Roccapiemonte: rifiuti e comunicazione
Il Comune di Roccapiemonte differenzia i rifiuti? Dà le giuste informazioni ai cittadini? Lo scopriremo con questa indagine.
Roccapiemonte è un comune di 9.068 abitanti, in provincia di Salerno, situato nell’entroterra dell’Agro Nocerino-Sarnese.
E’ nel 2002, sotto la prima Amministrazione Pagano, con l’ordinanza sindacale n°78, che il Comune di Roccapiemonte comincia la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani seguendo il metodo porta a porta. A occuparsi della raccolta integrale dei rifiuti è il Consorzio di Bacino Salerno 1 costituito il 2 marzo del 1995.
Fin dall’inizio la percentuale di rifiuti differenziati a Roccapiemonte è stata soddisfacente: nel 2006 si è superato il 60% , nel 2007 si arriva al 58,5% , nonostante i continui scioperi degli operatori del Consorzio.
Una prima rivoluzione nella raccolta differenziata si ha nel 2008 quando il territorio comunale viene diviso in due aree e i cittadini, per conferire nella maniera esatta i rifiuti, si avvalgono di un calendario nel quale viene specificato cosa gettare e quando.
Nel 2014 Roccapiemonte dà vita a un nuovo corso per la raccolta differenziata, da quando, cioè, la delega di Assessorato all’Ambiente viene affidata all’avvocato Domenico Avagliano. Con l’impegno delle associazioni del territorio vengono distribuiti dei sacchetti per rifiuti con codice identificativo: chi sbaglia, d’ora in poi, viene sanzionato. Per controllare meglio l’andamento della differenziata viene istituito un corso di formazione per Ispettori Comunali Ambientali grazie al quale, oggi, una decina di cittadini, diventati ispettori ambientali, compiono attività fondamentali nella prevenzione degli illeciti in materia di raccolta differenziata e elevano sanzioni amministrative.
I risultati delle nuove misure introdotte si possono notare dal paragone tra Roccapiemonte e quattro comuni limitrofi: Castel San Giorgio, Mercato San Severino, Nocera Superiore e Cava de’ Tirreni. Grazie a un’indagine effettuata dell’Ufficio Tecnico del Comune, la produzione media pro-capite di rifiuti prodotta da Roccapiemonte è inferiore. Nella stessa indagine si nota che il Comune di Rocca ha la più alta percentuale di secco indifferenziato, mentre la percentuale di frazione umida è la più bassa. In totale la percentuale di raccolta indifferenziata, a fine 2014, a Roccapiemonte è del 56,16%, quella di Castel San Giorgio è del 76,79%, quella di Mercato San Severino è del 64,57%, quella di Baronissi è del 72,44% e quella di Cava de’ Tirreni è del 62,95%.
Le migliorie alla raccolta differenziata continuano nel 2015 con importanti modifiche:
- la frazione indifferenziata si conferisce una volta a settimana;
- l’istallazione di contenitori per la raccolta degli oli esausti;
- il cambiamento delle modalità di conferimento del vetro le tradizionali campane verdi, da sempre ricettacolo di ogni tipo di rifiuto, sono eliminate e la raccolta viene effettuata, una volta a settimana, porta a porta.
Tutto ciò ha portato la percentuale di rifiuti differenziati nel 2015 al 64,46 %, il miglior risultato di sempre, con una considerevole diminuzione della frazione secca indifferenziata.
Quali sono i costi e i ricavi dalla differenziazione dei rifiuti?
Queste informazioni possono essere ricavate dai Costi Operativi di Gestione, un documento da cui si possono ricavare i costi di tutto il ciclo dei rifiuti differenziati, il costo dei rifiuti indifferenziati, i costi di trattamento e riciclo delle diverse tipologie di rifiuti e, infine, i ricavi. Roccapiemonte ha delle entrate soprattutto grazie al riciclo del multimateriale (contenitori in plastica, alluminio, imballaggi in plastica, polisterolo), entrata che nel 2015 è stata pari a 30.545,37 euro.
E’ possibile documentarsi su tutti gli aspetti della raccolta differenziata soprattutto attraverso il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale 2014 (MUD). In questo documento troviamo le tipologie e le quantità dei rifiuti raccolti (differenziati e non) e tutte le informazioni sulle aziende che si occupano di recupero e smaltimento dei rifiuti.
Restando in tema, a luglio il Consiglio Comunale ha approvato il Piano Finanziario dei RSU con la conseguente approvazione delle tariffe. L’Assessore Avagliano commenta così il nuovo piano:
“Quest’anno, grazie al grande lavoro svolto, si passa da 2 milioni e 400 mila euro euro a 1 milione 838 mila euro con un risparmio di oltre 511.000 euro sul servizio che si tramuterà in un ottimo risparmio sulle bollette per tutti i cittadini. Siamo solo all’inizio, a settembre ci saranno tante altre novità, è in atto una vera e propria rivoluzione che ha già dato i primi frutti. I cittadini avranno un risparmio di 500 mila euro rispetto l’anno scorso. L’investimento principale è stato quello delle buste per la raccolta differenziata che abbiamo distribuito alla cittadinanza. Vi sono una serie di miglioramenti tra cui la pesa che permetterà al nostro Comune di pesare i rifiuti che partono dal nostro attuale sito di trasbordo. Potrà essere usata anche come pesa comunale per i cittadini con apposita gettoniera. La spesa complessiva è un milione e ottocentomila euro”.
Roccapiemonte usufruisce di fondi europei per la gestione della raccolta differenziata?
Ecco, qui sorgono dei problemi, infatti, dai risultati ottenuti effettuando una ricerca sui diversi siti istituzionali sembrerebbe di no:
- OpenCoesione: su 107 progetti pertinenti il Comune di Roccapiemonte e nessuno riguarda i rifiuti;
- FESR Campania: Roccapiemonte risulta beneficiario di un unico progetto che non ha alcuna attinenza con la raccolta differenziata;
- soldipubblici.gov: Cercando “rifiuti” si ottengono 9 risultati di cui solo 2 pertinenti.
Dall’Ufficio Tecnico del Comune ci fanno, però, sapere che il settore ambientale si è avvalso di fondi europei per l’acquisto di attrezzature per un totale di 93.000 euro.
Dunque il piano di raccolta differenziata è totalmente finanziato dai cittadini attraverso la TARI (tassa sui rifiuti), precedentemente chiamata TARSU (tassa rifiuti solidi urbani), dovuta al Comune da cittadini, enti e imprese che producono rifiuti. Sarebbe ottimale che la Casa Comunale spiegasse bene le modalità di pagamento, il calcolo delle tariffe, gli eventuali sgravi (ottenuti, magari, attraverso il buon andamento della raccolta differenziata), ma è davvero così? Cerchiamo di dare una risposta articolata a questa domanda.
Per capire meglio come il Comune comunica con i cittadini, abbiamo analizzato una bolletta dei rifiuti, chiedendoci: la bolletta che il Comune invia ai cittadini è comprensibile?
Il risultato dell’analisi non è incoraggiante: il testo in molti punti risulta ostico, a causa dei troppi riferimenti normativi si perdono di vista le informazioni più importanti. Mancano, poi, moltissime informazioni come i dati sulla privacy, le notizie relative all’andamento della differenziata, i riferimenti riguardanti i luoghi in cui è possibile pagare la tassa: si può pagare soltanto presso uno sportello delle poste italiane oppure anche mediante pagamento telematico? O presso delle tabaccherie convenzionate?
Roccapiemonte è un Comune che tiene alla trasparenza?
Dal sito la Bussola della Trasparenza, che consente alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini di utilizzare strumenti per l’analisi e il monitoraggio dei siti web, appare evidente che il sito istituzionale del Comune ha delle lacune su i parametri “Oneri informativi per cittadini e imprese“e “Scadenzario dei nuovi obblighi amministrativi“.
Per quanto riguarda la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti non esiste un vero e proprio piano di comunicazione, si fa valere il vecchio assunto del “chiedi e ti sarà dato“, o meglio, in questo caso ,”chiedi e ti sarà detto“. Infatti, se qualche cittadino interessato all’argomento rifiuti si rivolge all’Ufficio Tecnico o all’Assessore all’Ambiente potrà soddisfare la sua curiosità. Oltre al confronto frontale con gli addetti ai lavori è possibile ricavare informazioni dalla pagina facebook “AmbientiAMOci ora sei tu a fare la differenza” che è diventata lo strumento di comunicazione principale per quanto riguarda i rifiuti. La pagina è usata dall’Assessore Avagliano per anticipare ai cittadini tutte le novità inerenti alla raccolta differenziata come le modifiche del calendario della raccolta, l’introduzione delle buste codificate, la raccolta degli oli esausti, l’inizio della raccolta porta a porta del vetro, le attività degli ispettori ambientali. La pagina viene anche utilizzata dai cittadini per segnalare gli abbandoni di rifiuti, i conferimenti errati, e tutti i disservizi che riscontrano. Facebook, come tutti gli altri social network, ha il pregio dell’immediatezza, della partecipazione, ma può essere il solo strumento di comunicazione tra Comune e cittadini?
Esistono strumenti più adeguati per la comunicazione pubblica sulla gestione dei rifiuti: la Scheda URP e Tiki-toki che, come la pagina facebook, sono innovativi e multimediali ma, in più, permettono di approfondire le informazioni.
La Scheda URP è un testo che contiene informazioni istituzionali tratti da diversi documenti amministrativi, contengono informazioni giuridicamente vincolanti perché riferite a norme e ad atti amministrativi, informazioni di pubblica utilità, messaggi persuasivi finalizzati a rafforzare la coesione sociale.
Tiki-Toki è una piattaforma on line con la quale creare linee temporali con foto, link, video e documenti. Attraverso Tiki-toki si possono creare infografiche cioè testi descrittivi in forma di didascalie alle immagini dei documenti esposti in sequenza cronologica e, per questo, è un utile strumento per rappresentare lo sviluppo degli iter amministrativi di attuazione dei progetti ricostruendone la sequenza documentale.