Albanella di Lucia

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

Adagiata su colline ricche di ulivi, posizionata a metà strada tra i Monti Alburni ed il Golfo di Salerno su di una collina che domina tutta la Piana del Sele, Albanella, fondata nell’XI secolo da profughi, provenienti da Paestum, probabilmente popolazioni greco-albanesi, alla ricerca di un sito al di fuori della portata delle incursioni dei saraceni, è un ricco paesino in provincia di Salerno che con i suoi pochi abitanti, accoglie chi decide di farvi visita. Ricca di storia e di cultura, vi sono stati diversi ritrovamenti archeologici visibili presso il Museo archeologico nazionale di Paestum ed il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, come la tomba della fanciulla offerente; arricchita da tanto verde, e natura, infatti vi è stata istituita nel 1995 e gestita dal settembre 1999 dal WWF l’oasi naturale di Bosco Camerine in convenzione con il comune di Albanella. L’oasi protegge circa 100 ettari di bosco, nella frazione Bosco Camerine a circa 3,5 km a nord-est dal centro abitato di Albanella, scampato nel corso dei secoli alla deforestazione operata da contadini e pastori. L’oasi è inserita tra le aree contigue del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e si sviluppa lungo il fianco scosceso di una collina per un’altezza sul livello del mare compresa tra i 130 e i 390 metri. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Capaccio, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d’Italia ha fatto parte del mandamento di Capaccio, appartenente al Circondario di Campagna. Gli albanellesi sono fieri del proprio paese e per questo si impegnano ogni giorno a tenerlo pulito e se ne prendono cura come meglio possono: ecco perché si impegnano ogni giorno a differenziare e a riciclare il più possibile. Tutto ebbe inizio ormai nove anni fa, quando nel 2010 fu deciso di avviare nel comune la raccolta differenziata. Per capire se la raccolta venga effettivamente rispettata e soprattutto funzioni, siamo andati alla ricerca di dati e attraverso una ricerca meticolosa, una pianificazione dettagliata e specifica abbiamo potuto constatare quali siano in effetti i punti di forza e di debolezza della raccolta rifiuti del paese Punto cruciale di tutta l’analisi è sicuramente la modalità della raccolta differenziata effettuata dall’amministrazione comunale, che si può riassumere facilmente attraverso questi pochi step presenti sul piano orizzontale, che va appunto dall’inizio della stessa ad oggi. Come possiamo vedere nel nostro Tiki Toki, nonostante ci siano pochi momenti importanti, Albanella continua a fare del suo meglio, riuscendosi a “differenziare” dagli altri paesi vicini. Come si evince dai dati raccolti e riassunti in modo leggibili nella Scheda notizie per il monitoraggio civico, e soprattutto grazie ai dati che riguardano le cifre spese per lo smaltimento dei rifiuti, consultabili qui, al fine di mantenere il territorio incontaminato, Albanella ha proceduto alla raccolta differenziata “porta a porta” e ciò ha portato indubbiamente...

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CASALUCE E LA RACCOLTA DIFFERENZIATA, UNA CHIMERA

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

CASALUCE E LA RACCOLTA DIFFERENZIATA,  UNA CHIMERA Casaluce, un comune della provincia di Caserta di 10274 abitanti.  Un paese che non riesce ad arrivare al 65% di raccolta differenziata come previsto dalla legge, un comune che regredisce col passare del tempo. A Casaluce, l’accostamento “Terra dei Fuochi” non è apprezzato e nemmeno conosciuto. Ma basta nominare la località Popone per capire che della Terra dei Fuochi è un punto nevralgico. Infatti, è proprio sotto il cavalcavia dell’Asse Mediano che collega la Nola-Villa Literno (località Popone) che continuano, ancora oggi, a verificarsi roghi dolosi. A bruciare, rifiuti di ogni genere, dai copertoni al materiale tessile per finire alle lastre di eternit(amianto). Casaluce, un paese che nel 2017 ha un vero e proprio calo, infatti conta solo il 29% di Raccolta differenziata.  Ecco quanto emerge dai dati ricavati. Dai dati riportati notiamo che Casaluce inizia con un 2011 con tutte le buone intenzioni, infatti riesce a raggiungere circa il 42,69%, proseguendo in modo piuttosto lineare fino al 2014 dove si è avuto un calo consistente per poi risalire nel 2015. Dal 2015 in poi la situazione inizia a regredire arrivando ad un 29% nel 2017. Notiamo quindi, che Casaluce, non riesce ad arrivare al minimo previsto dalla legge. La domanda sorge spontanea, perché ciò?  In seguito analizzo i dati ricavati, passando in rassegna negli anni per capire davvero cosa sia successo. Buoni Propositi Differenziarsi, questa è stata la scommessa fatta dal Comune di Casaluce nel 2009, con la quale da via al sistema di raccolta differenziata “porta a porta”. E’ infatti, proprio nell’anno 2009 che il Sindaco di Casaluce, Nazzaro Pagano, chiamato Rany, invita i propri concittadini a “differenziarsi”, dando inizio alla raccolta. Se pur partiti con buone intenzioni, non si è arrivati all’obiettivo sperato, infatti Casaluce, continuava a non differenziarsi. Le cose iniziano a cambiare nel 2011, quando Casaluce, in seguito all’allerta rifiuti emanata dalla Regione Campania, ci riprova. È infatti proprio in quell’anno che si riparte con il servizio di raccolta differenziata, stanziando una somma di circa 80.000€. Il comune riparte sensibilizzando i propri cittadini attraverso un vero e proprio piano di comunicazione (ordinanza n.30 del 16/06/2011), creando un nuovo calendario di raccolta differenziata e fornendo il kit gratuito per la raccolta. Infatti il Comune distribuisce sacchetti e contenitori gratuiti per la raccolta. Segno decisivo è stato l’inizio del monitoraggio delle zone che sono tutt’oggi soggette a rischio rogo e sversamento di rifiuti, e dell’apertura dell’Isola Ecologica per lo sversamento dei rifiuti ingombranti. ANALISI ANNI 2016-2017, PRO E CONTRO Casaluce, si differenzia davvero? Come detto precedentemente, fino al 2015 c’è stato un andamento piuttosto lineare, sono gli ultimi due anni,2016 e 2017, che riscontriamo un calo. Passiamo in rassegna proprio degli ultimi anni per capire cosa è successo davvero.  Nel 2016, ci sono state diverse forme di incentivazione, infatti, il Comune ha realizzato una campagna di comunicazione per illustrare...

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San Cipriano Picentino ricicla e fa la differenza

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

“Vi è tra i monti una valle bellissima sulla quale sovrasta, ergendosi al cielo, la rupe Cerreta” recitava Jacopo Sannazzaro nel 1500. Questa valle bellissima, in provincia di Salerno che oggi conta 6.712 abitanti, ha rischiato più volte di vedersi deturpata i suoi scenari, spesso a causa del male del secolo: i rifiuti, e preservarla diventa sempre più difficile. Per questo motivo dal 2008 ha deciso di riciclare per  preservare la sua naturale bellezza. Buoni Propositi: Già nel 2000 l’amministrazione avverte la necessità di regolamentare la gestione della raccolta dei rifiuti, quindi con il sindaco dott. Attilio Naddeo e la delibera numero 37, si sottoscrive una convenzione con la società “Futura San Cipriano Picentino srl” che propone un modello innovativo di gestione della raccolta dei rifiuti solidi urbani. In merito a ciò, la società propone al comune di attivare un modello di raccolta differenziata integrata, presentato con proprio progetto al Consorzio Sa2 e quindi al Commissariato di Governo per l’emergenza. La società propone di attivare la raccolta facendosi carico di tutti gli oneri, chiedendo però all’amministrazione, di restituire alla società i ricavi derivanti dal mancato smaltimento che la raccolta differenziata consente. I ricavi derivanti dallo smaltimento di materiali da imballaggio quali  acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro presso il CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) verranno incassati direttamente dalla Futura San Cipriano srl. Sarà a carico del comune solo lo smaltimento della frazione secca indifferenziata, degli ingombranti, dei rifiuti urbani pericolosi e tossico-nocivi. L’analisi dei costi da sostenere per l’avvio di questa raccolta ammonta a 110.930.000 lire: Così, dal 30 Ottobre 2000, i sanciprianesi hanno l’obbligo di conferire in modo differenziato i rifiuti al pubblico servizio di raccolta con l’ordinanza numero 42, che regolamenta anche i giorni e gli orari del ritiro per ogni frazione e la disposizione dei bidoni condominiali. La prima calendarizzazione prevedeva: Organico o “umido”: il lunedì e il venerdì (nei sacchetti biodegradabili);Secco indifferenziato: il martedì, il giovedì ed il sabato (nei sacchi trasparenti);Carta e cartone: il mercoledì (ordinatamente ripiegati e impilati davanti al civico di provenienza);Contenitori in plastica per i liquidi: il mercoledì (nei sacchi trasparenti gialli);Per il vetro, latte in alluminio e banda stagnata, pile esauste e farmaci scaduti: deposito nei cassonetti stradali appositi. La violazione delle norme è punita con la sanzione amministrativa da 50.000 a 300.000 lire. A tal proposito vengono rilasciati ai cittadini opuscoli informativi su come smistare i rifiuti e sui giorni di conferimento. Punti di criticità e conseguenze: La calendarizzazione spesso e volentieri non veniva rispettata per quanto riguarda il ritiro delle utenze;I cittadini, scarsamente “istruiti” non sono operativi al 100%;Gli avvisi pubblici riguardo modifiche/cambiamenti sono confusi. La comunicazione non è valida e il servizio di raccolta non è né efficace, né efficiente, infatti di quegli anni non è tracciata la percentuale di RD, probabilmente perché vergognosa.  Lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti, del 2008, tocca...

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MERCOGLIANO: STORIA DI UNA RACCOLTA DISORDINATA

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

Nel 2008, a poco più di un anno dall’avvio della raccolta differenziata “porta a porta”, la città di Mercogliano era ormai al collasso ambientale. Circa 1.000 tonnellate di rifiuti erano accumulate da giorni per le strade senza nessuna prospettiva di risoluzione. La situazione critica era confermata dalle parole di Nicola Sampietro, consigliere comunale, che attaccò l’allora sindaco di Mercogliano Tommaso Saccardo: “Ha speso oltre 10 milioni di euro per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani; non è stato capace di organizzare un efficiente servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, non riuscendo neanche a rispettare gli obiettivi minimi imposti dalla Legge e dalle Ordinanze emesse dagli organi competenti; ha trascinato il Comune di Mercogliano nel meccanismo delle penalità da pagare per il mancato raggiungimento della percentuale del 35% per la raccolta differenziata (solo nel 2007 ci si è avvicinati al 16%); solo nel 2007 il servizio – la cui qualità è sotto gli occhi di tutti – ci è costato oltre 1.700.000,00 euro. Di questi ben 80.000,00 euro sono penalità pagate al Commissariato straordinario per la mancata attivazione della raccolta differenziata. L’inefficienza dell’Amministrazione Saccardo è costata ad ogni cittadino mercoglianese ben 150,00 euro. Attivare la raccolta differenziata porta a porta – secondo il Piano Industriale provinciale predisposto dal Cosmari – sarebbe costato circa 70,00 euro per abitante con un immediato risparmio di oltre il 50% per le tasche dei mercoglianesi e l’eliminazione dei cumuli di immondizia dalle strade. Questi i numeri inconfutabili di un evidente fallimento”. Anche Modestino Valente, capo gruppo consiliare di Sinistra Democratica, era critico nei confronti del sindaco: “Non ci è dato sapere se il sindaco di Mercogliano ignora la legge o se vuol far un dispetto all’opposizione non convocando il consiglio comunale sulla questione della raccolta differenziata dei rifiuti che abbiamo chiesto l’11 gennaio e riproposto il 4 febbraio. La cosa è grave qualunque sia il motivo. La situazione dell’immondizia è insopportabile. Due anni fa noi facemmo la proposta della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Non ci fu dato ascolto. Oggi, la quasi totalità dei comuni sta attuando questo sistema. Non si perda altro tempo con un ostruzionismo puerile”. In questa tragica situazione, che riguardava in particolar modo tutta la Campania, il 26 ottobre 2009 parte, con colpevole e ingiustificato ritardo, la raccolta differenziata “porta a porta” nel comune di Mercogliano. Il 23 dicembre 2009 nasce ufficialmente IrpiniAmbiente spa, che diventa, ben presto, il gestore unico dei rifiuti per la provincia di Avellino. ANALISI DELLA RACCOLTA Per illustrare al meglio la situazione della raccolta differenziata nel mio comune ho fatto ricorso all’infografica realizzando: una linea temporale che ripercorre, in ordine cronologico dal 2008 al 2018, le tappe più importanti della gestione rifiuti (Tiki-Toki); la Scheda URP, riferita in particolar modo all’anno 2017; alcuni grafici che analizzano nel dettaglio vari aspetti della situazione rifiuti. I dati riportati in questo studio sono stati reperiti...

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ATENA TI DIFFERENZIAMO

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

L’amministrazione Comunale di Atena Lucana dal 2002 è impegnata nell’attivazione della raccolta differenziata dei rifiuti, nella convinzione che la tutela dell’ambiente e la qualità della vita spesso coincidano con piccole azioni quotidiane di ogni cittadino. L’ottima gestione del servizio rifiuti, affidata dal Comune alla General Enterprice S.r.l. di Teggiano, ha portato notevoli vantaggi per l’ambiente e risparmi economici per gli abitanti del loco, ai quali  vengono applicate tariffe TARI tra le più basse d’Italia.  L’amministrazione comunale, con un capillare lavoro di sensibilizzazione della popolazione, con incontri nelle scuole e nell’aula consiliare, con concorsi, manifesti e volantini è riuscita, già dal 2003, a svettare nella classifica dei comuni ricicloni d’Italia. Dal 2002 sono stati rimossi dalle strade tutti i cassonetti ed è stata iniziata la raccolta porta a porta dell’organico e dei vari materiali differenziati. Nei primi 6 mesi del 2002, Atena Lucana ha raggiunto una percentuale di differenziata dell’ 89,9%. Da quel momento, nel ritirare riconoscimenti ed attestati, non si è più fermata: dal premio per la migliore raccolta degli imballaggi in plastica a quella del verde e dell’organico. E’ da sottolineare che nonostante il Paese sia piccolo, circa 2300 abitanti, non è così facile differenziare perché sul territorio comunale, concentrata soprattutto ad Atena Scalo, c’è una realtà di circa 300 attività commerciali e sei alberghi. Nel 2006, dopo aver ottenuto il prestigioso riconoscimento del Premio Riciclone 2006 con una percentuale da record di raccolta del 96,1%, l’amministrazione comunale ha deciso di implementare ancora di più la differenziazione dei rifiuti attraverso una massiccia campagna di sensibilizzazione e di potenziamento. In particolare sono state distribuite nelle scuole e alle famiglie migliaia di pieghevoli  illustranti le modalità di raccolta differenziata ed affissi centinaia di manifesti per pubblicizzare gli orari di raccolta delle diverse frazioni di rifiuto, mentre per ogni singolo nucleo familiare viene distribuito un nuovo kit per la raccolta contente un secchiello, buste Mater Bi, e soprattutto, novità assoluta, un contenitore per la raccolta dell’olio da cucina. Il progetto prevede anche il potenziamento dei mezzi con l’acquisto di un nuovo compattatore per la raccolta differenziata. Atena Lucana si propone così sempre di più come “paese modello” in tema di cultura ambientale. Sul sito MySir, in collaborazione con Legambiente, vengono pubblicati i dati e le percentuali di raccolta differenziata dei Comuni campani relativi agli ultimi anni. Dal 2012 al 2014  Atena Lucana si conferma tra i più virtuosi ricevendo l’attestato come primo classificato tra i Comuni con popolazione inferiore e ai 5000 abitanti e come quarto classificato tra i 10 Comuni migliori di tutta la regione Campania. Anche nel 2015 e 2016 Atena si distingue tra i Comuni ricicloni. A partire dal 2016 la raccolta differenziata comunale si è trasformata in “Raccolta spinta”, differenziando maggiormente i rifiuti urbani nelle varie tipologie. Viene richiesto un ulteriore sforzo da parte dei cittadini per rendere la gestione del ciclo integrato dei rifiuti migliore e...

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