Salerno: il record è finito tra i rifiuti - Diritto di Accesso Civico

Salerno: il record è finito tra i rifiuti

Posted by on Set 17, 2019 in Blog

Da città riciclona a città che abbandona

Il 2008 segna un punto di svolta per la città di Salerno.

Dopo tanti anni di lotta contro i rifiuti, l’allora sindaco Vincenzo De Luca riesce a trovare una soluzione al problema, introducendo la raccolta differenziata nel Comune di Salerno, estesasi nel corso degli anni a tutta la provincia. 

Sin dai primi anni, la città di Salerno è stata da sempre elogiata per l’andamento della raccolta differenziata: le %RD sfioravano la soglia del 72%. Nonostante un periodo di calo, che si registra intorno al 2013 (annus horribilis con una %RD del 65,2%), già l’anno seguente si ha una lieve ripresa. Il biennio 2014-2015 vede Salerno come vincitrice del premio “Comuni Ricicloni con le rispettive %RD del 65,5% e 64,05%. Purtroppo, come si può notare, la %RD continua a scendere di anno in anno; nonostante ciò, Salerno si posiziona ancora tra i comuni più “ricicloni” del Sud Italia. Seppure Salerno risulta essere una delle città più “riciclone” d’Italia, ha pur sempre tanti scheletri nell’armadio.

Inizio raccolta differenziata: 2008

“In una Regione proiettata alla ribalta delle cronache mondiali per i roghi appiccati alle montagne di rifiuti, Salerno non ha conosciuto un solo minuto di emergenza rifiuti. Non un sacchetto per strada”.
(fonte Comune di Salerno)

Esordisce così il sindaco Vincenzo de Luca, qualche settimana prima del via alla raccolta differenziata. L’obiettivo sarà quello di rendere Salerno una città più pulita, pronta ad accogliere turisti, abolendo il malsano utilizzo dei cassonetti lungo le strade della città.

Il giorno 16 gennaio 2008, l’allora sindaco Vincenzo De Luca decide di far partire una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, tramite l’assegnazione da parte della Giunta Regionale n.1285/2007 della somma di 1.500.000 euro, approvando il progetto “Laboratori di servizio civile” affidato all’Associazione Amesci. 

Nella stessa giornata si rileva che il progetto sarà attuato per step, interessando i vari quartieri della città, raggruppati in 5 aree omogenee e contigue, coinvolgendo una popolazione di circa 30.000 cittadini.

Nei giorni seguenti, precisamente il 25 gennaio 2008, l’amministrazione comunale, tramite delibera, approva la fornitura delle attrezzature, dei mezzi e del materiale facendo così partire la raccolta differenziata nel Comune di Salerno, dando precedenza a quei quartieri che hanno risentito di più della problematica.

Inizio raccolta “porta a porta” a Salerno: 4 marzo 2008

A fronte del vecchio sistema di raccolta differenziata, il quale prevedeva la raccolta di tipo stradale, il nuovo modello, attuato seguendo il progetto della CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, prevede la raccolta “porta a porta” che consente di raccogliere direttamente i rifiuti presso le utenze domestiche.

Il 4 marzo 2008 è il giorno che segna la svolta per la raccolta differenziata nel Comune di Salerno e l’inizio di un nuovo capitolo, volto al raggiungimento del benessere ambientale.

Nei mesi successivi, grazie al finanziamento ricevuto di più di 3.000.000 euro, è stato possibile acquistare automezzi e attrezzature utili alla raccolta “porta a porta” e rivolti alla funzionalità delle isole ecologiche “Arechi” e “Fratte”, che nascono poco dopo, intorno al mese di maggio. 

Salerno città riciclona?

Come si evince dalla cronostoria sviluppata grazie all’aiuto della piattaforma online tikitoki, con la partenza sprint della raccolta differenziata a Salerno, la città si colloca al primo posto tra le province campane.

I primi 5 anni sono stati gli anni migliori per la città, ma il 2010 è stato quello che sicuramente passerà alla storia. 

Da quell’anno la percentuale va diminuendo sempre di più, fino ad arrivare all’anno 2013, denominato annus horribilis. 

L’annus horribilis e il calo:

Nel 2013 Salerno abbandona il primato e la situazione va peggiorando. A risentirne sono i cittadini, che si trovano costretti a dover provvedere da soli all’acquisto delle attrezzature necessarie allo svolgimento della raccolta differenziata, quali buste e secchi/contenitori per i 4 tipi di rifiuto. 

C’è purtroppo da ammettere che il malfunzionamento del sistema di raccolta differenziata è dovuto anche alla negligenza dei cittadini salernitani. “Molte campane di vetro, in particolare quelle nei pressi di via Diaz e via Papio, vengono riempite con qualunque oggetto/materiale”, testimonia il dott. Celoro, uno dei pochi cittadini che si impegna affinché la città rimanga pulita. È pur vero che in questi casi il Comune dovrebbe intervenire sanzionando i cittadini che non rispettano le leggi o quantomeno interessandosi alla pulizia e allo spazzamento delle strade in questione. Ma questo non è quello che fa il Comune di Salerno. “Per giorni le campane rimangono piene e circondate da centinaia di contenitori di vetro e materiale vario che nonostante le mie continue sollecitazioni al Comune, non viene rimosso se non dopo settimane e in qualche caso dopo mesi” ha poi aggiunto. Inoltre, le segnalazioni fatte a network locali con filmati e fotografie non hanno sortito alcun effetto.

(Fotografie scattate dal dott.Celoro in Via Diaz e Via Papio)

Testimonianza sig. Miranda circa la fabbrica Italcementi Salerno:

In seguito, riportata la testimonianza del signor Nicola Miranda, dipendente della fabbrica Italcementi situata nella zona di Fuorni. Le sue parole sono state utili per capire quanto Salerno è stata in grado di portare avanti grandi progressi nel campo della raccolta differenziata, ma altrettanti sono stati i passi a ritroso che hanno invece creato svantaggi per lo sviluppo e per la progressione dell’impegno mostrato inizialmente. 

Il signor Nicola lavora da circa 30 anni all’interno della fabbrica e per questo motivo è riuscito a chiarire e a rendere visibili molti degli aspetti sconosciuti ai cittadini.

All’interno dell’Italcementi, fabbrica ormai storica a Salerno, erano presenti dal 2003 degli inceneritori che per anni hanno avuto il compito di bruciare i cosiddetti CDR, ossia materiali e scarti di svariati tipi di industrie. Dal 2013 gli inceneritori non sono più presenti all’interno della fabbrica e si può ben capire quanto sia stata grande la regressione di Salerno in seguito a questa decisione. 

Il CDR costituisce il combustibile convenzionale ossia carbon coke, per cui veniva bruciato al 60% CDR e al 30% combustibile convenzionale”.

I benefici”, dice il sig. Miranda, “erano associati al fatto che non solo si bruciava combustibile convenzionale, tossico e dannoso per l’ambiente, emettendo CO2, ma in più venivano bruciati rifiuti che, attualmente nella nostra provincia, vengono trasportati al Nord Italia, con un pagamento elevato affinché possano essere bruciati e quindi sgomberati”.

Quindi è bene capire quanto beneficio poteva essere tratto dagli inceneritori sia in termini di risparmio economico laddove l’automezzo che trasporta tali rifiuti al Nord lo richiede, ma anche in termini di salute ambientale nel momento in cui vengono sprigionati non pochi gas di scarico durante la tratta del trasporto. 

Inoltre, il signor Miranda tiene a precisare un aspetto molto importante: “I gas di scarico emessi dal forno durante il lavoro di incenerimento del CDR, erano monitorati accuratamente minuto per minuto, con un collegamento diretto con l’ARPAC affinché non venissero sforati dei limiti massimi imposti per la salvaguardia dell’ambiente”.

In seguito a questa testimonianza è evidente che l’interruzione di quello che era il forno degli inceneritori, presenti dal 2003 al 2013 presso l’Italcementi, riporta un danno non indifferente alla nostra città, per vari motivi. Il motivo strettamente legato alla raccolta differenziata che, non essendo più d’aiuto nello sgombramento di rifiuti tossici, non fa altro che allontanarci sempre di più da una realtà di città riciclona. Ma non meno importanti sono anche le conseguenze avutesi in seguito alla chiusura di tali infrastrutture che hanno portato a una dura scrematura del personale causando spiacevoli previsioni della vita di ben 24 famiglie che vivevano nutrendosi di speranze che sembrano essersi totalmente dissolte.

(Nella foto: 2 dipendenti dell’Italcementi con al centro Nicola Miranda)

Le isole ecologiche:

Testimonianza di Carmine Leo circa la funzionalità delle isole ecologiche:

Un’altra problematica è legata alle isole ecologiche “Fratte” e “Arechi”. 

Alcuni aspetti negativi della scarsa organizzazione delle isole sono stati messi in evidenza dal Sig. Carmine Leo: “È il cittadino che deve preoccuparsi di consegnare rifiuti ingombranti, non è previsto il ritiro da parte del Comune”. I cittadini, infatti, al primo deposito nell’isola ecologica vengono forniti di una tessera con un numero di riconoscimento, che dovranno utilizzare a ogni accesso. “Ogni qualvolta che si deposita un rifiuto multi-materiale, dovrà essere il cittadino a smistarlo, separare i materiali e depositarli nel settore corretto”. Quello che si evidenzia da questa testimonianza è l’assenza di personale addetto al recupero di rifiuti ingombranti, che dovrebbe essere un servizio garantito dai comuni, magari con previa richiesta, ma anche mancanza di tecnici addetti allo smistamento dei rifiuti multi-materiale.

Ciò comporta dei disagi ai cittadini che si trovano in difficoltà nel consegnare questi rifiuti ingombranti, non essendo seguiti nella giusta selezione e divisione dei rifiuti; basti pensare a disabili o anziani ai quali risulta impossibile lo smistamento di tali materiali.

Questa situazione alimenta i casi di abbandono dei rifiuti nelle strade cittadine, nelle zone boschive e sulle spiagge, causando danni all’ambiente e alla bellezza del nostro territorio.

Salerno Pulita Spa:

Salerno Pulita S.p.A. è un’azienda che si occupa, in prevalenza, della gestione di servizi di pulizia, igiene ambientale e Raccolta Differenziata, nata nel 1997 per volontà del Comune di Salerno e di alcune cooperative, che già svolgevano servizi nel settore. 

Testimonianza Matteo Podda e Marcello Mascia, dipendenti Salerno Pulita S.p.A.:

Salerno Pulita può anche chiudere”. Sono state queste le parole conclusive dell’intervista fatta a uno dei due dipendenti della Salerno Pulita S.p.A. che si occupa della zona mercatale di via Piave.

Nell’intervista fatta al sig. Matteo Podda, egli spiega che i dipendenti della Salerno Pulita si possono contare sulle dita di una mano e solo una parte di questi svolge il proprio lavoro correttamente, guidati da una dirigenza che lascia a desiderare. Inoltre, riguardo la pulizia dell’area mercatale di via Piave, racconta che purtroppo che per svolgere bene l’attività mercatale, il Comune dovrebbe distribuire ai vari lavoratori delle buste per la raccolta dei diversi materiali. Così facendo, una volta terminata l’attività, i dipendenti di Salerno Pulita dovrebbero semplicemente raccogliere codeste buste e inserirle negli appositi contenitori. “A causa dei mancati controlli, noi siamo costretti a fare un unico carico costituito da plastica, cassette di legno, alimenti”, racconta il sig. Podda. Da questo si evince che il Comune di Salerno, così come Salerno Pulita S.p.A. hanno molti segreti che al cittadino medio non risultano evidenti.

(Nella foto da sinistra verso destra: Rosagrazia Leo, Matteo Podda, Marcello Mascia, Francesca Angela Celoro, Simona Miranda)

MySir

A causa della mancata celerità nella risposta da parte del Comune di Salerno in merito alle richieste di accesso, per poter mandare avanti il lavoro, i dati sono stati cercati online, analizzando principalmente il biennio 2015/2016. MySir è la piattaforma online che è stata da supporto durante il monitoraggio della raccolta rifiuti. Inoltre, per l’anno 2016 è stata fatta anche una scheda per il monitoraggio civico, con l’aiuto di Infogram.  

Il giorno 8 novembre 2018, il Comune di Salerno ha inoltrato a una delle studentesse il MUD e il contratto di gestione con la società appaltatrice gestione rifiuti (Salerno Pulita Spa); si è così deciso di lavorare anche sull’anno 2017, soffermandosi solo sui dati inoltrati. Dunque, infine è stato preso in considerazione il triennio 2015/2016/2017.

I dati ricercati sono i seguenti:

  1. La quantità di rifiuti prodotti in base al Codice Europeo del Rifiuto (in kg);
  2. Costi TARI, costi lavaggio e spazzamento delle strade, costi di raccolta e di trasporto, costi trattamento e smaltimento RSU, etc.; 
  3. Gli impianti e le città di destinazione dei suddetti rifiuti, con annessi codici CER, denominazione, descrizione e geolocalizzazione;
  4. I possibili ricavi (in €/tonnellata);
  5. La quantità di rifiuti: totale e differenziata.

Dopo aver raccolto i dati, sono stati sviluppati i seguenti grafici:

Questo grafico rappresenta l’andamento della %RD negli anni e non è altro che una sintesi di quello che è stato illustrato nell’inchiesta: se in un primo momento Salerno vantava una %RD molto alta, nel tempo, questa è andata diminuendo sempre di più.

Per i seguenti grafici, sono stati raccolti dati riguardo la quantità di rifiuti: totale, differenziata e non differenziata. Il primo grafico rappresenta, dividendo per i tre anni, la quantità di rifiuti differenziata in relazione alla quantità non differenziata. Come si può dedurre dal grafico, la quantità di rifiuti differenziata è maggiore in tutti e tre gli anni. Un piccolo calo si riscontra solo nel 2017.

Per quanto riguarda il secondo grafico, invece, dimostra come la quantità totale di rifiuti è andata diminuendo negli anni. 

Quantità differenziata vs Quantità non differenziata:

Quantità totale:

CER e possibili ricavi: 

I precedenti tre grafici sono una rappresentazione in tabella dei singoli CER (Codice Europeo del Rifiuto) e dei possibili ricavi. Il primo grafico si riferisce al 2015, il secondo al 2016 e il terzo al 2017. I primi due grafici sono stati sviluppati con l’aiuto di MySir, mentre i possibili ricavi del 2017 sono stati presi dal MUD fornito dal Comune.

Dove vanno i rifiuti?

La mappa illustra i luoghi dove vengono smaltiti i vari rifiuti, divisi per CER e per anno. In questo triennio, la maggior parte dei rifiuti ha avuto come destinazione la città di Battipaglia, in provincia di Salerno; il resto dei rifiuti è stato smistato nelle varie province della Campania (Salerno al primo posto) con unica eccezione il CER 20.01.08 nel 2015 è stato smistato a Ramacca, in provincia di Catania (Sicilia).

Analisi avviso di Pagamento:

In seguito, viene analizzato l’Avviso di Pagamento della TARI dell’anno 2018 a questo nucleo familiare.

L’avviso di pagamento della tassa rifiuti è un avviso bonario e unico mezzo di comunicazione che esiste tra amministrazione e cittadino.

Per procedere, si tiene conto di 3 livelli di analisi:

  1. studio della sintassi
  2. studio del lessico
  3. informazioni presenti e assenti nell’avviso

Sintassi:

  • il documento viene presentato in maniera molto schematica e dunque privo di frasi complesse.
  • le indicazioni riguardanti il pagamento della tassa sono disposte in maniera ordinata e comprensibile al cittadino: le informazioni sono, quindi, collocate nello stesso contenuto e sono le prime a essere state messe in evidenza, dando la possibilità al cittadino medio di comprendere facilmente il testo.

Lessico:

L’avviso di pagamento è una comunicazione ufficiale da parte del Comune, ed essendo l’italiano istituzionale una varietà di italiano che si sta attestando attraverso tali comunicazioni, il testo è un esempio di italiano istituzionale, nonostante la sua scarsa presenza di proposizioni. 

  • Tecnicismi collaterali: 

“ai sensi di” = in conformità con, secondo;

“imponibile” = obbligatorio;

  • Tecnicismi specifici:

“identificativi catastali” = dati tecnici dell’immobile

“utenze domestiche” = consumi dell’immobile

Informazioni presenti e assenti nell’avviso di pagamento:

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, verrà fatto un paragone con l’avviso di pagamento dell’anno precedente, per capire quante e quali informazioni importanti sono state omesse. 

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Informazioni presenti e utili in entrambi gli avvisi:

  1. Contribuente e relativo codice fiscale
  2. N° documento 
  3. Oggetto 
  4. Indirizzo
  5. N° protocollo
  6. Importo da pagare con eventuali relative rate
  7. Data
  8. Indicazione dei mq dell’immobile e superfici accessorie 
  9. Giorni di residenza presso l’abitazione

Informazioni non presenti nell’avviso di pagamento del 2018:

  1. Modalità di pagamento (MAV, bollettino, etc.)
  2. Eventuale pagamento presso le casse della Salerno Energia
  3. Avviso per l’eventuale smarrimento o deterioramento del modello di pagamento.
  4. Informazioni aggiuntive (a chi rivolgersi in caso di aiuto).

I due avvisi sono entrambi chiari, ma l’avviso del 2018, e cioè quello sottoposto ad analisi, è molto più schematico e più facile da comprendere; allo stesso tempo, non presenta alcune informazioni che al cittadino medio potrebbero risultare utili. 

A tal proposito, qui di seguito una riscrittura delle informazioni rilevanti omesse nell’avviso, tenendo conto dei punti di criticità e mirando a renderlo più informativo ma schematico come quello del 2018.

Gerarchia delle informazioni rilevanti:

Essendo l’avviso di pagamento un testo amministrativo con valore informativo, le informazioni andrebbero aggiunte secondo la seguente sequenza, tenendo conto sia della piramide rovesciata delle informazioni istituzionali sia del fatto che il documento deve essere compreso dal cittadino medio:

  1. La tassa sui rifiuti può essere pagata tramite i bollettini premacarti in allegato. 
  2. Se si perde o si danneggia il documento, chiederne uno nuovo al seguente indirizzo di posta elettronica (agalante@sinergia.sa.it) o rivolgersi agli uffici di Sinergia, in Via Passaro n.1dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e il martedì e il giovedì dalle ore 14.45 alle ore 16.00.
  3. Per ulteriori informazioni, contattare per posta elettronica la dott.ssa M.Ventura (m.ventura@comune.salerno.it) o via fax (089-661232).