Posted by Redazione DdAC on Lug 3, 2019 in Blog
Il contesto provinciale “La prima cosa che farò da presidente della Provincia è convocare sia il presidente dell’ATO (ambiti territoriali ottimali) che quello della Samte per fare un’analisi approfondita del problema rifiuti. Successivamente ci confronteremo con i sindaci. La problematica è seria e il mio obiettivo è quello di rendere la provincia sannita autonoma in merito al ciclo rifiuti” (intervista a NTR24 del 4/11/18). Ad affermarlo è Antonio Di Maria, neo eletto presidente della Provincia di Benevento a novembre 2018. In questo stesso anno la Raccolta Differenziata della Provincia di Benevento è pari al RD 70,8% grazie anche a Comuni Rifiuti Free come Telese Terme. L’ambita autonomia potrebbe avvenire attraverso la totale riconversione dello STIR (Stabilimento di Tritovagliatura ed Imballaggio Rifiuti) di Casalduni, opera a cui si è sempre opposto il Sindaco di Casalduni, Pasquale Iacovella, oggi presidente dell’ATO e neo soggetto deputato alla gestione futura del ciclo dei rifiuti. L’impianto attualmente tratta circa 320 tonnellate di rifiuti al giorno, per lo più di provenienza partenopea destinati al termovalorizzatore di Acerra, in aggiunta è compatibile anche in materia di rifiuti organici. Sono in corso di realizzazione un impianto di digestione anaerobica d una nuova fossa di biostabilizzazione. Quest’ultima ha creato non pochi problemi istituzionali tra Comune e la Samte, la società appaltatrice dei lavori e tra Comune e Provincia che ha appaltato i lavori, a causa di una presunta fuoriuscita di liquidi durante le prove di lavorazione; attualmente lo STIR è fermo a causa di un incendio sviluppatosi ad agosto 2018. La chiusura definitiva dello STIR significherebbe mettere il Sannio in una perenne crisi dei rifiuti, considerato che non è in progettazione alcuna altra infrastruttura similare, con i Comuni che sarebbero costretti a trovare altri siti fuori Provincia e con sicuri aggravi sulla tariffa dei cittadini. E’ in questo contesto che si colloca il Comune di San Nicola Manfredi: 3.569 abitanti e 268,32 Kg di rifiuti per abitante (dati 2018. Fonte Mysir) San Nicola Manfredi e la promessa di un Consorzio I cittadini del Comune di San Nicola Manfredi differenziano i rifiuti dal 1° ottobre 2007. Dopo una fase di raccolta differenziata su strada avviata nel 2006, l’amministrazione comunale affida con DM n°65 del 5 Luglio 2007, tramite un protocollo d’intesa, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti del territorio comunale al Consorzio Bn1 ed avvia in fase sperimentale la raccolta sia del secco differenziabile che dell’umido con il metodo porta a porta. I mesi a seguire vedono l’amministrazione ed il Consorzio impegnati fianco a fianco in incontri sul territorio per istruire i cittadini al corretto conferimento dei rifiuti; le linee guida vengono rafforzate dall’ Ordinanza Sindacale n° 26/07 per il corretto conferimento del materiale di raccolta differenziata, il divieto di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti sul suolo. Nello stesso anno si avvia il compostaggio domestico per le aree rurali e nei primi mesi del 2008 la raccolta...
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Posted by Redazione DdAC on Lug 2, 2019 in Blog
Breve introduzione sul paese San Marzano sul Sarno, in provincia di Salerno in Campania, è un comune di 10.533 abitanti. Il suo territorio rientra parzialmente nel Parco regionale dei Monti Lattari tra l’Agro Nocerino-sarnese e l’entroterra della costiera amalfitana. Le attività prevalenti sono quella agricola, quella legata alla trasformazione del pomodoro, logistica e ristorative. Nel territorio comunale sono presenti circa 3975 utenze domestiche e circa 480 utenze non domestiche. Dal 2005 al 2017 il servizio relativo alla gestione dei rifiuti è stato svolto dal Consorzio di Bacino Salerno 1, affidato poi, dall’anno 2018, all’Azienda Speciale Angri Eco Servizi del Comune di Angri. Una panoramica delle vicende principali che hanno riguardato la questione “rifiuti” a San Marzano sul Sarno viene presentata nella breve cronistoria della raccolta dei rifiuti. Raccolta differenziata: non aumenta da anni Il problema della raccolta differenziata è un aspetto centrale della vita amministrativa e pubblica del paese di San Marzano sul Sarno. Negli ultimi anni, infatti, il comune ha affrontato diverse problematiche relative alla raccolta dei rifiuti solidi urbani (RR.SS.UU). La raccolta differenziata e il servizio porta a porta inizia nel 2008, con una ordinanza sindacale n. 11 dell’anno 2008. Nella suddetta ordinanza, la Consulta Comunale stabilisce un calendario (Figura 1) con gli orari e i giorni per il conferimento dei rifiuti solidi urbani (RSU). Chi non rispetta le modalità di conferimento è soggetto a sanzioni amministrative, dunque multe, che vanno dai 105,00 ai 26.000,00 euro, come specificato nell’ordinanza sindacale n. 4 dell’anno 2010 (Figura 2). Rifiuti urbani di San Marzano sul Sarno Figura 1. Figura 2. Il primo aspetto da analizzare che dà una panoramica della situazione è la serie di percentuali di raccolta differenziata registrata negli ultimi anni. Come si può notare dal Grafico 1, la retta di regressione (linea tratteggiata) mostra l’andamento delle percentuali, la quale ha una pendenza decrescente, verso il basso. Questo dato fa capire come negli ultimi anni la raccolta differenziata non migliora, anzi diminuisce gradualmente, seppur registrando delle percentuali che si alternano tra alti e bassi. Grafico 1. Con il Grafico 2, si intende informare riguardo le quantità prodotte espresse in tonnellate (t) di rifiuti solidi urbani (in arancione) da parte dei poco più di 10.000 abitanti di San Marzano sul Sarno. I detti dati sono completati dalle quantità dei rifiuti differenziati (in blu). Grafico 2. Quantità prodotte nell’anno 2015, 2016 e 2017 nel dettaglio Grafico 3. Paesi destinatari dei rifiuti indifferenziati Il grafico che segue è una mappa dei paesi dove i rifiuti indifferenziati vengono trasportati. Nel Grafico 5 invece, per ogni azienda destinataria, si può visualizzare la quantità di rifiuti prodotti nel 2016 espressa in tonnellate, con i relativi codici di classificazione dei rifiuti CER, ovvero del catalogo europeo dei rifiuti. Il Grafico 6 presenta lo stesso tipo di informazioni ma in riferimento al 2017. Grafico 4. Grafico 5. Grafico 6. Costi della gestione della raccolta rifiuti in riferimento agli...
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Posted by Redazione DdAC on Lug 2, 2019 in Blog
Come ricicla il Comune di Andretta? Fa una giusta comunicazione? Lo scopriremo con questa indagine Andretta è un comune italiano di 1.853 abitanti della provincia di Avellino, in Campania. Il paese sorge su un’alta collina che domina l’Appennino e si estende su una superficie di 43,61 km². Andretta inizia a differenziare i rifiuti nell’anno 1994 facendo installare in diversi punti del paese dei contenitori per separare carta e cartone, plastica, rifiuti indifferenziati, medicinali, vetro, pile esauste e rifiuti derivanti da demolizioni edili. Oltre a questi contenitori vi era sul territorio un’isola ecologica, individuata dal comune, dove portare i rifiuti organici e un sito di raccolta dove, in giorni prestabiliti, lasciare i rifiuti ingombranti. Nel 1997 inizia la raccolta differenziata porta a porta ma prima e dopo questo evento il paese si trova ad affrontare molti problemi legati ai rifiuti rischiando diverse volte la costruzione di una megadiscarica in loco. Il tutto è raccontato con uno strumento chiamato TIKI TOKI, una piattaforma on line con la quale creare linee temporali attraverso foto, link, video e documenti. Come ricicla Andretta? Prendendo in considerazione l’anno 2016 e 2017, come si può vedere dal grafico, il Comune di Andretta è passato da una produzione di 395.120 kg di rifiuti nell’anno 2016 a 372.365 kg prodotti nel 2017. La diminuzione di rifiuti ha fatto scendere anche la quantità differenziata passando da 204.700 kg del 2016 a 203.565 kg del 2017 facendo scendere la percentuale RD dal 59,26% al 54,67% e registrando un -4,59% in un anno.Secondo il sito orr.regione.campania.it la percentuale RD è scesa di anno in anno passando dal 59,55% del 2014 al 54,67% del 2017 con un calo del 4,88%. C.E.R. prodotti Dove vanno i Rifiuti di Andretta? Costo raccolta differenziata Nonostante la spesa di 276.137,00 € la percentuale RD di Andretta si attesta al 54,67%. Mettendo a confronto la percentuale RD del Comune di Andretta con quella del Comune di Baronissi, che mi ospita per la mia carriera universitaria, possiamo notare che il Comune di Baronissi nonostante abbia 15.159 abitanti in più di Andretta, riesce a raggiungere una percentuale RD del 79,31% gestendo 25 C.E.R. (Codice Europeo del Rifiuto), rispetto ai 13 gestiti dal Comune di Andretta. Il comune di Andretta, nei due anni analizzati, avrebbe potuto guadagnare 6.670,95€ dalla vendita dei rifiuti prodotti. Il Comune di Andretta è trasparente? Dal sito la Bussola della Trasparenza, che consente alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini di utilizzare strumenti per l’analisi e il monitoraggio dei siti web, possiamo notare che, anche se il sito del comune rispetta 67 sezioni su 80, quando si va a navigare la pagina amministrazione trasparente del sito, troviamo delle sezioni mancanti come per l’URP, sezione in cui non vi sono documenti. Per migliorare la comunicazione pubblica si potrebbero usare strumenti più adeguati sulla gestione dei rifiuti come la scheda URP, che è uno strumento per rendere ai cittadini un...
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Posted by Redazione DdAC on Lug 2, 2019 in Blog
Quotidianamente nel mondo vengono sottratte al nostro ecosistema enormi quantità di risorse naturali spinti dalla convinzione che la Natura sia una inesauribile fonte di materie prime. Con il tempo, però, ci si è resi conto della necessità di tutelarla e rispettarla promuovendo uno sviluppo in perfetta armonia con essa. Da qui l’idea del riciclaggio e la necessità di operare una raccolta differenziata di quei rifiuti che “lavorati” porterebbero ad un notevole abbassamento dello sfruttamento delle risorse e quindi dell’inquinamento ambientale. “La spazzatura è una grande risorsa nel posto sbagliato a cui manca l’immaginazione di qualcuno perché venga riciclata a beneficio di tutti.”Mark Victor Hansen Ognuno di noi dovrebbe, almeno per una volta, leggere questa frase e trovarsi d’accordo con il suo autore, che in poche parole riesce a racchiudere il reale senso della raccolta differenziata: riciclare a beneficio di tutti. Dovrebbero farlo soprattutto gli enti pubblici, così da garantire una gestione sempre più orientata alla sostenibilità, e dovrebbero farlo i cittadini, coloro che realizzano la differenziata e che rendono il riciclaggio efficace ed efficiente. Dovrebbero farlo le istituzioni, le scuole, le organizzazioni, grandi città, piccoli centri. Insomma dovrebbero farlo tutti, indistintamente. Ma a proposito delle piccole realtà: Come si organizzano i Comuni in materia di rifiuti? Prima i cassonetti sparpagliati per le strade che raccoglievano confusamente la spazzatura, poi contenitori colorati per differenziare i rifiuti e infine il “porta a porta”. Questo è quanto è accaduto anche a Santa Lucia di Serino. Parliamo di un piccolo paese di circa 1500 abitanti che, da qualche anno a questa parte, sta cercando di stare al passo con i tempi. E lo fa anche con i rifiuti. Eletta nel 2009, l’odierna amministrazione comunale si è trovata immediatamente a dover fronteggiare una questione abbastanza bizzarra che riguardava la gestione dei rifiuti in paese: per la gioia dei cittadini e, al contrario, per il dispiacere delle tasche comunali, la spesa dovuta ammontava soltanto a €1 al m2. Una quota voluta dal vecchio Sindaco che, preferendo non alzare l’imposta sui rifiuti, era costretto ad attingere da altri fondi del bilancio per poter pagare il CO.SMA.RI S.R.L., il consorzio che affiancava il comune nei sevizi di gestione dei rifiuti urbani. Trattandosi di una questione ritenuta contro il regolamento, così come affermato dal Sindaco in carica, l’avvocato Fenisia Mariconda, il Comune fu costretto ad aumentare l’importo, portandolo da €1 a €1,80 al m2, tra il malcontento generale. Nei primi anni del 2000 il comune di Santa Lucia di Serino elaborò un piano esecutivo per la gestione dei rifiuti urbani con sistema “porta a porta”, con impiego di dipendenti comunali ed attività di trasporto dei cassonetti presso gli impianti di trattamento e recupero a cura della ditta affidataria. Il Comune ci metteva gli automezzi, il Consorzio dava i cassonetti; il Comune ci metteva gli operatori, il Consorzio avviava il servizio di informazione dei cittadini tramite la consegna e...
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Posted by marina.digregorio95@gmail.com on Gen 18, 2019 in Blog
I dati rilevati [datalet import=”http://deep.routetopa.eu/deep/COMPONENTS/datalets/columnchart-datalet/columnchart-datalet.html” 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La nascita e il percorso della raccolta differenziata a Cava de’ Tirreni La storia della raccolta differenziata a Cava de’ Tirreni, seppur recente costituisce uno degli elementi fondanti della città. Oltre a collaborare per la difesa dell’ambiente delinea un profilo delle pratiche comunali a riguardo, la partecipazione e il rispetto dei cittadini stessi. La raccolta dei rifiuti, come riportato anche nella timeline https://www.tiki-toki.com/timeline/entry/780197/Cava-de-Tirreni-attiva-per-lambiente/ , inizia ufficialmente nel 2008 con la “Giornata di mobilitazione per la Raccolta Differenziata” tenutasi il 6 dicembre a cura dell’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Germano Baldi, in collaborazione con la S.E.T.A. S.p.a. ed il Consorzio di Bacino Salerno 1. L’obiettivo era quello di raggiungere il 45% di raccolta differenziata (che ha avuto esito positivo), raccogliendo il maggior quantitativo di rifiuti possibili su tutto il territorio cavese, attraverso la sensibilizzazione della cittadinanza a svolgere una sempre più corretta raccolta. Nello stesso anno la S.E.T.A. diventa la prima agenzia di raccolta sul territorio cavese e promuove diversi progetti come il “S.E.T.A. entra in classe” per coinvolgere i giovanissimi studenti delle scuole medie. Inoltre, l’iniziativa per dare la possibilità di allocare all’interno dei condomini i cassonetti dell’umido per un’indipendente e sollecita raccolta. Cava de’ Tirreni: dalla Seta alla Metellia Servizi L’attività della S.E.T.A. si protrae fino al 2014, anno in cui decreta il suo fallimento, nonostante nel 2011 abbia conquistato il potere di diventare una società a totale capitale pubblico, con quote maggioritarie di Nocera Inferiore e Cava de’ Tirreni pari a 44,75%. Dal 2014, infatti, a sostituirla è la “Metellia Servizi” affiancata alle due isole nascenti, Ecologica e Pulita, e la Se.Ri, azienda operante nell’ambito della messa a riserva dei rifiuti di tipo industriale. Oltre a rinnovare il modo di fare raccolta, vengono diminuiti notevolmente i costi della tassa sulle bollette dei cittadini, anche organizzando nel 2015 le Domeniche “green” per sensibilizzare all’eco-sostenibiltà ed educare gli alunni alla raccolta differenziata. L’attenzione verso le tematiche ambientali e la sensibilizzazione dei cittadini passa attraverso il coinvolgimento ludico educativo dei bambini e una politica di “premialità” verso coloro che virtuosamente conferiscono i rifiuti in maniera corretta presso le isole ecologiche. La novità più assoluta, inoltre, è l’invito alla popolazione a richiedere la “Card del Cittadino”, sulla quale vengono registrati i conferimenti, permettendo poi di ottenere un risparmio sulla tassa per i rifiuti. Infine nel 2016 parte il progetto pilota di raccolta differenziata con la modalità “porta a porta spinto” che si inserisce nell’ottica del programma “Cava de’ Tirreni, Green Valley”, in adesione alla strategia internazionale “Rifiuti Zero 2020”. Cava de’ Tirreni: l’analisi La raccolta differenziata è uno degli argomenti più importanti e in quanto tale merita un’attenta analisi. Ciò non solo per una conoscenza profonda, ma anche per dare la possibilità di accedere in modo più completo alla trasparenza amministrativa di cui ogni cittadino dovrebbe avvalersi. Nello specifico sono stati analizzati...
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Posted by venerepasca@gmail.com on Gen 18, 2019 in Blog
I dati raccolti [datalet import=”http://deep.routetopa.eu/deep/COMPONENTS/datalets/linechart-datalet/linechart-datalet.html” 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Il Comune di Perito si trova all’interno del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Fa parte di un’area protetta, dove la salvaguardia dell’ambiente è una priorità per le politiche locali. Così, negli ultimi anni, il Comune si è impegnato per ottimizzare le buone pratiche della raccolta differenziata. I principali problemi non riguardano la raccolta differenziata dei rifiuti, ma la comunicazione dei dati che il comune dovrebbe fornire ai cittadini. Abbiamo cercato di analizzare, attraverso diverse piattaforme, l’andamento della raccolta differenziata dall’interno. Attraverso l’utilizzo di mezzi interattivi e multimediali come la SCHEDA URP e la piattaforma TIKI TOKI, abbiamo elaborato i dati utili ai nostri cittadini per fare il punto sulle politiche di gestione dei rifiuti. Venere Pasca Caricamento delle mappe in corso - restare in attesa...Non è stato possibile caricare le mappe - abilitare JavaScript!→ maggiori informazioni Venere Pasca 40.298610, 15.148330 Comunicatore Pubblico: Venere PascaComune: PeritoProgetto: \"Perito si differenzia: la raccolta differenziata e l’(in)comunicabilità\" Attuatore:Comune di PeritoFonte Istituzionale: Comune di Perito MA COME SI COMPORTA IL COMUNE DI PERITO Perito, sei più bello se pulito! Il Comune di Perito si è dimostrato sensibile alla questione ambientale. All’interno delle scuole del paese sono stati fatti, nel corso degli anni, numerosi progetti laboratoriali sulla sensibilizzazione ambientale. Uno di questi coinvolgeva i bambini della scuola elementare e media nella realizzazione di cartelli per la prevenzione ambientale, come “Perito sei più bello se Pulito!“. La raccolta differenziata inizia nel 2006. Il Comune ha distribuito nelle case il calendario della raccolta differenziata e un libretto illustrativo sulla differenziazione dei rifiuti. Essendo un comune di piccole dimensione, dove ancora oggi l’agricoltura è un settore di rilievo e dove la maggioranza delle famiglie hanno, anche solo per diletto, una piccola coltivazione, il comune ha distribuito, gratuitamente, delle campane per il compostaggio. Queste vengono ancora usate da qualche famiglia. Inoltre, il sistema di raccolta “Porta a Porta” ha permesso anche la riqualificazione della zona in cui si trovavano i cassonetti per la raccolta differenziata, situati nei pressi della piazza centrale del paese ed ha permesso l’aumento dell’efficienza del servizio. Dal 2006 ad oggi la percentuale di rifiuti differenziati smaltiti è cresciuta notevolmente. Nel 2016 il Comune riceve il riconoscimento di Comune Riciclone da Legambiente, per aver superato il 65% di rifiuti differenziati smaltiti. L’amministrazione ha aderito, inoltre, al progetto Campania Differenzia. Il progetto viene promosso dal Ministero dell’Ambiente e da ANCI. Si propone di affiancare i Comuni sul fronte giuridico-amministrativo e tecnico-operativo, ma anche di valorizzare i risultati raggiunti dalle Amministrazioni locali. Cheap Perito: la raccolta differenziata sostenibile per i cittadini. Il comune di Perito ha scelto da tempo di offrire un servizio di raccolta “Porta a Porta”. Ha preferito mantenere l’aliquota minima sulla tassa sui rifiuti. In un piccolo borgo che non raggiunge i 1000 abitanti, questa è una scelta che tutela sicuramente i cittadini. Avvalendoci della piattaforma MySir, e analizzando i possibili...
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