Raccolta differenziata e isole ecologiche a Salerno

Posted by on Mag 30, 2016 in Blog, Didattica, Post

Raccolta differenziata dei rifiuti e del servizio delle isole ecologiche a Salerno: una breve storia. La storia della raccolta differenziata dei rifiuti a Salerno, seppur relativamente recente, è particolarmente interessante. Introdotta nel 2008 , quando ancora la Campania affrontava una fase emergenziale nella gestione dei rifiuti, seguendo il modello “porta a porta” , è stata un’esperienza di successo in un territorio all’avanguardia sul tema della gestione dei rifiuti. Tante, infatti, sono le realtà virtuose della Provincia di Salerno, grandi o piccolissime. Oltre al Comune capoluogo, ci sono centri più piccoli, come Cava de’ Tirreni, oltre 50mila abitanti e una differenziata che da anni si attesta oltre il 60%. E ci sono i minuscoli comuni del Cilento e del Vallo di Diano capaci di arrivare a differenziare più del 90% dei propri rifiuti. Il servizio di raccolta a domicilio è iniziato nel 2008 e, in due anni (attraverso cinque “step” da 30mila abitanti ognuno) è stato progressivamente esteso all’intero territorio comunale.  Le percentuali di raccolta differenziata sono sempre state molto alte. Per il 2014, ultimi dati disponibili, la percentuale resta superiore al 65%. Percentuale sulla quale concordano, seppure con un leggerissimo scarto, sia i dati resi disponibili dal Comune  che quelli comunicati dall’osservatorio regionale. A disposizione del servizio di raccolta di rifiuti sono anche le isole ecologiche “Fratte” e “Arechi”, dislocate la prima nell’omonimo quartiere e la seconda nei pressi dello stadio cittadino, progettate e inaugurate  prima dell’avvio della raccolta differenziata di Salerno. Dati , quelli provenienti dalle isole ecologiche, che consentono di avere una parziale idea della raccolta differenziata in città. Manca, infatti, un sistema di georeferenziazione dei dati della raccolta differenziata dei rifiuti, che potrebbe essere utile, innanzitutto al comune, per potere intervenire nelle situazioni più critiche. Infine, bisogna registrare come i costi della raccolta differenziata dei rifiuti, ed anche i servizi delle isole ecologiche, venga coperto dalla tassazione per il 97% dell’ammontare totale . Insomma, i buoni risultati confermati negli anni  dalla città di Salerno sono, indubbiamente, un onore per tutti i salernitani e, al tempo stesso, un grosso onere per le loro...

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Rifiuti trasparenti in una Salerno “pulita”

Posted by on Lug 1, 2015 in Didattica, Post

I rifiuti per definizione sono qualcosa di cui ci si disfa perché non più utili o utilizzabili. Fortunatamente non è sempre così. Molte volte i rifiuti vivono una nuova vita dopo essere usciti dalle nostre case e soprattutto acquistano un valore che credevamo esaurito. I progetti di raccolta differenziata servono proprio a questo: preservano l’ambiente, cercano di arginare i problemi ecologici, risolvono il problema delle discariche e consentono importanti risparmi di energia e di materie prime, ma soprattutto ridanno vita a quei rifiuti e danno loro valore. Un valore economico. I Comuni come Salerno questo lo sanno bene. E per questo differenziano. Il progetto di raccolta differenziata del Comune di Salerno ha una storia abbastanza recente, ma non priva di soddisfazioni, che sicuramente sono già state raccontate. Ecco le tappe salienti della nascita e della gestione del progetto ricostruito con l’aiuto dei documenti istituzionali trovati sul sito del Comune. Nel 2008 viene adottato, per far fronte all’emergenza rifiuti, dall’amministrazione comunale il modello “porta a porta” redatto dal CONAI. Questo modello consente di differenziare i rifiuti alla base, cioè già nelle case e nei negozi. La città, al momento dell’adozione di questo nuovo piano di raccolta dei rifiuti, è stata divisa in cinque aree abitate ognuna da circa trentamila cittadini e il modello è stato adottato gradualmente a partire dalla zona orientale. Grazie al finanziamento di quasi quattro milioni di euro si è dato l’avvio all’acquisto dei materiali per la raccolta differenziata e alla costruzione di una seconda isola ecologica sul territorio salernitano. Finalmente l’ordinanza comunale del 18 giugno 2008 ha visto dare l’avvio ai primi passi di questo modello che ha immediatamente dato i suoi frutti, anche grazie all’importante campagna di comunicazione avviata dal Comune. L’unico neo trovato in questa affascinante storia è la mancanza della determina per l’assegnazione del servizio di gestione della raccolta differenziata alla società Salerno Pulita.  Insomma il Comune non sembra fare proprio di tutto per essere pulito e trasparente come la sua Salerno. E alla luce del decreto legislativo n. 33 del 2013 questo non è proprio un bene, anche perché non si sa mai dove è puntato l’occhio dell’ANAC. Si può dire, però, che l’amministrazione salernitana ha curato nei minimi dettagli il progetto, ponendo un’attenzione maggiore alla sensibilizzazione, per rendere consapevoli i cittadini di collaborare ad uno scopo comune per conseguire importanti risultati. Come dimenticare, infatti, il raggiungimento dei primi traguardi a solo un anno dall’adozione del nuovo modello. Salerno, quindi, c’è e si differenzia. A dimostrarlo, infatti, il Premio CONAI e titolo di Comune Riciclone. Dopo i fasti del passato bisogna però fare un salto temporale e tornare al presente, al 2014. Sappiamo a grandi linee come è stato strutturato il servizio di raccolta differenziata negli anni precedenti, e in linea di massima niente è cambiato, tranne l’obiettivo percentuale di raccolta differenziata da raggiungere, che la normativa nazionale pone al 65% a partire dal 2012 (adesso slittato al 2020 come...

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Mamme Vulcaniche vs Ministro dell’Ambiente

Posted by on Mar 18, 2013 in Blog, Post

Inatteso fuori programma domenica 17 marzo agli scavi di Pompei durante la Conferenza stampa per la presentazione del progetto di riorganizzazione e potenziamento della raccolta differenziata all’interno degli scavi archeologici e del parco nazionale del Vesuvio, realizzato e finanziato dal Conai con il supporto creativo e produttivo dell’agenzia pubblicitaria Incoerenze. L’associazione delle “Mamme vulcaniche” di Boscoreale ha contestato il Ministro uscente dell’Ambiente, Corrado Clini, e le autorità locali denunciando che le falde acquifere del territorio vesuviano sono inquinate dai rifiuti. I giornali on line la Repubblica, il Corriere della Sera, riportano la cronaca dell’avvenimento, ma non informano dando i dati sull’inquinamento, sulla discarica di Terzigno, sul traffico dei rifiuti, le statistiche di mortalità e dei tumori nel territorio vesuviano. Eppure la Convenzione di Aahrus del 1998, a cui l’ Italia ha aderito, impone alle amministrazioni pubbliche di produrre le informazioni ambientali e consentire l’accesso ai documenti relativi a questioni ambientali a qualsiasi cittadino che ne faccia richiesta e l’associazione Libertà di Stampa e Diritto all’Informazione (Lsdi) eFnsi da tempo hanno elaborato  un modello di domanda per chiedere agli URP delle amministrazioni e alle aziende pubbliche copie dei documenti relativi a vicende e problemi di carattere ambientale, che devono essere consegnati per legge. Ed oggi con il diritto di accesso civico richiedere informazioni ambientali, attraverso ai dati e documenti amministrativi, è ancor più alla portata di giornalisti e cittadini. I comunicatori pubblici degli enti locali devono essere capaci di produrre queste informazioni ambientali, in forma di open data. I giornalisti devono fare informazione non solo attraverso la cronaca ma, usando gli open data ambientali, devono essere capaci di contestualizzare gli avvenimenti, specie quando questi prendono la forma dello scontro sociale. In Campania quale amministrazione pubblica e azienda di servizi di igiene urbana ha prodotto open data...

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