RIFIUT-(AM)-IAMOCI Comune di Battipaglia 2018 /// - Diritto di Accesso Civico

RIFIUT-(AM)-IAMOCI Comune di Battipaglia 2018 ///

Posted by on Set 20, 2019 in Blog

Novembre 2018: ultimo allarme nella città di Battipaglia. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, nell’ambito delle attività di monitoraggio e controllo sul rispetto della normativa ambientale, sottopongono a sequestro preventivo un’area, sita in località Spineta, adibita allo stoccaggio illecito di rifiuti speciali.
Non è la prima volta che la città si presenta come protagonista di riversamenti abusivi nel territorio:  la Piana del Sele, e più specificatamente l’area industriale e i fondi agricoli del comune battipagliese, sin dalla scorsa estate, sono stati oggetto di numerosi interventi e sequestri da parte dei militari del Noe di Salerno.

Già all’inizio dell’anno 2018 si erano riscontrati preoccupanti dati per quanto riguarda il livello di inquinamento nei territori della provincia salernitana: infatti a ridosso delle diatribe per il nuovo sito di compostaggio tra i comuni di Battipaglia e Eboli, si evinceva una situazione allarmante per quanto riguarda la sanità locale.

  1.  Allarme tumori: il Cilento sotto analisi

Luigi Di Gregorio, presidente della Cooperativa Medica Parmenide parlava a marzo del 2018 dello studio redatto dal gruppo di 168 medici di base sull’incidenza dei casi tumorali nel Cilento, patria della dieta mediterranea. Un numero preoccupante di persone continua ad ammalarsi e a morire per malattie oncologiche. E questo accade in alcuni casi di più, rispetto alla media nazionale, in un’area – quella posta a sud della provincia salernitana – incontaminata, lontana da grandi complessi industriali, pluri premiata con le bandiere blu per il suo litorale incantato e selvaggio, in gran parte rientrante nel territorio tutelato di uno dei parchi nazionali più estesi d’Italia (quello, appunto, del Cilento e Vallo di Diano). 

Attraverso i dati tratti dagli archivi della Coop Parmenide, si è annalizzata la prevalenza della malattia neoplastica (il numero di persone viventi con diagnosi di tumore) e la sua incidenza (il numero delle nuove diagnosi di tumore in un dato arco temporale) in un territorio a sud di Salerno, quello cilentano. I dati più recenti sono aggiornati al 31 dicembre 2017 e sono stati rilevati su una popolazione di 196.892 assistiti, suddivisi per sesso e aggregati per distretto sanitario. Gli assistiti indagati rappresentano il 53,7% dell’intera popolazione del territorio di competenza. I dati anagrafici criptati garantiscono il più assoluto rispetto della privacy del paziente. Si tratta, insomma, di dati reali semplicemente estratti dai nostri archivi e non di proiezioni come spesso avviene in ambito epidemiologico.“


Il dato complessivo di prevalenza dell’AIRTUM (Associazione nazionale dei Registri tumori) per l’anno 2016 è del 5% (circa tre milioni di ammalati di cancro). Il dato complessivo di incidenza tratto dalla stessa fonte è di 0,70% (circa 7 persone su 1000 si ammalano ogni anno di cancro). 

Ebbene, l’analisi dei dati evidenzia come in un territorio privo di insediamenti industriali e di altre attività a rischio prevalenza ed incidenza di malattia tumorale siano sovrapponibili alla media nazionale, ed in qualche caso addirittura superiori. Più si va verso il sud della provincia salernitana, in un contesto in apparenza più sano come quello del distretto di Sapri, e più il dato preoccupa.
Battipaglia è un comune in provincia di Salerno. E quindi della Terra dei fuochi, non fa parte. O forse sì: perché l’inquinamento da discariche abusive è un fenomeno molto più largo di quanto non si dica.

Risale infatti alla scorsa estate l’incendio dei capannoni della Nappi Sud e il sequestro di ben due aziende per il trattamento dei rifiuti, nel giro di una decina di giorni: due avvenimenti che non possono lasciare indifferenti. Inoltre oltre al devastante incendio sviluppatosi presso la Sele Ambiente, un anno fa, non bisogna dimenticare che per ben due volte, entrambe nel 2001, andò a fuoco lo stesso deposito di pneumatici nei pressi del cimitero cittadino.

Quando si parla di problematiche ambientali, bisogna cercare di fare chiarezza, tuttavia sembra che non ce ne sia alcuna volontà, né da parte delle amministrazioni né da parte dei gestori degli impianti e neppure degli organi di stampa. Per i non addetti ai lavori, non è agevole venire a conoscenza di quanti impianti pubblici e privati siano insediati sul territorio comunale, né quali rifiuti trattino, né chi siano i proprietari. 

Per non dimenticare le due aziende che si occupano pure di rifiuti pericolosi: la Ecorab S.r.l., che è autorizzata a trattare 3.800 tonnellate di rifiuti, di cui ben 3.300 pericolose, e proprio la Palmeco S.r.l., autorizzata al trattamento di 85269 tonnellate, di cui 10.200 di rifiuti pericolosi.

Data la presenza di così tanti impianti nel territorio comunale di Battipaglia, c’è da chiedersi: perché c’è questa forte concentrazione proprio nella nostra città e cosa è in potere del Comune per evitare che altre aziende del genere si insedino proprio nel nostro territorio e perché finora non è stato fatto abbastanza per evitarne il proliferare? Che interessi ci sono in ballo? Non dimentichiamo che Battipaglia è reduce da un lungo commissariamento per infiltrazioni della criminalità organizzata, di cui non sono mai state chiarite appieno le cause.

2  Prima emergenza rifiuti

Dal 1994 al 2008, in Campania, è stato dichiarato lo Stato d’emergenza a causa della saturazione del sistema dello smaltimento dei rifiuti. Un numero crescente di prove, tra cui uno studio regionale dell’ OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), dimostrano come l’accumularsi dei rifiuti, legali ed illegali, urbani ed industriali, abbiano contaminato il suolo, l’acqua e l’aria con una serie di agenti tossici tra cui la diossina. È stata riscontrata, inoltre, un’alta correlazione tra l’incidenza di cancro, malattie respiratorie e malformazioni genetiche e la presenza di discariche di rifiuti industriali e tossici. 

Il Governo si è rivelato incapace di risolvere la crisi, adottando misure che hanno aumentato l’allarmismo dei cittadini, esacerbando il conflitto. Le comunità locali continuano ad organizzarsi e a protestare, rischiando l’arresto, al fine di essere ascoltate dal Governo che finora le ha escluse dai processi decisionali. Nel frattempo l’amministrazione dello smaltimento dei rifiuti è peggiorata, come risulta dal fallimento della separazione dei rifiuti secchi da quelli umidi, dalla conseguente incapacità di produrre concime organico (necessario per la rigenerazione del suolo contaminato) e dalla produzione delle impropriamente dette “ecoballe” che continuano ad accumularsi a causa dei ritardi nella costruzione degli inceneritori. Questi ritardi hanno reso necessaria la creazione di nuove aree di stoccaggio, la riapertura di vecchie discariche così come la creazione di nuove. Nonostante lo smaltimento illegale dei rifiuti sia uno dei problemi più urgenti in Italia, l’opinione pubblica e i media continuano a tacere sul tema.  

I primi passi verso l’uscita dall’emergenza

E’ nel 2008 che attraverso la legge 123/2008, art. 6 bis  “allo scopo di favorire il rientro all’ordinaria gestione dei rifiuti, viene affidata alle Province la titolarità degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti con esplicita esclusione dell’accollo delle situazioni debitorie e creditorie pregresse” che vengono registrati i primi risultati che segnalano la fine dell’emergenza (dovuta alla mancata raccolta dei rifiuti urbani in Campania) e viene dichiarata sostanzialmente nel momento in cui, in tutti i comuni interessati dalla catastrofe ambientale, vengono rimosse le giacenze incontrollate di rifiuti per le strade ad opera dell’esercito e delle società incaricate, mentre in parallelo vengono attivate le prime discariche presidiate dall’esercito.

Nel 2009 la Regione adotta le Linee programmatiche che recepiscono il nuovo quadro normativo e configurano il percorso da seguire per le Province onde garantire loro il previsto passaggio di competenze dai Consorzi obbligatori di Comuni ai soggetti individuati quali Enti di gestione degli ATO; le Province affidano il servizio di gestione integrata dei rifiuti a società provinciali insieme all’attività di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo dell’intero ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. I soggetti attuatori procedono alla individuazione della consistenza dello stato patrimoniale della società, all’adozione del piano industriale e alla predisposizione dello statuto.

Si iniziano così a fondare le basi per il sistema di smaltimento dei rifiuti che è ancora in atto: EcoAmbiente Salerno pubblica il piano industriale di gestione di essi.

Nel Piano sono esplicitati gli obiettivi e le azioni che la Provincia intende attuare nel periodo 2010-2013, al fine di realizzare gli obiettivi indicati dalle normative di riferimento, con una prospettiva di organizzazione dei flussi di rifiuto per l’anno 2014 con la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione. 

In seguito alla formulazione degli scenari previsionali sull’andamento futuro della produzione dei rifiuti urbani e della raccolta differenziata, sono state inoltre verificate le capacità impiantistiche delle diverse tipologie di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani attivi e/o conseguentemente da attivare in Provincia, sulla base dei contenuti del Piano regionale.

Sono anni di stasi, al confine labile tra il ritorno allo stato di emergenza, e il compimento dei piani di azione.
E’ solo nel 2012, che con l’avvio del servizio Porta a Porta che la situazione sembra cambiare drasticamente: prevede di eliminare completamente tutti i cassonetti stradali presenti in città, e  coinvogerà 10.000 utenze per un totale di 25.000 cittadini serviti.

Battipaglia in pochi mesi risulta essere tra i comuni più attivi. Infatti a poco più di trenta giorni dall’inizio del servizio porta a porta si segnalano i primi successi. La quantità mensile di rifiuti indifferenziati è scesa sotto la soglia delle 1000 tonnellate, quindi in un solo mese la quantità è calata di oltre il 20%. In termine di risparmio, di oltre 40.000 euro in un solo mese.

3 Battipaglia Riciclona

Dopo l’avvio del servizio porta a porta, si era percepito un veloce rialzo di percentuale di cittadini che facevano la Raccolta Differenziata. Ma il vero “boom” avviene nel 2013, facendo rientrare Battipaglia tra i Comuni – Ricicloni, con un’incidenza del 73%: gli anni successivi, con grande sorpresa, continuano tra alti e bassi sulla falsa riga del boom iniziale.
Grazie ad essi infatti il comune di Battipaglia riceverà per i quattro anni successivi diversi attestati di merito, fino al 2017, nel quale nonostante la discesa dal podio, rientrerà tra i comuni più virtuosi con una popolazione tra 50.000 e 100.000 abitanti.

4 Cosa è cambiato negli ultimi anni?

L’ultimo arrivo nel territorio: il sito di compostaggio

Gli eventi che negli ultimi mesi hanno interessato la città di Battipaglia ruotano quasi tutti attorno al tema dell’impianto di compostaggio. Con l’avvicinarsi delle elezioni politiche, la questione è diventata motivo di scontro e di discussione, da parte delle diverse forze politiche in lizza per la competizione nazionale.

Sottoscritto l’accordo dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dal presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora e dal presidente di Ecoambiente, Maddalena Russo, l’impianto gestito dalla società interamente partecipata dalla Provincia di Salerno sarà dunque il primo in Campania a trattare la frazione umida, che attualmente viene mandata fuori regione. Dopo lo stanziamento da parte della Regione Campania dei 222 milioni per gli impianti di compostaggio in Campania, Battipaglia è partita subito con il progetto esecutivo.

Inutili quindi i cortei organizzati da parte dei cittadini per dire “NO” al Sito di Compostaggio, già dilaniati dall’incidenza così forte di malattie neoplestiche, e dal maleodore costante ormai diventato una caratteristica del territorio. Come il pomodoro doc, la mozzarella, i prodotti della quarta e quinta gamma, le fragole etc… Gli abitanti del quartiere S. Anna, del rione Taverna, di Filigalardi, del centro urbano (stazione ferroviaria), di Viale della Libertà: di notte e di giorno vengono “maltrattati” dalla puzza insopportabile. Non vi sono dubbi sulla zona di provenienza. Il focolaio dei miasmi è nel raggio della zona industriale, al centro del confine tra Eboli e Battipaglia. Sono circa 20mila abitanti ad essere stati sequestrati dalle molestie olfattive.

Per non parlare dei continui incendi alle strutture di smaltimento rifiuti. Risale a luglio il principio di incendio che si è sviluppato all’interno dell’ex Stir di Battipaglia in di via Bosco II, struttura per il trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati. Cosa sta succedendo nell’area tra Eboli e Battipaglia dove, nel raggio di sette chilometri, si sono insediati ben 20 impianti privati e due pubblici nel ramo dei rifiuti, trasformando la zona nel più grande polo della spazzatura d’Italia, con grosse ricadute in termini di salute pubblica e vocazione territoriale? Che cosa c’è dietro questi roghi? Quali interessi si muovono? Si tratta del secondo rogo dopo Nappi Sud

AlbaEcologica

In questo clima, nel 2017, si inserisce il rilancio della società Alba S.r.l., con Amministratore Unico Luigi Giampaolino, e con esso novità anche per quanto riguarda il sistema di Raccolta Differenziata. Si prepara un piano che riduca l’impatto ambientale, con l’avvio di un progetto che consiste nell’utilizzare un sistema di schede magnetiche consegnate ad ogni utente. 

Il contratto prevede la raccolta differenziata porta a porta finalizzata al recupero ed al riutilizzo, nonché al trasporto presso i relativi impianti di trattamento/smaltimento:

  • dei rifiuti biodegradabili provenienti da cucine e mense e/o sfalci vegetali;
  •  dei rifiuti secchi riciclabili quali: carta e cartone, vetro, plastica, metalli non ferrosi e ferrosi;
  • dei rifiuti urbani pericolosi: accumulatori esausti delle automobili prodotti e contenitori etichettati con i simboli T e/o F (tossici e/o infiammabili), pile e batterie esaurite, farmaci scaduti e loro contenitori;
  • del materiale ingombrante, dei beni durevoli e dei rifiuti assimilati agli urbani.

Il costo del servizio è determinato in annui € 5.881.238,82, oltre IVA,  diconsi, euro cinquemilioni ottocentoottantunomiladuecentotrentotto/82.

La durata del servizio è di anni uno, decorrenti dal 01.01.2017 al 31.12.2017.

Si prende atto che il servizio è iniziato sotto riserve di legge, stante l’urgenza, nelle more della stipula del presente contratto con verbale di esecuzione d’urgenza, ex art. 32 c.8 del D. Lgs. n. 50/2016, a partire dal 01 gennaio 2017, giusta verbale prot. N. 97242 del 30.12.2016.

Il corrispettivo dell’affidamento verrà erogato in favore della “Società” con le modalità di cui agli articoli 10 e 11 del Capitolato d’Oneri.
Il servizio sarà svolto come indicato nel Capitolato approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 206/2016 che resta allegato al presente contratto per costituirne parte integrante e sostanziale.

Inoltre da Maggio del 2017 si struttura una rivoluzione gestita in collaborazione con il Consorzio Tetra Pak, Alba Srl e Nappi Sud. Fino a questo momento non era possibile gettare il Tetra Pak se non insieme al cartone. Il Comune di Battipaglia si avvale dell’unica piattaforma Comieco (Nappi Sud) che ridurrà il conferimento del secco.

Con il presente Capitolato il Comune si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi:

a)Di ridurre le quantità di rifiuti urbani da avviare agli impianti di smaltimento;
b) migliorare la qualità dei rifiuti conferiti agli impianti di trattamento e recupero;
c) ridurre all’essenziale il posizionamento sul suolo pubblico di contenitori per la raccolta dei rifiuti;
d) ridurre le discariche abusive e l’abbandono di rifiuti;
e) raccogliere in modo differenziato le seguenti percentuali minime di rifiuti urbani:
– almeno il 70% entro il 31/12/2017 (quantità massima di rifiuti urbani indifferenziati 30%)

Dati sulla Raccolta Differenziata nel biennio 2017/2018


Come abbiamo visto, negli ultimi anni sono stati diversi i cambiamenti al quale è stato sottoposto il comune di Battipaglia: dalla rivalutazione della società AlbaNuova, tornata in carreggiata con la nuova società Alba S.r.l., alle varie lotte contro il nuovo impianto di compostaggio e le varie analisi territoriali indotte dal Nucleo Operativo Ecologico di Salerno.

Ma come è cambiato l’andamento della Raccolta Differenziata? I cittadini sono ancora fiduciosi nello smaltimento, o stiamo procedendo lentamente verso una nuova emergenza rifiuti?

E’ il momento del cittadino

Il cittadino può, grazie alle informazioni raccolte, conoscere e partecipare attivamente alla promozione e allo sviluppo della Raccolta Differenziata. Grazie alla Timeline potrà ripercorrere il cammino che la città di Battipaglia ha affrontato in tutti questi anni, per aderire al futuro di un grande comune, che sta crescendo sempre di più e sta divenendo uno dei più grandi centri di snodo sia a livello geografico, che a livello economico.

E potrà consultare la SCHEDA URP per il monitoraggio civico.

I dati pubblici, le informazioni e i documenti istituzionali sono stati richiesti al Comune di Battipaglia presentando una richiesta di accesso civico generalizzato ai sensi dell’Art. 5 del d.lgs. n. 33/2013 come modificato dal d.lgs. n. 97/2016 

La richiesta è stata presentata il 06/11/2018 Il Comune ha risposto il 07/12/2017, rilasciando i dati richiesti.

Lara Giacomino