“No-la Plastica”
“No-la Plastica”, questo lo slogan utilizzato per una ricerca effettuata sui dati riguardanti la raccolta differenziata del comune di Nola per gli anni 2017 e 2018.
La scelta del titolo è volutamente sarcastica, data la situazione in cui si è scoperto che versa la cittadina del napoletano. La ricerca ha analizzato, tramite il sito MySir e i dati forniti dal sito web comunale, piani finanziari del Comune e quantità di rifiuti prodotta.
C’è innanzitutto da chiarire la situazione “trasparenza amministrativa”: sul sito le notizie riguardanti i piani finanziari ed i costi sono presenti, ma una volta fatta esplicita richiesta di accesso civico, si è andati ben oltre i 30 giorni di silenzio assenso, dato che dopo due mesi, ancora l’amministrazione non adempie ai propri obblighi, lamentando “diversi avvicendamenti del personale”.
Arrivando alla parte squisitamente numerica, la ricerca si è focalizzata maggiormente sui rifiuti CER (Codice Europeo del Rifiuto) 15.01.01, 15.01.02, 15.01.07, 20.01.01, 20.01.36, 20.01.39 e 20.03.07, indicanti rispettivamente imballaggi di carta e cartone, imballaggi di plastica, di vetro, carta e cartone, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, plastica e rifiuti ingombranti.
Il motivo per cui ci si è soffermati maggiormente su queste tipologie di rifiuti, assimilabili in 4 macro-categorie (imballaggi, carta e cartone, plastica, rifiuti straordinari), è il controsenso che si nota dai numeri.
Per quanto riguarda gli imballaggi, la percentuale di prodotti riciclati aumenta per quelli in plastica (da 3.340 kg a 14.460 kg) e diminuisce per quelli in carta e cartone e vetro; ma, paradossalmente, i rifiuti in vetro aumentano e quelli in carta e cartone addirittura raddoppiano, così come quelli in plastica diminuiscono.
Altro discorso “voluminoso” è quello riguardante la categoria “rifiuti straordinari” nei quali rientrano sia quelli ingombranti, sia computer, cavi ecc…le cui quantità sono più che raddoppiate, il ciò potrebbe far pensare sia a una ristrutturazione improvvisa di molte abitazioni, sia a una coscienza maggiore dei cittadini nel rivolgersi alle piattaforme adibite ad hoc e non allo sverso di tali rifiuti nei lagni confinanti il territorio comunale e/o in campi incolti.
La domanda da porsi è questa: è da considerarsi davvero diminuita la quantità di plastica, se poi registriamo aumenti degli imballaggi in plastica, di apparecchiature elettriche ed elettroniche, composte maggiormente da plastica, e rifiuti ingombranti?
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: questi numeri sono da leggere negativamente poiché indicano una presenza ancora forte della plastica o positivamente, dato che un aumento dei prodotti riciclati potrebbe indicare una consapevolezza nei cittadini nel saper distinguere correttamente i rifiuti riciclabili?
A questo link (https://www.tiki-toki.com/timeline/entry/1162041/NO-la-plastica/) è possibile consultare una linea del tempo, che permette ai cittadini di attraversare il biennio analizzato e di interfacciarsi in modo interattivo con numeri e problematiche riscontrate.