Posted by Grazia Fimiani on Gen 17, 2019 in Blog
Il Comune di Siano e la gestione dei rifiuti Siano è un comune di circa 10300 abitanti, in provincia di Salerno, situato in una vallata conosciuta come Valle dell’Orco, tra l’Agro nocerino-sarnese e la valle dell’Irno. Nell’anno 2001 il comune di Siano ha progettato ed iniziato la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, attuando il sistema “porta a porta” per la stragrande maggioranza delle frazioni che compongono il rifiuto: organico, carta, cartone, plastica, alluminio e banda stagna, ingombranti, vetro, batterie ed accumulatori, farmaci e indifferenziata. In seguito il Comune ha iniziato la raccolta differenziata anche per i beni durevoli. Le attività inerenti la raccolta, il trasporto e il recupero e/o smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sono gestite in parte dal Comune di Siano e in parte dal Consorzio di Bacino Salerno 1. Nella tabella che segue si riporta il dettaglio delle modalità di gestione del ciclo RSU (Rifiuti Solidi Urbani). L’Ente Comune non gestisce alcun processo di trattamento e riciclo delle frazioni raccolte, in quanto il servizio di trasporto e conferimento a destino delle stesse risulta affidato, per quanto attiene alle frazioni vetro, carta, cartone, plastica, alluminio e banda stagna, al Consorzio di Bacino Salerno 1, mentre per le restanti frazioni risulta affidato a ditte esterne specializzate nel settore rifiuti. Il trasporto dei rifiuti indifferenziati è effettuato integralmente, per mezzo di un autocompattatore, presso l’impianto di tritovagliatura S.T.I.R. sito nel Comune di Battipaglia. Tale impianto, gestito dalla Società provinciale EcoAmbiente Salerno S.p.A., provvede in seguito al conferimento e allo smaltimento finale dei rifiuti. Ma quali sono stati i risultati raggiunti dal Comune di Siano? Purtroppo negli anni 2000 vuoi per difficoltà dovute all’emergenza rifiuti creatasi in Campania, vuoi ad un calo di impegno, inevitabilmente si è verificato un calo graduale nella percentuale di differenziazione: nel 2006 si era scesi alla percentuale del 22%. Questo risultato negativo continuò anche per i primi mesi dell’anno 2007, tanto che l’Amministrazione Comunale decideva di ridefinire il piano comunale rilanciando la raccolta differenziata a mezzo di una forte campagna di sensibilizzazione per la popolazione. Il nuovo piano, iniziato il 16/06/2007, permise di raggiungere già nel mese di giugno il risultato del 27%. Nei mesi successivi la percentuale continuò ad attestarsi intorno al 50% mensile tanto che quella finale per l’anno 2007 è stata del 35,51%. Nel mese di gennaio 2008 la raccolta differenziata è stata del 51,72%. Alla fine dello stesso anno, invece, la percentuale di raccolta differenziata è stata del 47,61%. Con il Piano Comunale per la Raccolta Differenziata, approvato con Ordinanza Sindacale n° 16 del 07/03/2008 e redatto in linea con il piano economico finanziario per la raccolta differenziata fatto dal Consorzio Bacino SA1, l’Amministrazione Comunale, per migliorare la gestione, aveva posto l’attenzione non solo sull’incremento della percentuale di raccolta differenziata, ma anche sulla diminuzione della produzione pro-capite totale di rifiuti, oltre che sull’incremento della raccolta differenziata dei RUP e sull’attivazione di...
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Posted by Gaetana Attanasio on Giu 20, 2017 in Blog, Didattica, news, Post
Il Comune di Roccapiemonte differenzia i rifiuti? Dà le giuste informazioni ai cittadini? Lo scopriremo con questa indagine. Roccapiemonte è un comune di 9.068 abitanti, in provincia di Salerno, situato nell’entroterra dell’Agro Nocerino-Sarnese. E’ nel 2002, sotto la prima Amministrazione Pagano, con l’ordinanza sindacale n°78, che il Comune di Roccapiemonte comincia la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani seguendo il metodo porta a porta. A occuparsi della raccolta integrale dei rifiuti è il Consorzio di Bacino Salerno 1 costituito il 2 marzo del 1995. Fin dall’inizio la percentuale di rifiuti differenziati a Roccapiemonte è stata soddisfacente: nel 2006 si è superato il 60% , nel 2007 si arriva al 58,5% , nonostante i continui scioperi degli operatori del Consorzio. Una prima rivoluzione nella raccolta differenziata si ha nel 2008 quando il territorio comunale viene diviso in due aree e i cittadini, per conferire nella maniera esatta i rifiuti, si avvalgono di un calendario nel quale viene specificato cosa gettare e quando. Nel 2014 Roccapiemonte dà vita a un nuovo corso per la raccolta differenziata, da quando, cioè, la delega di Assessorato all’Ambiente viene affidata all’avvocato Domenico Avagliano. Con l’impegno delle associazioni del territorio vengono distribuiti dei sacchetti per rifiuti con codice identificativo: chi sbaglia, d’ora in poi, viene sanzionato. Per controllare meglio l’andamento della differenziata viene istituito un corso di formazione per Ispettori Comunali Ambientali grazie al quale, oggi, una decina di cittadini, diventati ispettori ambientali, compiono attività fondamentali nella prevenzione degli illeciti in materia di raccolta differenziata e elevano sanzioni amministrative. I risultati delle nuove misure introdotte si possono notare dal paragone tra Roccapiemonte e quattro comuni limitrofi: Castel San Giorgio, Mercato San Severino, Nocera Superiore e Cava de’ Tirreni. Grazie a un’indagine effettuata dell’Ufficio Tecnico del Comune, la produzione media pro-capite di rifiuti prodotta da Roccapiemonte è inferiore. Nella stessa indagine si nota che il Comune di Rocca ha la più alta percentuale di secco indifferenziato, mentre la percentuale di frazione umida è la più bassa. In totale la percentuale di raccolta indifferenziata, a fine 2014, a Roccapiemonte è del 56,16%, quella di Castel San Giorgio è del 76,79%, quella di Mercato San Severino è del 64,57%, quella di Baronissi è del 72,44% e quella di Cava de’ Tirreni è del 62,95%. Le migliorie alla raccolta differenziata continuano nel 2015 con importanti modifiche: la frazione indifferenziata si conferisce una volta a settimana; l’istallazione di contenitori per la raccolta degli oli esausti; il cambiamento delle modalità di conferimento del vetro le tradizionali campane verdi, da sempre ricettacolo di ogni tipo di rifiuto, sono eliminate e la raccolta viene effettuata, una volta a settimana, porta a porta. Tutto ciò ha portato la percentuale di rifiuti differenziati nel 2015 al 64,46 %, il miglior risultato di sempre, con una considerevole diminuzione della frazione secca indifferenziata. Quali sono i costi e i ricavi dalla differenziazione dei rifiuti? Queste informazioni possono...
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Posted by Emilia Romeo on Lug 1, 2015 in Didattica, Post
I rifiuti per definizione sono qualcosa di cui ci si disfa perché non più utili o utilizzabili. Fortunatamente non è sempre così. Molte volte i rifiuti vivono una nuova vita dopo essere usciti dalle nostre case e soprattutto acquistano un valore che credevamo esaurito. I progetti di raccolta differenziata servono proprio a questo: preservano l’ambiente, cercano di arginare i problemi ecologici, risolvono il problema delle discariche e consentono importanti risparmi di energia e di materie prime, ma soprattutto ridanno vita a quei rifiuti e danno loro valore. Un valore economico. I Comuni come Salerno questo lo sanno bene. E per questo differenziano. Il progetto di raccolta differenziata del Comune di Salerno ha una storia abbastanza recente, ma non priva di soddisfazioni, che sicuramente sono già state raccontate. Ecco le tappe salienti della nascita e della gestione del progetto ricostruito con l’aiuto dei documenti istituzionali trovati sul sito del Comune. Nel 2008 viene adottato, per far fronte all’emergenza rifiuti, dall’amministrazione comunale il modello “porta a porta” redatto dal CONAI. Questo modello consente di differenziare i rifiuti alla base, cioè già nelle case e nei negozi. La città, al momento dell’adozione di questo nuovo piano di raccolta dei rifiuti, è stata divisa in cinque aree abitate ognuna da circa trentamila cittadini e il modello è stato adottato gradualmente a partire dalla zona orientale. Grazie al finanziamento di quasi quattro milioni di euro si è dato l’avvio all’acquisto dei materiali per la raccolta differenziata e alla costruzione di una seconda isola ecologica sul territorio salernitano. Finalmente l’ordinanza comunale del 18 giugno 2008 ha visto dare l’avvio ai primi passi di questo modello che ha immediatamente dato i suoi frutti, anche grazie all’importante campagna di comunicazione avviata dal Comune. L’unico neo trovato in questa affascinante storia è la mancanza della determina per l’assegnazione del servizio di gestione della raccolta differenziata alla società Salerno Pulita. Insomma il Comune non sembra fare proprio di tutto per essere pulito e trasparente come la sua Salerno. E alla luce del decreto legislativo n. 33 del 2013 questo non è proprio un bene, anche perché non si sa mai dove è puntato l’occhio dell’ANAC. Si può dire, però, che l’amministrazione salernitana ha curato nei minimi dettagli il progetto, ponendo un’attenzione maggiore alla sensibilizzazione, per rendere consapevoli i cittadini di collaborare ad uno scopo comune per conseguire importanti risultati. Come dimenticare, infatti, il raggiungimento dei primi traguardi a solo un anno dall’adozione del nuovo modello. Salerno, quindi, c’è e si differenzia. A dimostrarlo, infatti, il Premio CONAI e titolo di Comune Riciclone. Dopo i fasti del passato bisogna però fare un salto temporale e tornare al presente, al 2014. Sappiamo a grandi linee come è stato strutturato il servizio di raccolta differenziata negli anni precedenti, e in linea di massima niente è cambiato, tranne l’obiettivo percentuale di raccolta differenziata da raggiungere, che la normativa nazionale pone al 65% a partire dal 2012 (adesso slittato al 2020 come...
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