Posted by Redazione DdAC on Mar 2, 2020 in Blog
Quotidianamente nel mondo vengono sottratte al nostro ecosistema enormi quantità di risorse naturali spinti dalla convinzione che la Natura sia una inesauribile fonte di materie prime. Con il tempo, però, ci si è resi conto della necessità di tutelarla e rispettarla promuovendo uno sviluppo in perfetta armonia con essa. Da qui l’idea del riciclaggio e la necessità di operare una raccolta differenziata di quei rifiuti che “lavorati” porterebbero ad un notevole abbassamento dello sfruttamento delle risorse e quindi dell’inquinamento ambientale. “La spazzatura è una grande risorsa nel posto sbagliato a cui manca l’immaginazione di qualcuno perché venga riciclata a beneficio di tutti.” -Mark Victor Hansen Ognuno di noi dovrebbe, almeno per una volta, leggere questa frase e trovarsi d’accordo con il suo autore, che in poche parole riesce a racchiudere il reale senso della raccolta differenziata: riciclare a beneficio di tutti. Dovrebbero farlo soprattutto gli enti pubblici, così da garantire una gestione sempre più orientata alla sostenibilità, e dovrebbero farlo i cittadini, coloro che realizzano la differenziata e che rendono il riciclaggio efficace ed efficiente. Dovrebbero farlo le istituzioni, le scuole, le organizzazioni, grandi città, piccoli centri. Insomma dovrebbero farlo tutti, indistintamente. Ma a proposito delle piccole realtà: Come si organizzano i Comuni in materia di rifiuti? Prima i cassonetti sparpagliati per le strade che raccoglievano confusamente la spazzatura, poi contenitori colorati per differenziare i rifiuti e infine il “porta a porta”. Questo è quanto è accaduto anche a Santa Lucia di Serino. Parliamo di un piccolo paese di circa 1500 abitanti che, da qualche anno a questa parte, sta cercando di stare al passo con i tempi. E lo fa anche con i rifiuti. Eletta nel 2009, l’odierna amministrazione comunale si è trovata immediatamente a dover fronteggiare una questione abbastanza bizzarra che riguardava la gestione dei rifiuti in paese: per la gioia dei cittadini e, al contrario, per il dispiacere delle tasche comunali, la spesa dovuta ammontava soltanto a €1 al m2. Una quota voluta dal vecchio Sindaco che, preferendo non alzare l’imposta sui rifiuti, era costretto ad attingere da altri fondi del bilancio per poter pagare il CO.SMA.RI S.R.L., il consorzio che affiancava il comune nei sevizi di gestione dei rifiuti urbani. Trattandosi di una questione ritenuta contro il regolamento, così come affermato dal Sindaco in carica, l’avvocato Fenisia Mariconda, il Comune fu costretto ad aumentare l’importo, portandolo da €1 a €1,80 al m2, tra il malcontento generale. Nei primi anni del 2000 il comune di Santa Lucia di Serino elaborò un piano esecutivo per la gestione dei rifiuti urbani con sistema “porta a porta”, con impiego di dipendenti comunali ed attività di trasporto dei cassonetti presso gli impianti di trattamento e recupero a cura della ditta affidataria. Il Comune ci metteva gli automezzi, il Consorzio dava i cassonetti; il Comune ci metteva gli operatori, il Consorzio avviava il servizio di informazione dei cittadini tramite la consegna...
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Posted by Redazione DdAC on Mar 2, 2020 in Blog
Cronistoria della Raccolta Differenziata L’inizio di una nuova era Nel 2007, ad Eboli la raccolta dei rifiuti provenienti da tutte le utenze domestiche e non domestiche, avveniva attraverso il prelievo di residui indifferenziati e di alcuni materiali riciclabili (carta, vetro) conferiti in cassonetti ubicati lungo le strade o nelle apposite campane. Il primo cambiamento vero e proprio risale al 2008 con l’attivazione di un servizio di raccolta differenziata proposto attraverso due differenti modalità: – raccolta Porta a Porta (PaP), nel centro urbano, zone limitrofe e lungo la SS18; – raccolta stradale nella restante parte del territorio attraverso il posizionamento di ulteriori cassonetti in punti strategici della città. Dal 2008 il contratto di gestione dei rifiuti è stato affidato alla ditta Sarim srl. (contratto n. 4964 del 01/02/2008) per una durata di sette anni ed attualmente in proroga ai sensi dell’art. 11 (comma 6) della legge regionale n.5/2014. Tra i servizi proposti sono presenti lo spazzamento stradale e i servizi per l’igiene urbana in genere. I primi passi Nel 2009, è stato costruito il primo impianto di compostaggio (finanziato dalla Regione Campania) che gestisce il trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani e rappresenta un passo importante per la gestione degli stessi direttamente in Regione favorendo l’abbattimento dei costi. Nello stesso anno, grazie ai fondi erogati dalle imprese So.Ge.Ed Srl di Santa Maria Capua Vetere e Sacco Giovanni di Pontecagnano, veniva avviata la costruzione dell’Isola Ecologica e a seguito della stessa nel 2010 il Comune decideva di indire il concorso: “Chi trova l’isola trova un tesoro” per sensibilizzare i cittadini ad una corretta raccolta differenziata. Ulteriore iniziativa fu quella che vide protagonista Legambiente Campania e il CONAI per favorire l’educazione dei giovani al rispetto dell’ambiente. Il progetto sosteneva la raccolta differenziata sulle spiagge di Ascea, Amalfi, Eboli, Furore, Amalfi, Acciaroli, Positano, Ravello, Salerno, etc. Sulla lungomare e presso gli stabilimenti balneari vennero così sistemati appositi bidoncini che consentivano ai cittadini e ai turisti di depositare i rifiuti in maniera differenziata consentendo ai consorzi di provvedere ad un riciclo rapido degli stessi. Le operazioni di raccolta venivano garantite dai singoli comuni che utilizzavano attrezzature e personale già presente nei servizi comunali. Cittadini e turisti potevano inoltre segnalare in prima persona le illegalità che mettevano a rischio il patrocinio costiero, inviando una e-mail a riciclaestate@legambiente.campania.it o chiamando il numero verde dei Carabinieri tutela ambiente 800.253.608. Novità e miglioramenti Nel 2013, carta e cartone veniva esclusa dal multimateriale – il sacco blu – contenente ad oggi soltanto plastica e metalli riciclabili. Per quanto riguarda i bidoni utilizzati per l’umido, questi venivano posizionati all’interno delle aree condominiali e portati all’esterno soltanto negli orari prestabiliti. Altra importante novità fu rappresentata dall’introduzione della raccolta degli oli esausti depositati all’interno di appositi contenitori forniti in dotazione gratuita ad ogni nucleo familiare e consegnati poi, presso l’isola ecologica o nei punti di raccolta indicati sul sito internet www.tifacciounaraccoltacosi.it ...
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Posted by Redazione DdAC on Mar 2, 2020 in Blog
L’inizio del cambiamento Nel 2007, ad Eboli la raccolta dei rifiuti provenienti da tutte le utenze domestiche e non domestiche, avveniva attraverso il prelievo di residui indifferenziati e di alcuni materiali riciclabili (carta, vetro) conferiti in cassonetti ubicati lungo le strade o nelle apposite campane. Il primo cambiamento vero e proprio risale al 2008 con l’attivazione di un servizio di raccolta differenziata proposto attraverso due differenti modalità: – raccolta Porta a Porta (PaP), nel centro urbano, zone limitrofe e lungo la SS18; – raccolta stradale nella restante parte del territorio attraverso il posizionamento di ulteriori cassonetti in punti strategici della città. Dal 2008 il contratto di gestione dei rifiuti è stato affidato alla ditta Sarim srl. (contratto n. 4964 del 01/02/2008) per una durata di sette anni ed attualmente in proroga ai sensi dell’art. 11 (comma 6) della legge regionale n.5/2014. Tra i servizi proposti sono presenti lo spazzamento stradale e i servizi per l’igiene urbana in genere. I primi passi Nel 2009, è stato costruito il primo impianto di compostaggio (finanziato dalla Regione Campania) che gestisce il trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani e rappresenta un passo importante per la gestione degli stessi direttamente in Regione favorendo l’abbattimento dei costi. Nello stesso anno, grazie ai fondi erogati dalle imprese So.Ge.Ed Srl di Santa Maria Capua Vetere e Sacco Giovanni di Pontecagnano, veniva avviata la costruzione dell’Isola Ecologica e a seguito della stessa nel 2010 il Comune decideva di indire il concorso: “Chi trova l’isola trova un tesoro” per sensibilizzare i cittadini ad una corretta raccolta differenziata. Ulteriore iniziativa fu quella che vide protagonista Legambiente Campania e il CONAI per favorire l’educazione dei giovani al rispetto dell’ambiente. Il progetto sosteneva la raccolta differenziata sulle spiagge di Ascea, Amalfi, Eboli, Furore, Amalfi, Acciaroli, Positano, Ravello, Salerno, etc. Sulla lungomare e presso gli stabilimenti balneari vennero così sistemati appositi bidoncini che consentivano ai cittadini e ai turisti di depositare i rifiuti in maniera differenziata consentendo ai consorzi di provvedere ad un riciclo rapido degli stessi. Le operazioni di raccolta venivano garantite dai singoli comuni che utilizzavano attrezzature e personale già presente nei servizi comunali. Cittadini e turisti potevano inoltre segnalare in prima persona le illegalità che mettevano a rischio il patrocinio costiero, inviando una e-mail a riciclaestate@legambiente.campania.it o chiamando il numero verde dei Carabinieri tutela ambiente 800.253.608. Modifiche e novità Nel 2013, carta e cartone veniva esclusa dal multimateriale – il sacco blu – contenente ad oggi soltanto plastica e metalli riciclabili. Per quanto riguarda i bidoni utilizzati per l’umido, questi venivano posizionati all’interno delle aree condominiali e portati all’esterno soltanto negli orari prestabiliti. Altra importante novità fu rappresentata dall’introduzione della raccolta degli oli esausti depositati all’interno di appositi contenitori forniti in dotazione gratuita ad ogni nucleo familiare e consegnati poi, presso l’isola ecologica o nei punti di raccolta indicati sul sito internet http://www.tifacciounaraccoltacosi.it L’impianto di compostaggio si ferma Nel...
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Posted by Redazione DdAC on Mar 2, 2020 in Blog
Il comune di Camerota, situato nel Cilento meridionale, è composto da quattro frazioni: Camerota, Licusati, Lentiscosa e Marina di Camerota. Esso vanta numerosi riconoscimenti a livello nazionale, quali “Perla del Cilento”, “La spiaggia più bella d’Italia”, titoli accreditati ai paesaggi suggestivi di Marina di Camerota. Peccato che i meriti attribuiti al Comune riguardino soltanto le bellezze territoriali naturali e non la gestione; specie se si fa riferimento al servizio di raccolta rifiuti. In merito alla questione dei rifiuti è stata svolta un’indagine volta a comprendere come funziona il servizio di raccolta all’interno del comune. SPOILER ALERT: Il comune non ha mai raggiunto gli obiettivi fissati all’interno del decreto legislativo del 3 aprile 2006, n.152. Il decreto infatti, prevedeva delle percentuali minime da rispettare: il 35% entro il 2006, il 45% entro il 2008 e il 65% entro il 2012. Ma procediamo con ordine. Quando è iniziato il servizio di raccolta differenziata nel Comune di Camerota? QUANDO TUTTO EBBE INIZIO In contrasto ai giganti cassonetti verdi che ricordavano tanti Hulk riverniciati posti lungo (quasi) ogni quartiere del Comune, Camerota deve adeguarsi alle normative ambientali predisposte in sede europea e nazionale. Gli obiettivi di tali norme volte a favorire la tutela dell’ambiente ponevano alla loro base le nozioni di riciclaggio, riutilizzo e recupero (direttiva 2008/98/CE). I contratti: Il servizio di raccolta viene affidato alla società Yele S.p.a. mediante un contratto (di cui non si hanno tracce) stipulato il 10 novembre 2008 “e successiva rimodulazione contrattuale per la gestione del servizio di igiene urbana..” nell’anno 2010 (Piano finanziario). Tale rimodulazione non conteneva, però, delle grandi modifiche (cit. Segretario comunale). L’unione tra l’ente comunale e la società Yele S.p.a., durata quasi 10 anni, è stata oggetto di numerose controversie nel corso del tempo. Il comune di Camerota ha infatti, più volte, dichiarato di non essere soddisfatto del servizio offertogli dalla Yele, puntualizzando diverse violazioni degli accordi diservizio, fino ad esprimere la volontà di recedere da ogni rapporto con la società (deliberazione consiliare 13 gennaio 2017). A sua volta, la Yele S.p.a. ha espresso la volontà di non assicurare il servizio al comune a causa di un presunto debito per il servizio svolto negli anni precedenti. Cade l’amministrazione, ma il contratto no. Dunque, il Commissario prefettizio ha ritenuto opportuno (per mancanza di tempo e per non stravolgere la situazione) continuare il servizio con la Yele S.p.a. Soltanto con l’ascesa dell’amministrazione attualmente in carica termina l’accordo con la società nel giugno 2017 (deliberazione di Giunta Comunale n. 59 del 27 giugno 2017). Sino alla stipulazione del nuovo contratto, l’ente comunale affida provvisoriamente la gestione del servizio alla ditta SARIM S.r.l. Il 24 aprile 2018 il comune stipula il nuovo contratto di affidamento di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti con la ditta SARIM S.r.l. Il contratto ha una durata quinquennale il cui importo ammonta a 1.223.171,69 euro (iva esclusa) per i primi due anni e...
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Posted by Redazione DdAC on Mar 2, 2020 in Blog
Introduzione L’incalzante utilizzo di beni di consumo offerti dall’industrializzazione ha prodotto un forte aumento dei rifiuti urbani. Con il tempo, l’ecosistema si è mostrato sofferente e quindi bisognava proteggerlo. Da qui l’idea di attuare un sistema di tutela del territorio tale da risolvere la “questione rifiuti”. Nasce la “raccolta differenziata”, una pratica ad ‘oggi conosciuta in numerose città e numerosi paesi italiani: «…indica un sistema di raccolta dei rifiuti i quali vengono differenziati in base al tipo ed alla natura, al fine di facilitarne il trattamento specifico». Il fine ultimo è “riciclare” ovvero, indirizzare ciascun rifiuto differenziato verso il più adatto trattamento di smaltimento e di recupero. Si tratta di un modo avanzato di gestire i rifiuti che in mancanza di infrastrutture pubbliche o/e in assenza di volontà da parte del cittadino perde di senso. 1. Il problema “monnezza” e la “soluzione”. Era il 2006 quando il Comune di Amorosi – un paesino di poco più 2800 abitanti – avviava in modo “ufficioso” la raccolta differenziata. Venivano collocate le cosiddette “campane” lungo il ciglio delle strade urbane e venivano invitati i cittadini a riporre il rifiuto nell’apposito cassonetto: il primo materiale ad essere raccolto fu il vetro; solo alcuni mesi successivi, si ampliò la raccolta alla carta e al cartone, agli imballaggi di plastica, alla banda stagnata e all’alluminio. Due anni dopo, le “campane” furono sostituite dal modello di raccolta “Porta a Porta”. Era evidente che i cassonetti erano insufficienti, i cittadini erano poco spronati e soprattutto erano poco attenti alla differenziazione dei rifiuti. Nello stesso anno, iniziarono ad essere raccolti: l’umido, gli imballaggi ingombranti e solo più tardi veniva differenziato l’olio esausto. Per lo smaltimento dell’umido si era pensato ad un compostaggio all’interno di una vasca messa a disposizione dal comune. Come ogni cosa che viene “promessa” è possibile che non venga mantenuta e difatti, non venne mai attuata. Per lo smaltimento degli imballaggi ingombranti invece le procedure di ritiro erano molto lente: il cittadino doveva recarsi al comune; il comune provvedeva a comunicare con la ditta competente e solo successivamente il rifiuto veniva ritirato a domicilio. La questione “monnezza” restava un problema da fronteggiare. Nel 2011 la Regione Campania dirama l’emergenza rifiuti e i comuni dovevano necessariamente adeguarsi alle norme emanate. La raccolta non era più “cosa” facoltativa, bensì obbligatoria. Il biennio 2011/2012 rappresenta il periodo in cui la raccolta differenziata si “ufficializza” e a dimostrazione di ciò, si iniziano a vedere i primi risultati. Questo è quanto raccontato da un ex- consigliere del Comune di Amorosi personaggio attivo nella pubblica amministrazione in quegli anni. Non vi sono documenti disponibili che parlano in modo chiaro di ciò che è stato gentilmente riferito, né si evince un particolare coinvolgimento dei cittadini a voler sapere di più sulla questione “raccolta differenziata”. 2. Amorosi (re)Agisce. Operando un salto di due anni ricorre l’anno 2014, quando il Comune di Amorosi mostra un “nuovo”...
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