ più specifiche, sono molto preziose per chiunque si trovi a dover pagare senza sapere nemmeno per cosa o perché lo sta facendo.

La Tari dal gennaio 2014 sostituisce da una parte la Tares e dall’altra, dove fosse ancora presente, la vecchia Tia. Quest’ultima era ancora basata sul concetto di tariffa che andava misurata sui rifiuti prodotti, mentre la Tares, che è stata introdotta dalle riforme del governo di Mario Monti, calcola il coefficiente di produzione dei rifiuti in base alla metratura dell’immobile di residenza. La Tari riprende strettamente quest’ultima impostazione, con l’esclusione delle aree circostanti la residenza, come i giardini.

A pagare la Tari sono quindi i proprietari e gli inquilini di residenze private, così come i titolari di imprese commerciali o industriali. È, tra l’altro, previsto un aggravio per i negozi, i ristoranti o i locali notturni.

Per il Comune di Salerno l’importo delle tariffe della tassa è calcolato dal CED, ma la funzionaria nominata Dott.ssa Ventura è stata così gentile da spiegare – anche a noi – il sistema utilizzato.

Basta rispolverare la matematica imparata al liceo e mettersi all’opera: le tariffe Tari si dividono in due tipologie; domestiche date dalla superficie dell’abitazione più il nucleo familiare caratterizzate da una componente fissa e una variabile) e non domestiche, suddivise in trenta categorie caratterizzate anch’esse da una componente fissa e una variabile.

Per il calcolo delle tariffe delle utenze domestiche bisogna moltiplicare la parte fissa per i metri quadri dell’abitazione per poi addizionare il risultato alla parte variabile e aggiungere anche il 5%, che sarebbe l’addizionale provinciale, cioè il costo che sostiene la Provincia. Per le utenze non domestiche anche la parte non variabile va moltiplicata per i metri quadri. Una volta calcolato l’importo, non resta che spedire la tanto attesa bolletta che il cittadino deve pagare.

Ah … la bolletta! La classica comunicazione istituzionale, puntuale come un orologio e non tarda mai…

Ma è sempre chiara e comprensibile?

Per avere questa risposta è stato sufficiente analizzare una bolletta della spazzatura ed è stato un lavoro abbastanza facile. Quando vuole, il Comune di Salerno sa farsi capire benissimo.

Si giunge, quindi, ai guadagni derivati dalla vendita dei materiali destinati al riciclo, che, come chiarisce il MUD2013, hanno fruttato al Comune di Salerno circa ottocentosettanta mila euro. Non abbastanza per poter pesare – in maniera positiva – sulle bollette dei cittadini. Infatti, il ricavato non viene detratto dalle tasse versate ma molti possono comunque sperare di risparmiare qualcosa controllando il Regolamento Tari  facendo particolare attenzione agli articoli 9 e 11. 

E per quanto riguarda il piano di comunicazione? Continua ad essere efficiente ed efficace come in passato?

La risposta può sembrare scontata visti i risultati raggiunti da Salerno, che per l’anno 2013/14 si attesta al trentacinquesimo posto nella classifica generale dei Comuni Riciclonie continua a mantenere il primato, con il suo 64,27 % di Raccolta Differenziata, come capoluogo di Provincia dell’area meridionale della nazione.

In realtà, ad oggi, non esiste nessun piano di comunicazione riguardante il progetto. L’Amministrazione – forte dei risultati – forse pensa di poter continuare a dormire sugli allori, credendo ormai i cittadini autonomi, educati a rispettare l’ambiente e a mantenere alto l’onore della città.

Sarà sempre così? O si può e si deve migliorare?

I cittadini devono essere informati su tutto ciò che li riguarda e che riguarda le pubbliche amministrazioni, soprattutto per la raccolta differenziata, di cui sono i primi e principali attori. La comunicazione è fondamentale per una amministrazione trasparente e una città pulita. In tutti i sensi.

Al prossimo monitoraggio. Nel frattempo, i dati sulla raccolta differenziata del 2014 li trovate qui.