Salerno: un grande progetto di salvaguardia dell’ambiente

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

Salerno è un capoluogo della provincia campana che conta circa 135.000 abitanti distribuiti in una superficie di 59,85 chilometri quadrati. Nel corso degli anni la città è diventata simbolo di eccellenza nel campo della raccolta differenziata, dimostrando che anche una città di medie dimensioni può risolvere problemi ambientali in modo brillante e in breve tempo. Inizio della RD: dalla crisi all’azione A seguito della drammatica crisi nella gestione dei rifiuti urbani che ha interessato la regione Campania fino a raggiungere dimensioni catastrofiche, la città di Salerno, a partire dal mese di Aprile 2008, ha iniziato un nuovo percorso relativo all’introduzione di un sistema integrato domiciliare di raccolta dei rifiuti urbani. Per effettuare un progetto così ambizioso, il Comune di Salerno ha investito nelle comunicazioni 1.500.000,00 di euro al fine di sensibilizzare i cittadini sull’importanza del riciclo. Oltre a ciò, sono stati investiti 900.000,00 di euro per l’acquisto di materiali e attrezzature destinati al centro di Salerno.   Il 04/03/08 viene approvato il piano CONAI che vede estendere il progetto a tutto il territorio comunale. Salerno viene divisa in 5 macro-aree e vengono consegnati ai cittadini i kit domestici, così come alle utenze commerciali.  (Suddivisione del territorio in 5 macro-aree) Grazie alla forte motivazione degli abitanti di Salerno, alla determinazione della Pubblica Amministrazione e del CONAI, l’obiettivo fissato dal piano (47,7%) è stato ampiamente superato fino a raggiungere un eccellente risultato: 72% di Raccolta Differenziata. Grazie a questi incredibili e impensabili risultati, il Comune di Salerno si aggiudica nel 2014 e nel 2015, il primo premio nell’evento “Comuni Ricicloni” e la città viene soprannominata “Salerno Riciclona”. Introduzione della TARI  Oltre ai vari finanziamenti, la raccolta differenziata è stata sostenuta anche dall’introduzione della TARI, ovvero la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. La Tari fu introdotta 2014 e viene calcolata sommando una quota fissa ad una variabile, quest’ultima determinata da quante persone compongono il nucleo familiare. Di seguito vengono riportati i costi della TARI riferiti al biennio 2016/2017 e i costi dei vari servizi per il trattamento dei rifiuti urbani riferiti all’anno 2016:  Che cosa si differenzia? Il monitoraggio civico Attraverso il portale Mysir (sito web che gestisce dati e informazioni istituzionali), è stato possibile osservare diversi dati quali: I codici CER ;le quantità di rifiuti espresse in kg;i possibili ricavi espressi in €/tonnellata;i possibili ricavi;le destinazioni dei singoli CER;la quantità totale di rifiuti, la quantità di rifiuti differenziati e la percentuale di RD annua  Salerno pulita: massima trasparenza La Salerno Pulita S.p.A. è un’azienda che si occupa, in prevalenza, della gestione di servizi di pulizia, igiene ambientale e Raccolta Differenziata. Nata nel 1997 per volontà del Comune di Salerno e di alcune cooperative, che già svolgevano servizi nel settore.  Osservando la sezione trasparenza del loro web site (www.salernopulita.it), è possibile accedere a informazioni di varia natura come opere pubbliche, bilanci, bandi di concorso ecc.  Informazioni utili sulla storia della RD...

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Pomigliano d’Arco e la raccolta differenziata: una storia tra crisi e responsabilità

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

Pomigliano d’Arco è un comune della provincia di Napoli che conta attualmente 39454 abitanti. Ad oggi risulta essere uno dei comuni più sviluppati del napoletano, sia sotto il profilo economico che sotto il profilo organizzativo.  Posizionata a 12 km a est di Napoli, è uno dei poli industriali più importanti della Campania dove sono ubicati gli stabilimenti della Fiat, dell’Alenia e dell’Avio.  La raccolta differenziata ha inizio nel comune di Pomigliano d’Arco all’alba degli anni 2000 in cui la città è riuscita a differenziarsi da tutte le altre zone del napoletano in tema di raccolta dei rifiuti. Soltanto con l’ausilio di piazzole ecologiche e di raccolta porta a porta, si è realizzato il 24% di RD, un risultato incredibile se confrontato con le percentuali dei comuni limitrofi. Da quel momento, nonostante moltissimi problemi legati alle società di nettezza urbana, quella percentuale iniziale, ha avuto un incremento costante. Tutto questo è spiegato cronologicamente con un timeline software chiamato Tiki Toki, che con l’inserimento di immagini, video e documenti contribuirà a spiegare meglio l’excursus storico della raccolta differenziata a Pomigliano.  https://www.tiki-toki.com/timeline/entry/1165040/Pomi-si-differenzia/ L’ubicazione geografica del comune di Pomigliano d’Arco può essere vista allo stesso tempo sia come un fattore negativo che positivo. Non sarebbe una pazzia definire Pomigliano come uno dei poli industriali più importanti della Campania, e forse è anche per questo che sia le amministrazioni locali che la Regione Campania, hanno sempre spinto a definire il comune come uno dei siti principali di deposito rifiuti. Inoltre sembra giusto ricordare la posizione del comune che è molto vicina ad Acerra, centro del triangolo della Terra dei Fuochi, zona altamente inquinata per gli sversamenti illeciti di rifiuti speciali e non. Nonostante sin dal 2001 si siano alternati molti momenti in cui anche al centro stesso del comune si siano appiccati incendi e depositi illeciti di rifiuti, ciò che ha salvato parzialmente il comune di Pomigliano dalla totale emergenza sui rifiuti che ha investito gran parte dell’Italia durante il governo Berlusconi, è rappresentato dall’Isola Ecologica di via Gorizia. Questo impianto grande 2mila metri quadrati, ha rappresentato spesso l’unico motivo valido per cui la città di Pomigliano si sia realmente “differenziata” dalle altre zone limitrofe. I veri problemi per il comune sono iniziati nel 2008, quando per cause pubblicamente ignote e sconosciute l’isola ecologica ha dovuto chiudere i battenti, rendendo Pomigliano in alcune circostanze un comune in piena emergenza come gli altri. L’avvicendamento del nuovo sindaco di Pomigliano d’Arco Raffaele Russo, ha cambiato però l’andamento negativo che la cattiva gestione dei rifiuti stava creando. Il nuovo sindaco di Pomigliano d’Arco infatti istituì dall’aprile del 2011 delle novità che riguardavano la raccolta differenziata: un numero verde per la raccolta porta a porta degli ingombranti e conferendo una busta diversa per ogni tipologia di rifiuti.  Un’altra piaga che tutta l’amministrazione comunale ha dovuto affrontare e in cui è stata direttamente coinvolta è stata l’inchiesta per tangenti...

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È ARRIVATA L’ORA DI CAMBIARE: AVELLINO RIFIORISCE

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

Il piano RD attuale: Sarà la volta buona? “La ridefinizione del contratto di servizio con IrpiniAmbiente è una pietra miliare per la raccolta differenziata in città”- così si esprimeva il sindaco Foti al momento della sottoscrizione dell’accordo con Irpinia Ambiente riguardante  il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, stipulato il 22 giugno 2017, che prevede un generale miglioramento e potenziamento dei servizi  volti ad aumentare la percentuale di raccolta di rifiuti differenziati prodotti nel territorio comunale, con il chiaro obiettivo di raggiungere la percentuale del 65% già entro la fine del 2017. Il servizio comprende lo svolgimento di alcune attività, quali la raccolta porta a porta sull’intero territorio comunale per le tipologie di rifiuto: organico, indifferenziato, carta e imballaggi in cartone, multimateriale (plastica, lattine e alluminio), vetro; raccolta degli ingombranti e RAEE a chiamata tramite numero verde/App; spazzamento stradale manuale e meccanico; installazione di dog toilette ed il diserbo dei marciapiedi stradali interessati dallo spazzamento stradale Il costo complessivo annuale del servizio è pari a 4.457.229,44. Il costo della Raccolta Differenziata nell’anno 2017 Finalmente una comunicazione adeguata al cittadino… Per la prima volta è stata prevista una comunicazione adeguata al cittadino, mediante una sezione del sito del comune dedicata esclusivamente alla raccolta differenziata. Il cittadino può accedere facilmente al documento del nuovo contratto stipulato e al materiale informativo sulla raccolta porta a porta. Inoltre, ad ogni nucleo familiare sono stati distribuiti flyer informativi e un dizionario dei rifiuti, utile per comprendere la tipologia e il luogo di riferimento dei rifiuti prodotti in casa. Il piano ha registrato fin da subito ottimi risultati, in quanto già nel breve lasso di tempo che va dall’attuazione del piano alla fine dell’anno 2017 è stato registrato il 61,30%di raccolta differenziata, ovvero il doppio rispetto al biennio precedente. L’obiettivo finale è stato poi raggiunto alla fine dell’anno 2018, con una percentuale del 67,97% di raccolta differenziata. Com’è cambiata la raccolta differenziata nel corso degli anni? Anni di riferimento 2010-2018 Quantità CER – Anno 2017 Facciamo un passo indietro… cosa succedeva negli anni precedenti? Il 30 dicembre 2009 il comune stipula il contratto con la nuova società IrpiniAmbiente S.p.a., che rappresenta il braccio operativo della provincia di Avellino mediante il quale viene gestito l’intero ciclo di raccolta, trasporto e recupero/smaltimento dei rifiuti, a beneficio di tutti i comuni della provincia. Efficienza. Trasparenza. Economicità. Sono le tre parole d’ordine che costituiranno il filo conduttore della strategia che l’amministratore unico intende mettere in campo per la gestione della società. Infatti, nel primo trimestre 2010 l’Irpinia è provincia leader con una percentuale di RD pari a 53,5%. Nel 2011, a causa dei rifiuti arrivati da Napoli e Salerno, la discarica di Savignano Irpino è in piena emergenza. Ciò causa un ribasso di dieci punti percentuali in meno di un anno. Tuttavia, negli anni successivi la percentuale di RD risulta stabile, sul 50%. Dal 4 luglio 2013, IrpiniAmbiente inizia la distribuzione dei nuovi...

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Sant’Antimo differenzia

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

Rifiuti: da problema a risorsa “Negli ultimi cinquant’anni i rifiuti sono talmente cresciuti da rendere necessari interventi sempre più articolati, sul piano sia dell’innovazione tecnologica sia delle abitudini di vita delle singole persone e delle comunità. È stato indispensabile ripensare il concetto stesso di rifiuto e considerarlo non più e non soltanto come oggetto inutile di cui disfarsi, ma come risorsa ulteriore per nuovi materiali e nuovi processi produttivi. Si è abbandonata dunque l’idea che l’unica soluzione potesse consistere nella discarica e si è scoperto che i rifiuti possono essere fonte di ricchezza” Cosi definiti da Treccani, oggi tale accezione si sta radicando nella collettività. Ciò è possibile grazie alla moltitudine di interventi per sensibilizzare i cittadini, la nascita di strutture adatte, la creazione di sistemi per la cooperazione e soprattutto la consapevolezza che i rifiuti sono un bene comune. Malgrado la strada sia piena di insidie, stiamo proseguendo verso la direzione giusta. L’emergenza in Campania e la lenta partenza di Sant’Antimo La Campania ha vissuto un stato di allerta rifiuti per ben 18 anni (1994-2011). Nonostante vari decreti e quantità di piani regolatori emanati negli anni, la situazione della Regione non cambia. Nessuno dei provvedimenti viene portato a termine fino all’anno 2011. Sant’Antimo è un comune campano di 33.852 abitanti situato ai confini tra le province di Napoli e Caserta, impegnato a differenziare dal 2011. Per analizzare l’andamento della raccolta differenziata a Sant’Antimo ci serviremo di due importanti strumenti, il TIKI-TOKI e la Scheda URP. La partenza è difficoltosa, ma nel 2011 qualcosa sembra cambiare. Il Comune informa attraverso locandine, manifesti e pubblicazioni sul sito istituzionale la ripartenza della raccolta differenziata. “Riparte la Raccolta Differenziata con un nuovo Calendario in vigore dal 15 febbraio 2011” si comunica, ed una squadra di 12 operatori inizia a lavorare in quei giorni sul territorio distribuendo porta a porta il calendario, spiegando il servizio e informando i cittadini sulle nuove iniziative, ovvero: Viene attivata la distribuzione gratuita dei sacchetti presso la Casa ComunaleViene avviato dal 12 gennaio 2011 il nuovo numero verde 800 078 547 per il ritiro degli ingombranti e dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). L’allora sindaco Francesco Piemonte augura in conclusione una buona raccolta differenziata ai suoi concittadini. La comunicazione con i cittadini Il punto di forza di Sant’Antimo è la sua strategia di comunicazione, che è nettamente migliorata nel corso degli anni. Di seguito un’analisi dell’evoluzione delle campagne di comunicazione del paese. Il volantino dell’anno 2011, primo tentativo della campagna di comunicazione, è sotto il punto di vista di efficacia comunicativa appena sufficiente. Sono presenti una quantità di informazioni eccessive e mal organizzate. È importante notare l’assenza significativa dei i contatti ai quali i cittadini potrebbero rivolgersi per chiarimenti sulla raccolta. Nota positiva è la presenza nel testo di un richiamo ai trasgressori. Evento di rilevanza dell’anno 2011, in allineamento con il dovere di trasparenza amministrativa, è...

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Santa Maria Capua Vetere: quanto si ricicla?

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

Santa Maria Capua Vetere (anche abbreviata come Santa Maria C. V. o S. Maria C.V.) è un comune italiano di 32.808 abitanti della provincia di Caserta, in Campania. Sorge esattamente sulle rovine dell’antica Capua, come attestato dai numerosi monumenti dell’epoca romana – su tutti, l’Anfiteatro campano, secondo per grandezza solo al Colosseo – nonché dall’etimologia dell’odierno toponimo. Dopo gli antichi fasti, la città mutò in un borgo contadino e divenne frazione dell’odierna Capua. Santa Maria Capua Vetere è famosa per i suoi numerosi monumenti di età romana. Tra essi ricordiamo l’Anfiteatro Campano, secondo per dimensioni solo al Colosseo, al quale probabilmente servì come modello essendo stato, verosimilmente, il primo anfiteatro del mondo romano. Fu sede, tra l’altro, della prima e rinomatissima scuola di gladiatori che sarà teatro della famosa rivolta di Spartaco del 73 a.C. La città è sede poi anche di un Mitreo, luogo sacro dedicato ai riti per il dio Mitra, e che riveste ad oggi una importanza internazionale essendoci al suo interno raffigurato un Taurocedio in buono stato di conservazione. La città si colloca nella felix terra, denominata così dai romani, ma diventata, negli ultimi anni, la “terra dei fuochi”. Perché si chiama in questo modo? Viene definita Terra dei fuochi tutta quell’area in cui la Camorra brucia da anni i rifiuti tossici con conseguenze molto gravi per l’ambiente e per la salute dei residenti e di tutti coloro che mangiano prodotti provenienti da quelle zone. Questa – purtroppo – vasta area è localizzata tra le province di Napoli e di Caserta; qui la criminalità organizzata gestisce lo smaltimento illegale di rifiuti speciali che arrivano da tutta Italia. Il primo a diffondere questa definizione è stato Roberto Saviano col suo libro Gomorra. Lui, a sua volta, l’ha recuperata dai Rapporti Ecomafia di Legambiente. La situazione della cosiddetta “Terra dei fuochi” viene da lungo tempo denunciata da molti cittadini dei comuni colpiti dalle gravi conseguenze in termini di salute dello smaltimento illegale di rifiuti tossici; della situazione si occupano tutt’oggi moltissime associazioni che, insieme ai privati cittadini, fanno appelli, esposti e manifestazioni perché questa situazione non venga dimenticata. In un ambiente così “pericoloso” capire e analizzare lo smaltimento dei rifiuti dovrebbe essere una priorità di ogni comune. La raccolta differenziata parte in Italia intorno al 2008 e investe pian piano tutti i comuni campani. In queste pagine cercheremo di capire l’andamento della raccolta differenziata, dove a da chi vengono gestiti i rifiuti e se il comune di Santa Maria Capua Vetere rispetta le norme di Amministrazione trasparente così come previsto dalla legge. La svolta L’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere – negli anni in cui l’Italia viene investita da un’ondata di sensibilizzazione nei confronti della raccolta differenziata – intuisce che è necessario apportare delle modifiche al sistema di raccolta dei rifiuti. Il punto di partenza del cambiamento si colloca nell’Aprile del 2010, quando – tenuto in considerazione l’art.3 dell’O.P.C.M. (ordinanza del presidente del consiglio...

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