GIFFONI FA LA DIFFERENZA? - Diritto di Accesso Civico

GIFFONI FA LA DIFFERENZA?

Posted by on Set 20, 2019 in Blog

Giffoni Valle Piana è una cittadina di circa 13.000 abitanti incastonata tra le alture dei Monti Picentini. È tra le eccellenze in Italia (e nel mondo) per le olive, le castagne, la nocciola tonda IGP, il festival del cinema per ragazzi… purtroppo non lo è per la gestione dei rifiuti. Sebbene non ci siano mai stati casi eclatanti di spazzatura per strada e sia stata soltanto sfiorata dall’emergenza rifiuti campana che infuriava tra il 2008 e il 2011, la strada verso una efficiente raccolta differenziata che possa portare anche vantaggi economici è ancora lunga e tortuosa.

L’inizio

Successivamente all’ordinanza n. 3639 del 24 gennaio 2008 della Presidenza del Consiglio, anche Giffoni è stata costretta ad avviare urgentemente un piano di raccolta differenziata per sostenere l’emergenza rifiuti che imperversava in Campania. È questo il motivo per cui in appena tre mesi viene firmato un contratto di servizio con il Consorzio di Bacino SA/2, valido ancora oggi. Nei mesi seguenti la cittadinanza viene informata sulle modalità di svolgimento della raccolta differenziata, viene distribuito un calendario indicante i giorni da rispettare e ogni famiglia riceve un pacco di buste biodegradabili per la raccolta dell’umido. Purtroppo non è stata organizzata nessuna vera campagna di comunicazione, e anche il completo avvio del programma di raccolta “porta a porta” procede a rilento, richiedendo quasi due anni per raggiungere efficientemente tutte le frazioni. Nel 2009 è stato erogato un finanziamento europeo di 58.800€ mirato al potenziamento del piano comunale. Il 2013 è l’anno in cui si avvia il progetto “La scuola si differenzia”, per sensibilizzare i ragazzi e grazie al quale le scuole superiori del territorio ricevono anche nuovi contenitori per la differenziata. Nel 2017, dopo aver constatato il crollo della percentuale di differenziata, la giunta comunale decide di intervenire tempestivamente: ad aprile 2018 viene formalizzato il programma di riforma della raccolta e, per la prima volta, si fa affidamento ad un piano di comunicazione effettivo e ben strutturato. È così che il 27 settembre dello stesso ha inizio il programma “Giffoni fa la differenza”, rispettando i vecchi giorni di raccolta, ma cambiandone le modalità.

Andamento RD

Superato il primo periodo di naturale ambientamento, i giffonesi si scoprono molto attenti alle nuove disposizioni comunali: nel 2011 si raggiunge il 75% di raccolta differenziata (tuttora è il picco massimo), inimmaginabile nel 2009 quando non veniva raggiunto nemmeno il 40%. Per 5 anni consecutivi la percentuale non scende sotto i 71 punti, ponendo addirittura Giffoni all’ottavo posto tra i comuni (di popolazione compresa tra i 10.000 e i 20.000 abitanti) più virtuosi nel 2014. Nel 2016 l’amministrazione comunale avverte un calo nell’attenzione dei cittadini al problema ambientale e si pone l’obiettivo di mantenere la RD al di sopra del 65%; nonostante gli sforzi della giunta appena insediata, la raccolta differenziata cala di circa 10 punti nel 2017, sprofondando ad un misero 57,7%. È il risultato più basso ottenuto dal 2010, leggermente migliorato nel 2018, sebbene non sufficiente per raggiungere il 60%. Visti gli scarsi risultati raggiunti negli ultimi 2 anni e i crescenti malcontenti legati all’aumento della TARI, nel 2018 inizia un nuovo piano di raccolta dei rifiuti, ben delineato nella progettazione, ma confusionario nell’attuazione.

Dove vanno i rifiuti di Giffoni?

Il tragitto della spazzatura giffonese non è molto lungo: si ripartisce tra tre città in provincia di Salerno (Battipaglia, Pellezzano e la stessa Giffoni) e Balvano in Basilicata. L’impianto nella frazione di Sardone assicura lo smaltimento dell’indifferenziato e della frazione organica, garantendo un risparmio nei costi di trasporto, ma oneri maggiori per la gestione. La vicinanza con Battipaglia si è rivelata strategica per entrambi i comuni: ben oltre la metà dei rifiuti prodotti a Giffoni viene inviato lì e indirizzato a tre imprese, mentre il sito di Sardone è stato una fondamentale valvola di sfogo per Battipaglia durante l’emergenza rifiuti. Quasi il 40% della spazzatura giffonese rimane sul territorio, grazie all’operatività di due imprese (Sineko Srl e GES.CO) utili anche a fornire opportunità di impiego alla manodopera locale. Gestire un sito di stoccaggio si è rivelato, però, decisamente ostico negli ultimi anni.

Impianto di Sardone

La GES.CO Ambiente (Società interamente pubblica partecipata al 25% dai quattro Consorzi di Bacino della Provincia di Salerno)  gestisce dal mese di novembre 2003 l’impianto di trasferenza e stoccaggio (rifiuti indifferenziati e frazione organica) in loc. Sardone (Giffoni Valle Piana). Avere un impianto di stoccaggio porta sicuramente dei benefici, ma negli ultimi anni questi ultimi sono stati superati dalle lamentele. In particolare, durante l’emergenza rifiuti è stata disposta più volte l’apertura straordinaria dell’impianto per sostenere il flusso di rifiuti proveniente dal sito di Acerra e dallo Stir di Battipaglia, evitandone il collasso. Questi periodi di maggiore affluenza, uniti al caldo torrido di luglio e alla poca cura nello stoccaggio dei rifiuti, hanno generato odori nauseabondi e miasmi, provocando grandi lamentele da parte dei paesi limitrofi. Anche la gestione della GES.CO è stata accusata (e lo è ancora) di inefficienza e superficialità nel trattamento della spazzatura, rendendo il sito di Sardone un nervo scoperto per ogni amministrazione.

Focus sul 2017

Potendo disporre soltanto del piano finanziario del triennio 2016-2018 e del MUD 2017 in quanto a documentazione fornita dal comune, l’analisi più completa è riguardante l’anno 2017. Unendo questi a dati a quelli reperiti su siti istituzionali come MySir è possibile farsi un’idea sullo stato della raccolta differenziata a Giffoni. Come riportato dal piano finanziario, i costi operativi di gestione del 2017 ammontano a 1.727.000 €, di gran lunga inferiori ai 2.045.000€ del 2015, frutto soprattutto di un corposo risparmio (circa 220.000€) per lo smaltimento dei rifiuti biodegradabili. Per quanto riguarda la quantità di rifiuti, dei 3.897.690 kg prodotti, soltanto il 59% è stato differenziato; numeri ben lontani dai fasti degli anni precedenti e dagli obiettivi posti nel 2016.

La maggioranza dei rifiuti differenziati sono gli scarti di cucine e mense, ma anche il vetro e la carta sono una componente rilevante di questo percorso.

Con il materiale raccolto e smaltito correttamente sarebbe stato possibile guadagnare fino a 74.802€.

L’infografica seguente mostra come sono stati distribuiti i rifiuti (riciclabili e non) nel 2017.

Strumenti aggiuntivi e riassuntivi: timeline e scheda URP.

Nel 2014 il tema scelto per il Giffoni Film Festival è stato “Be different”; ora la sfida è questa: riuscirà Giffoni a differenziarsi dalla mediocrità campana e tornare ad essere un comune virtuoso?