MERCOGLIANO: STORIA DI UNA RACCOLTA DISORDINATA - Diritto di Accesso Civico

MERCOGLIANO: STORIA DI UNA RACCOLTA DISORDINATA

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

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Nel 2008, a poco più di un anno dall’avvio della raccolta differenziata “porta a porta”, la città di Mercogliano era ormai al collasso ambientale. Circa 1.000 tonnellate di rifiuti erano accumulate da giorni per le strade senza nessuna prospettiva di risoluzione. La situazione critica era confermata dalle parole di Nicola Sampietro, consigliere comunale, che attaccò l’allora sindaco di Mercogliano Tommaso Saccardo: “Ha speso oltre 10 milioni di euro per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani; non è stato capace di organizzare un efficiente servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, non riuscendo neanche a rispettare gli obiettivi minimi imposti dalla Legge e dalle Ordinanze emesse dagli organi competenti; ha trascinato il Comune di Mercogliano nel meccanismo delle penalità da pagare per il mancato raggiungimento della percentuale del 35% per la raccolta differenziata (solo nel 2007 ci si è avvicinati al 16%); solo nel 2007 il servizio – la cui qualità è sotto gli occhi di tutti – ci è costato oltre 1.700.000,00 euro. Di questi ben 80.000,00 euro sono penalità pagate al Commissariato straordinario per la mancata attivazione della raccolta differenziata. L’inefficienza dell’Amministrazione Saccardo è costata ad ogni cittadino mercoglianese ben 150,00 euro. Attivare la raccolta differenziata porta a porta – secondo il Piano Industriale provinciale predisposto dal Cosmari – sarebbe costato circa 70,00 euro per abitante con un immediato risparmio di oltre il 50% per le tasche dei mercoglianesi e l’eliminazione dei cumuli di immondizia dalle strade. Questi i numeri inconfutabili di un evidente fallimento”. Anche Modestino Valente, capo gruppo consiliare di Sinistra Democratica, era critico nei confronti del sindaco: “Non ci è dato sapere se il sindaco di Mercogliano ignora la legge o se vuol far un dispetto all’opposizione non convocando il consiglio comunale sulla questione della raccolta differenziata dei rifiuti che abbiamo chiesto l’11 gennaio e riproposto il 4 febbraio. La cosa è grave qualunque sia il motivo. La situazione dell’immondizia è insopportabile. Due anni fa noi facemmo la proposta della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Non ci fu dato ascolto. Oggi, la quasi totalità dei comuni sta attuando questo sistema. Non si perda altro tempo con un ostruzionismo puerile”.

In questa tragica situazione, che riguardava in particolar modo tutta la Campania, il 26 ottobre 2009 parte, con colpevole e ingiustificato ritardo, la raccolta differenziata “porta a porta” nel comune di Mercogliano. Il 23 dicembre 2009 nasce ufficialmente IrpiniAmbiente spa, che diventa, ben presto, il gestore unico dei rifiuti per la provincia di Avellino.

ANALISI DELLA RACCOLTA

Per illustrare al meglio la situazione della raccolta differenziata nel mio comune ho fatto ricorso all’infografica realizzando: una linea temporale che ripercorre, in ordine cronologico dal 2008 al 2018, le tappe più importanti della gestione rifiuti (Tiki-Toki); la Scheda URP, riferita in particolar modo all’anno 2017; alcuni grafici che analizzano nel dettaglio vari aspetti della situazione rifiuti.

I dati riportati in questo studio sono stati reperiti in parte in rete, attraverso vari siti istituzionali come quello dell’Osservatorio Regionale Rifiuti, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, del Dipartimento Finanze e del comune di Mercogliano e in parte forniti direttamente dal comune in seguito alla richiesta di accesso civico generalizzato ai sensi dell’Art. 5 del d.lgs. n. 33/2013 come modificato dal d.lgs. n.97/2016. Altro riferimento è stato il sito MySir: Comuni Ricicloni, fonte non istituzionale ma che gestisce dati e informazioni istituzionali.

Passiamo ad analizzare nel dettaglio alcuni aspetti della raccolta differenziata nel comune mercoglianese, aiutandoci con i grafici realizzati tramite Infogram.

In questo primo grafico possiamo osservare la percentuale della raccolta differenziata dal 2010 al 2017. Dopo un iniziale e promettente 63,35% del primo anno di raccolta “porta a porta”, la situazione è precipitata toccando il punto più basso (47,46%) nell’anno seguente per poi attestarsi a poco più del 50% nelle stagioni successive (54,35% nel 2012, 53,82 nel 2013, 53,88% nel 2014, 50,41% nel 2015, 51,24% nel 2016 e 52,44% nel 2017).

Dopo questa panoramica generale mi sono soffermato con più attenzione ai dati del biennio 2016-2017. Nei prossimi due grafici, infatti, analizzo la quantità (in chilogrammi) dei rifiuti prodotti e di quelli differenziati.

La differenza nei due anni presi in esame è minima; l’andamento, infatti, resta perlopiù stabile come conferma la percentuale di raccolta differenziata vista nel primo grafico.

In seguito, ho esaminato i CER maggiormente prodotti nel comune, accorpando nella categoria “Altro” i CER le cui quantità erano minime.

Anche qui la differenza tra i due anni è esigua. I rifiuti urbani non differenziati sono di gran lunga i più prodotti (2022480 kg nel 2016 e 1983580 kg nel 2017), infatti, la “fetta” in violetto è quasi la metà del grafico a torta. Subito dopo ci sono i rifiuti biodegradabili di cucine e mense (1123160 kg nel 2016 e 1045420 nel 2017).

Sempre in riferimento al biennio 2016-2017, tramite Mymaps, ho realizzato una mappa per indicare dove sono diretti i rifiuti prodotti dai mercoglianesi. La situazione, come si può vedere qui, cambia leggermente da un anno all’altro. Nel 2016 le destinazioni sono più numerose e maggiormente sparse in Campania ma anche nella vicina Basilicata, mentre, nel 2017, sono tutte campane e, tranne un paio di eccezioni, tutte presenti nella provincia irpina.

CONCLUSIONI

Come si evince da questa analisi la raccolta differenziata nel comune di Mercogliano è migliorabile. La percentuale negli anni presi in esame (2016 51,2% e 2017 52,4%) è inferiore alla percentuale nei comuni campani (51,6% e 52,8%) e, nonostante un sud che fa crollare la media (solo 37,6% nel 2016 e un piccolo incremento nel 2017 fino al 41,9%), anche a quella nazionale (52,5% e 55,5%). La mancanza di una comunicazione efficace ed efficiente è un altro aspetto negativo e poco curato dal comune che non informa i cittadini né tramite guide, brochure né tramite indicazioni presenti sul sito istituzionale, completamente privo di indicazioni riguardanti l’argomento. Solo all’avvio del “porta a porta”, nel 2009, fu inviata, presso le residenze dei cittadini, una guida. Anche le Informazioni Ambientali presenti nella sezione Amministrazione Trasparente sono scarse e non aggiornate (gli unici dati presenti risalgono all’ottobre del 2013 e non riguardano la questione rifiuti) nonostante il D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 in materia di trasparenza e la normativa FOIA (Freedom of Information Act) introdotta con decreto legislativo n. 97 del 2016 che disciplinano la libertà di accesso di chiunque ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni.

Inoltre, il comune non prende nessuna iniziativa per sensibilizzare i cittadini e coinvolgerli con l’organizzazione di giornate ecologiche. Sono sempre e solo associazioni e volontari che si attivano in questo senso ripulendo aree sommerse dai rifiuti che versano in uno stato di abbandono e di trascuratezza, dimenticate da chi, invece, dovrebbe averne cura.