“No-la Plastica”

Posted by on Set 21, 2019 in Blog

“No-la Plastica”, questo lo slogan utilizzato per una ricerca effettuata sui dati riguardanti la raccolta differenziata del comune di Nola per gli anni 2017 e 2018. La scelta del titolo è volutamente sarcastica, data la situazione in cui si è scoperto che versa la cittadina del napoletano. La ricerca ha analizzato, tramite il sito MySir e i dati forniti dal sito web comunale, piani finanziari del Comune e quantità di rifiuti prodotta. C’è innanzitutto da chiarire la situazione “trasparenza amministrativa”: sul sito le notizie riguardanti i piani finanziari ed i costi sono presenti, ma una volta fatta esplicita richiesta di accesso civico, si è andati ben oltre i 30 giorni di silenzio assenso, dato che dopo due mesi, ancora l’amministrazione non adempie ai propri obblighi, lamentando “diversi avvicendamenti del personale”. Arrivando alla parte squisitamente numerica, la ricerca si è focalizzata maggiormente sui rifiuti CER (Codice Europeo del Rifiuto) 15.01.01, 15.01.02, 15.01.07, 20.01.01, 20.01.36, 20.01.39 e 20.03.07, indicanti rispettivamente imballaggi di carta e cartone, imballaggi di plastica, di vetro, carta e cartone, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, plastica e rifiuti ingombranti. Il motivo per cui ci si è soffermati maggiormente su queste tipologie di rifiuti, assimilabili in 4 macro-categorie (imballaggi, carta e cartone, plastica, rifiuti straordinari), è il controsenso che si nota dai numeri. Per quanto riguarda gli imballaggi, la percentuale di prodotti riciclati aumenta per quelli in plastica (da 3.340 kg a 14.460 kg) e diminuisce per quelli in carta e cartone e vetro; ma, paradossalmente, i rifiuti in vetro aumentano e quelli in carta e cartone addirittura raddoppiano, così come quelli in plastica diminuiscono. Altro discorso “voluminoso” è quello riguardante la categoria “rifiuti straordinari” nei quali rientrano sia quelli ingombranti, sia computer, cavi ecc…le cui quantità sono più che raddoppiate, il ciò potrebbe far pensare sia a una ristrutturazione improvvisa di molte abitazioni, sia a una coscienza maggiore dei cittadini nel rivolgersi alle piattaforme adibite ad hoc e non allo sverso di tali rifiuti nei lagni confinanti il territorio comunale e/o in campi incolti.  La domanda da porsi è questa: è da considerarsi davvero diminuita la quantità di plastica, se poi registriamo aumenti degli imballaggi in plastica, di apparecchiature elettriche ed elettroniche, composte maggiormente da plastica, e rifiuti ingombranti? Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: questi numeri sono da leggere negativamente poiché indicano una presenza ancora forte della plastica o positivamente, dato che un aumento dei prodotti riciclati potrebbe indicare una consapevolezza nei cittadini nel saper distinguere correttamente i rifiuti riciclabili?  A questo link (https://www.tiki-toki.com/timeline/entry/1162041/NO-la-plastica/) è possibile consultare una linea del tempo, che permette ai cittadini di attraversare il biennio analizzato e di interfacciarsi in modo interattivo con numeri e problematiche...

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Solofra, una storia fuori dal comune

Posted by on Set 21, 2019 in Blog

Il rapporto di Solofra con la raccolta differenziata è iniziato nel 2002, quando sono apparse per la prima volta per le strade delle postazioni dove si potevano conferire i rifiuti differenziabili.  Dopo cinque anni, nel marzo del 2007, le postazioni sono aumentate: nel territorio comunale sono state disposte 320 postazioni, suddivise in 70 contenitori per carta, plastica, alluminio e vetro e 250 per umido e indifferenziato. La raccolta differenziata con il sistema porta a porta, gestita dalla società Irpiniambiente s.p.a., è cominciata a partire dal 3 giugno 2014. Secondo l’ordinanza comunale n° 120 del 6 maggio 2014, insieme al servizio porta a porta è stato inaugurato a partire dal 3 giugno anche il centro di raccolta nella via Misericordia.  A partire dal 2017, il Comune ha messo a disposizione dei cittadini un calendario gratuito su cui venivano indicati i giorni in cui potevano essere conferiti i rifiuti, per facilitare la comprensione e la collaborazione della cittadinanza.  TARI e destinazioni dei rifiuti Per gli anni 2016 e 2017 il costo complessivo della TARI è rimasto invariato, per una cifra totale di 2.255.532,87€. Anche le percentuali di rifiuti prodotti e rifiuti differenziati sono rimaste sostanzialmente simili nel biennio considerato: nel 2016 sono state prodotte 4.051 tonnellate di rifiuti e ne è stato differenziato il 60,20%. Nel 2017 sono state prodotto 4.071 tonnellate di rifiuti e ne è stato differenziato il 59,20%, secondo le stime dell’Osservatorio Regionale sui Rifiuti (ORR) e del MUD del Comune. Nel grafico seguente è possibile vedere quanto siano simili le situazioni dei due anni. In arancione è riportata la quantità totale di rifiuti prodotti e in verde la quantità di rifiuti differenziati. Il destino dei rifiuti dopo la loro raccolta è determinato dal codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) a cui appartengono. Analizzando le quantità di rifiuti prodotti nei due anni nel comune di Solofra è emersa la situazione descritta dal grafico che segue. Dopo i rifiuti urbani non differenziati, che costituiscono la prima barra, la maggior quantità di rifiuti differenziati appartiene alla categoria 20.01.08, quella dei rifiuti biodegradabili di cucine e mense. Seguono, in quantità sempre minori, vetro, imballaggi, carta e cartone. Dove vanno a finire i rifiuti così suddivisi? Considerando solo la loro quantità e non la loro categoria, la mappa delle loro destinazioni è la seguente: I cerchi più grandi corrispondono a quantità di rifiuti maggiori, e si può subito notare che gli impianti di prima destinazione dei rifiuti siano situati quasi tutti nella provincia di Avellino. Solo alcuni appartengono all’area di Napoli o di Benevento, e due comuni di destinazione, infine, si trovano in Basilicata. Ad esempio, ingrandendo il dettaglio della città di Avellino, si può notare come siano state trasportate qui circa cinquemila tonnellate di rifiuti. Analizzando, invece, la loro destinazione in base al loro codice CER, emerge la mappa seguente: Nel dettaglio, sono riportati alcuni esempi. La maggior parte dei rifiuti...

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Rifiuti urbani a San Marzano sul Sarno (SA)

Posted by on Set 21, 2019 in Blog

Breve introduzione sul paese San Marzano sul Sarno, in provincia di Salerno in Campania, è un comune di 10.533 abitanti. Il suo territorio rientra parzialmente nel Parco regionale dei Monti Lattari tra l’Agro Nocerino-sarnese e l’entroterra della costiera amalfitana. Le attività prevalenti sono quella agricola, quella legata alla trasformazione del pomodoro, logistica e ristorative.  Nel territorio comunale sono presenti circa 3975 utenze domestiche e circa 480 utenze non domestiche. Dal 2005 al 2017 il servizio relativo alla gestione dei rifiuti è stato svolto dal Consorzio di Bacino Salerno 1, affidato poi, dall’anno 2018, all’Azienda Speciale Angri Eco Servizi del Comune di Angri. Una panoramica delle vicende principali che hanno riguardato la questione “rifiuti” a San Marzano sul Sarno viene presentata nella breve cronistoria della raccolta dei rifiuti.  Raccolta differenziata: non aumenta da anni  Il problema della raccolta differenziata è un aspetto centrale della vita amministrativa e pubblica del paese di San Marzano sul Sarno. Negli ultimi anni, infatti, il comune ha affrontato diverse problematiche relative alla raccolta dei rifiuti solidi urbani (RR.SS.UU).  La raccolta differenziata e il servizio porta a porta inizia nel 2008, con una ordinanza sindacale n. 11 dell’anno 2008. Nella suddetta ordinanza, la Consulta Comunale stabilisce un calendario (Figura 1) con gli orari e i giorni per il conferimento dei rifiuti solidi urbani (RSU). Chi non rispetta le modalità di conferimento è soggetto a sanzioni amministrative, dunque multe, che vanno dai 105,00 ai 26.000,00 euro, come specificato nell’ordinanza sindacale n. 4 dell’anno 2010 (Figura 2). Il primo aspetto da analizzare che dà una panoramica della situazione è la serie di percentuali di raccolta differenziata registrata negli ultimi anni. Come si può notare dal Grafico 1, la retta di regressione (linea tratteggiata) mostra l’andamento delle percentuali, la quale ha una pendenza decrescente, verso il basso. Questo dato fa capire come negli ultimi anni la raccolta differenziata non migliora, anzi diminuisce gradualmente, seppur registrando delle percentuali che si alternano tra alti e bassi. Grafico 1 Con il Grafico 2, si intende informare riguardo le quantità prodotte espresse in tonnellate (t) di rifiuti solidi urbani (in arancione) da parte dei poco più di 10.000 abitanti di San Marzano sul Sarno. I detti dati sono completati dalle quantità dei rifiuti differenziati (in blu). Grafico 2 Quantità prodotte nell’anno 2015, 2016 e 2017 nel dettaglio Grafico 3 Paesi destinatari dei rifiuti indifferenziati Il grafico che segue è una mappa dei paesi dove i rifiuti indifferenziati vengono trasportati. Nel Grafico 5 invece, per ogni azienda destinataria, si può visualizzare la quantità di rifiuti prodotti nel 2016 espressa in tonnellate, con i relativi codici di classificazione dei rifiuti CER, ovvero del catalogo europeo dei rifiuti. Il Grafico 6 presenta lo stesso tipo di informazioni ma in riferimento al 2017. Grafico 4 Grafico 5 Grafico 6 Costi della gestione della raccolta rifiuti in riferimento agli anni 2016 e 2017 ad opera del Consorzio di Bacino Salerno...

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GIFFONI FA LA DIFFERENZA?

Posted by on Set 20, 2019 in Blog

Giffoni Valle Piana è una cittadina di circa 13.000 abitanti incastonata tra le alture dei Monti Picentini. È tra le eccellenze in Italia (e nel mondo) per le olive, le castagne, la nocciola tonda IGP, il festival del cinema per ragazzi… purtroppo non lo è per la gestione dei rifiuti. Sebbene non ci siano mai stati casi eclatanti di spazzatura per strada e sia stata soltanto sfiorata dall’emergenza rifiuti campana che infuriava tra il 2008 e il 2011, la strada verso una efficiente raccolta differenziata che possa portare anche vantaggi economici è ancora lunga e tortuosa. L’inizio Successivamente all’ordinanza n. 3639 del 24 gennaio 2008 della Presidenza del Consiglio, anche Giffoni è stata costretta ad avviare urgentemente un piano di raccolta differenziata per sostenere l’emergenza rifiuti che imperversava in Campania. È questo il motivo per cui in appena tre mesi viene firmato un contratto di servizio con il Consorzio di Bacino SA/2, valido ancora oggi. Nei mesi seguenti la cittadinanza viene informata sulle modalità di svolgimento della raccolta differenziata, viene distribuito un calendario indicante i giorni da rispettare e ogni famiglia riceve un pacco di buste biodegradabili per la raccolta dell’umido. Purtroppo non è stata organizzata nessuna vera campagna di comunicazione, e anche il completo avvio del programma di raccolta “porta a porta” procede a rilento, richiedendo quasi due anni per raggiungere efficientemente tutte le frazioni. Nel 2009 è stato erogato un finanziamento europeo di 58.800€ mirato al potenziamento del piano comunale. Il 2013 è l’anno in cui si avvia il progetto “La scuola si differenzia”, per sensibilizzare i ragazzi e grazie al quale le scuole superiori del territorio ricevono anche nuovi contenitori per la differenziata. Nel 2017, dopo aver constatato il crollo della percentuale di differenziata, la giunta comunale decide di intervenire tempestivamente: ad aprile 2018 viene formalizzato il programma di riforma della raccolta e, per la prima volta, si fa affidamento ad un piano di comunicazione effettivo e ben strutturato. È così che il 27 settembre dello stesso ha inizio il programma “Giffoni fa la differenza”, rispettando i vecchi giorni di raccolta, ma cambiandone le modalità. Andamento RD Superato il primo periodo di naturale ambientamento, i giffonesi si scoprono molto attenti alle nuove disposizioni comunali: nel 2011 si raggiunge il 75% di raccolta differenziata (tuttora è il picco massimo), inimmaginabile nel 2009 quando non veniva raggiunto nemmeno il 40%. Per 5 anni consecutivi la percentuale non scende sotto i 71 punti, ponendo addirittura Giffoni all’ottavo posto tra i comuni (di popolazione compresa tra i 10.000 e i 20.000 abitanti) più virtuosi nel 2014. Nel 2016 l’amministrazione comunale avverte un calo nell’attenzione dei cittadini al problema ambientale e si pone l’obiettivo di mantenere la RD al di sopra del 65%; nonostante gli sforzi della giunta appena insediata, la raccolta differenziata cala di circa 10 punti nel 2017, sprofondando ad un misero 57,7%. È il risultato più basso ottenuto...

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DifferenziaNo-la?

Posted by on Set 20, 2019 in Blog

2001. Il comune predispone un servizio di raccolta rifiuti ‘porta a porta’ su tutto il territorio Nel 2009 Nola raggiunge il 36,9% di raccolta differenziata, secondo Mysir. La gestione del servizio di igiene ambientale su tutto il territorio pubblico cittadino è affidata alla società Campania Felix. Il Comune e la società Campania Felix promuovono un opuscolo che illustra in modo preciso e semplice tempi e modi per una giusta raccolta differenziata. Andamento %RD 2009 – 2012 Dal 2012 il Comune affida (determina dirigenziale n. 156 del 16/06/2012) il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati, sul territorio di Nola per un periodo di cinque anni (2012 – 2017) alla società Buttol s.r.l. Il costo del servizio è di € 20.661.430,30 da suddividere nei 5 anni di contratto: 2012 ­ € 1.721.785,86;2013 ­ € 4.132.286,06;2014 ­ € 4.132.286,06; 2015 ­ € 4.132.286,06; 2016 ­ € 4.132.286,06; 2017 ­ € 2.410.500,20. I rifiuti oggetto di raccolta differenziata, quali ad esempio carta, plastica e vetro, sono poi depositati presso gli impianti specializzati che provvedono al loro corretto riciclo (S.a.p. na, eco transider srl, F.lli Balsamo srl, Pezzamificio g.& b., Tortora guido srl, Eurofrip srl, Ldg ambiente srl, Mi.so. Srl, Errymondo srl, Valletti joseph srl, Ecologia iavazzi srl, De Luca giuseppina).  Il servizio non sembra procedere in modo stabile nel tempo e la percentuale minima di raccolta differenziata pari al 65% (stabilita dal D.Lgs. 152/2006) ancora non è stata...

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