Open Data Day: ricomincio da tre - Diritto di Accesso Civico

Open Data Day: ricomincio da tre

Posted by on Feb 20, 2015 in Blog, Post

Open Data Day: ricomincio da tre

Terzo Open Data Day

Ed eccoci al terzo Open Data Day e alla fine di un altro anno accademico del corso di Comunicazione pubblica e linguaggi istituzionali.

Il primo Open Data Day nel 2013 con il team di OpenCoesione sul Data Journalism e il primo monitoraggio civico all’asilo nido dell’Ateneo di Salerno. Il secondo ODD con Legambiente, i comuni di Pellezzano e di Eboli, le imprese del Consorzio 100% Campania per capire quali dataset open data sui rifiuti sviluppare che siano utili a cittadini ed imprese.

Ed eccoci al terzo ODD con Gianluca de Martino del team Dataninja e Rosy Battaglia di Cittadini Reattivi per capire come fare inchieste di Data Journalism civico.

Ogni anno lo stesso obiettivo: far incontrare corsisti, colleghi, giornalisti, comunicatori pubblici per capire quali informazioni istituzionali devono provenire da dataset Open Data da sviluppare per nuove produrre forme d’informazione e di comunicazione pubblica.

Quest’anno i corsisti del corso “Comunicazione pubblica e linguaggi istituzionali” hanno fatto una buona “caccia” alle informazioni istituzionali.

La gran parte di loro ha cercato le informazioni ambientali nei siti web istituzionali dei Comuni, lì dove dovrebbero essere pubblicate per il Dlgs 33/1013. Hanno cercato dati e informazioni in delibere, regolamenti, determine, hanno ricostruito gli iter procedurali dei piani di gestione dei rifiuti, hanno trovato progetti per premiare cittadini virtuosi. Come monitoranti civici hanno intervistato responsabili e assessori. C ome dovrebbe saper fare un/una brava/o comunicatore pubblico hanno imparato a gestire dati e informazioni disperse nelle carte di diversi uffici o chiuse nei database.

Hanno collezionato queste informazioni in una scheda notizia che ogni Urp dovrebbe redigere per rispondere a chi vuole fare un monitoraggio civico sui piani di gestione dei rifiuti urbani comunali.

Dati, informazioni di pubblica utilità, visualizzazione degli iter procedurali sono gli ingredienti dei loro post che raccontano le storie di Comuni grandi e piccoli della Campania che gestiscono una merce preziosa, i rifiuti.

Merce che qui abbiamo in abbondanza, ma che non conosciamo abbastanza perché i nostri Comuni comunicano solo nei MUD (Modello Unico Dichiarazione Ambientale) e in altri documenti amministrativi quantità, tipo di rifiuto, destinazione.

Eppure sono dati e informazioni che dovrebbero essere ben gestite dai Comuni per rendere chiare e comprensibili le tasse e per creare circoli virtuosi con il riuso, il riciclo e la vendita dei rifiuti alle aziende che li usano.

Questo dovrebbe essere il lavoro dei comunicatori pubblici: professionisti all’interno delle PA capaci di gestire dati e informazioni per gli obblighi di trasparenza amministrativa ed aggregarli per le necessità di accountability ai cittadini.

E la leva per rendere necessaria questa figura professionale nelle PA è il diritto di accesso civico che deve essere esercitato dai giornalisti per fare le loro inchieste e dai cittadini per controllare l’operato delle amministrazioni pubbliche.

Più ci saranno richieste di accesso civico da parte di giornalisti e cittadini, più per le PA sarà necessario avere un comunicatore pubblico capace di rispondere.