#OpenGov: PA trasparente per cittadini monitoranti

Posted by on Mar 12, 2017 in Blog, Post

#OpenGov: PA trasparente per cittadini monitoranti

OpenGov, dati sui rifiuti, PA trasparente, cittadini monitoranti.  Questi i temi  del quinto Open Data Day all’Università di Salerno nell’ambito della Settimana dell’Ammistrazione Aperta #SAA2017 Insieme amministratori, amministrativi e amministrati.  Studenti delle scuole del progetto A Scuola di Open Coesione, studenti del mio corso  Comunicazione pubblica e linguaggi istituzionali, studenti di Informatica e rappresentanti di PA centrali e dei comuni monitorati. Sindaci, Assessori comunali e dirigenti all’Ambiente sono stati con gli studenti ASOC  discenti dei propri concittadini che studiano Comunicazione pubblica per capire come comunicare i dati sui rifiuti. 11  Comuni monitorati a cui sono state presentate le richieste per il diritto di accesso civico sui dati sui rifiuti attraverso la piattaforma Chiedi Comuni monitorati Salerno, Agropoli, Cava de’ Tirreni, Eboli, Maiori, Mercato San Severino, Montoro, Montesano sulla Marcellana, Nocera, Perito, Salerno, San Cipriano Picentino. Con il quinto Open Data Day proseguiamo il percorso tracciato in questi anni. Il primo Open Data Day  fu in collaborazione con il Dipartimento delle Politiche di Sviluppo economico e la coesione territoriale, oggi Agenzia della Coesione Territoriale. Il portale OpenCoesione era appena nato e chiesi a Luigi Reggi, Simona De Luca e Carlo Amati di presentarlo al mio corso in un’attività didattica congiunta con la Scuola di Giornalismo. Pensammo di fare un monitoraggio civico dell’asilo dell’Università per far “vedere” agli studenti gli impatti reali rappresentati dai dati di OpenCoesione. Dopo aver cercato i dati sui finanziamenti, sul tempo per costruire l’asilo, sull’appalto, facemmo il  primo monitoraggio civico all’asilo dell’Università di Salerno fu la “ricerca sul campo” per capire se la spesa era stata impiegata bene. Presentammo questa esperienza al primo Open Data Day Nazionale organizzato dagli Stati Generali dell’Innovazione. Il secondo Open Data Day  fu un tavolo di lavoro con i rappresentanti dei Comuni Eboli e Pellezzano insieme ai responsabili della Rete d’impresa 100% Campania che aggrega le imprese della filiera Carta – Cartone -Cartonato. L’obiettivo era capire se i Comuni potevano “alimentare” le  imprese del territorio con loro rifiuti. E fu così che con Giancarlo Chiavazzo di Legambiente Campania individuammo i dati di pubblica utilità che un cittadino contribuente vorrebbe conoscere per pagare la tassa sui rifiuti consapevolmente. Dati di pubblica utilità per un/a contribuente: Quantità di rifiuti; Spesa annuale del Comune per la Raccolta Differenziata; Costi Tassa Rifiuti; Ricavi del Comune dalla vendita dei rifiuti; Quantità di rifiuti raccolti che possono essere Materia Prima Seconda (MPS). E poi i dati georeferenziati delle discariche (chiuse e aperte), delle isole ecologiche, dei cassonetti, dei centri RAE, delle imprese del territorio che utilizzano rifiuti differenziati, della destinazione dei rifiuti venduti per anno Pensavamo – e pensiamo – siano dati strategici del patrimonio informativo pubblico. Li proponemmo nel 2014 alla consultazione pubblica di Agid. Intanto il  progetto didattico Diritto di Accesso Civico  aveva preso la sua forma: far monitorare ogni anno agli studenti i dati sui rifiuti dei loro Comuni. Ricercandoli nelle diverse fonti istituzionali. Presentando domande per il diritto di accesso civico...

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Raccolta differenziata e isole ecologiche a Salerno

Posted by on Mag 30, 2016 in Blog, Didattica, Post

Raccolta differenziata dei rifiuti e del servizio delle isole ecologiche a Salerno: una breve storia. La storia della raccolta differenziata dei rifiuti a Salerno, seppur relativamente recente, è particolarmente interessante. Introdotta nel 2008 , quando ancora la Campania affrontava una fase emergenziale nella gestione dei rifiuti, seguendo il modello “porta a porta” , è stata un’esperienza di successo in un territorio all’avanguardia sul tema della gestione dei rifiuti. Tante, infatti, sono le realtà virtuose della Provincia di Salerno, grandi o piccolissime. Oltre al Comune capoluogo, ci sono centri più piccoli, come Cava de’ Tirreni, oltre 50mila abitanti e una differenziata che da anni si attesta oltre il 60%. E ci sono i minuscoli comuni del Cilento e del Vallo di Diano capaci di arrivare a differenziare più del 90% dei propri rifiuti. Il servizio di raccolta a domicilio è iniziato nel 2008 e, in due anni (attraverso cinque “step” da 30mila abitanti ognuno) è stato progressivamente esteso all’intero territorio comunale.  Le percentuali di raccolta differenziata sono sempre state molto alte. Per il 2014, ultimi dati disponibili, la percentuale resta superiore al 65%. Percentuale sulla quale concordano, seppure con un leggerissimo scarto, sia i dati resi disponibili dal Comune  che quelli comunicati dall’osservatorio regionale. A disposizione del servizio di raccolta di rifiuti sono anche le isole ecologiche “Fratte” e “Arechi”, dislocate la prima nell’omonimo quartiere e la seconda nei pressi dello stadio cittadino, progettate e inaugurate  prima dell’avvio della raccolta differenziata di Salerno. Dati , quelli provenienti dalle isole ecologiche, che consentono di avere una parziale idea della raccolta differenziata in città. Manca, infatti, un sistema di georeferenziazione dei dati della raccolta differenziata dei rifiuti, che potrebbe essere utile, innanzitutto al comune, per potere intervenire nelle situazioni più critiche. Infine, bisogna registrare come i costi della raccolta differenziata dei rifiuti, ed anche i servizi delle isole ecologiche, venga coperto dalla tassazione per il 97% dell’ammontare totale . Insomma, i buoni risultati confermati negli anni  dalla città di Salerno sono, indubbiamente, un onore per tutti i salernitani e, al tempo stesso, un grosso onere per le loro...

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PONTECAGNANO FAIANO E I RIFIUTI: QUANTO SI DIFFERENZIA?

Posted by on Apr 9, 2016 in Blog, Didattica, Post

Rifiuti: un problema difficile da ignorare Non sempre ce ne rendiamo conto, ma ogni gesto della nostra quotidianità nasconde e genera rifiuti di diverso tipo: dagli imballaggi dei prodotti che acquistiamo ai contenuti veri e propri che, senza riflettere troppo, gettiamo via nel momento in cui perdono le loro funzionalità. La produzione mondiale pro-capite di rifiuti urbani si aggira in media intorno ad 1kg al giorno. Con queste premesse, non è difficile intuire l’importanza di trovare soluzioni adeguate al problema dell’accumulo inesorabile di rifiuti di ogni tipo, che ci impediscano di trasformare inconsapevolmente la Terra in un’enorme discarica. La raccolta differenziata rappresenta un primo passo verso la risoluzione di questo problema. Si tratta di un sistema di raccolta di rifiuti in cui sono i cittadini stessi a differenziare l’immondizia prodotta all’interno della propria abitazione. In questo modo, si contribuisce a ridurre notevolmente il numero di discariche e a risparmiare materie prime. Purtroppo, anche se sembra impensabile, ad oggi esistono ancora zone in cui non è stata adottata questa tecnica di smaltimento dei rifiuti. Cerchiamo, dunque, di capire come si comporta l’Italia a questo proposito e, più specificamente, il comune di Pontecagnano Faiano, per il quale abbiamo sviluppato la SCHEDA URP e il TIKI-TOKI: strumenti interattivi ed innovativi per fornire ai cittadini schemi chiari riguardo informazioni di pubblica utilità che restano spesso oscure. Una panoramica sull’Italia In Italia, un primo passo in questa direzione è stato fatto con il DPR 915 del 1982, che stabiliva gli obblighi relativi al riciclo, al riuso e al recupero dei materiali. Con la successiva legge 475 del 1988, sono stati istituiti i consorzi obbligatori per il riciclo ed è stata imposta la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani su tutto il territorio. Risultati immediati? Certo che no: ci sono voluti degli anni perché questo comportamento venisse effettivamente adottato in maniera omogenea in tutt’Italia. Secondo il Rapporto rifiuti Ispra 2015, l’Italia ha registrato nel 2014 il 45,2% di raccolta differenziata, riuscendo a raggiungere per la prima volta il livello obbligatorio stabilito nel 2008. Insomma, dopo tanto penare finalmente una buona notizia! Ma in questi anni il target ha continuato a salire fino ad arrivare al 65%: la strada da percorrere per il nostro Paese è ancora tutta in salita, nonostante i dati promettano bene. Il 2014 è stato un anno di grandi soddisfazioni anche per la Campania, che è riuscita a superare la media nazionale (raggiunta nel 2011 con il 37,8%) con uno scarto di oltre due punti percentuali, attestandosi al 47,6%. Meno incoraggianti sono i dati ricavati dal sito di IsprAmbiente, che mettono a confronto Nord, Centro e Sud Italia. Ancora una volta, il Sud arranca nel tentativo di stare al passo con i cambiamenti. In questo difficile quadro, tuttavia, la Campania si fa valere, attestandosi al primo posto tra le regioni del Sud con la più alta percentuale di raccolta differenziata al 2014.  ...

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L’isola ecologica: il paradiso dei rifiuti a Baronissi

Posted by on Dic 10, 2015 in Blog, Didattica, Post

L’isola ecologica: il paradiso dei rifiuti a Baronissi

L’isola ecologica per i rifiuti di Baronissi è nata nel 2009, ma è entrato pienamente in funzione nel 2010, con delibera di Giunta Comunale n. 17 del 25.01.2010. Qui i cittadini possono portare, gratuitamente, tutti i materiali riciclabili ad eccezione dell’organico ed dell’indifferenziato, il cui conferimento è limitato alla sola raccolta porta a porta. L’isola ecologica comprende un’area di 5000 mq. e all’interno sono presenti numerosi cassoni scarrabili, che consentono lo stoccaggio temporaneo dei diversi rifiuti. Inoltre ci sono due zone coperte da tettoie; in una vengono accumulati i rifiuti urbani pericolosi mentre nell’altra vengono raccolti gli olii esausti. Tutti i materiali consegnati dagli abitanti vengono pesati da un addetto mediante l’utilizzo di una bilancia, posta all’esterno dell’ufficio aperto al pubblico. Ogni cittadino possiede una tessera magnetica su cui vengono caricati gli eco-bonus, che sono assegnati in base alla quantità di immondizia che il singolo individuo deposita presso l’isola ecologica. Un importate strumento di comunicazione che permette ai cittadini di capire come funziona l’isola ecologica è il Manuale di incentivi per la raccolta differenziata che si può scaricare dal sito istituzionale comunale. Il testo fornisce una serie di informazioni riguardo le funzioni dell’isola ecologica, le varie tipologie di rifiuti, le sanzioni, gli eco-bonus. L’isola ecologica è aperta al pubblico dal lunedì al sabato dalle 7.30 alla 12.30; lunedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30. Grazie alla gestione virtuosa dei rifiuti e all’apertura dell’isola ecologica il Comune di Baronissi ha potuto attuare una serie di tagli sulla tassa legata allo smaltimento dei rifiuti, determinando notevoli benefici per il cittadino. Nel triennio 2010 – 2012 la TARSU relativa alle  utenze domestiche è stata diminuita del 17...

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