Lusciano, il lungo cammino per la raccolta differenziata

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

La storia della raccolta differenziata a Lusciano è la storia di un piccolo Comune italiano in provincia di Caserta di circa 15.463 abitanti che, dopo diversi ostacoli tra i quali l’emergenza rifiuti in Campania, è riuscito a risalire e portare la percentuale di raccolta differenziata tra il 50 e il 60%, cifre inimmaginabili fino a dieci anni prima. Questa ricerca è partita dalla richiesta e la lettura di documenti di pubblico dominio relativi proprio al funzionamento della raccolta differenziata nel Comune casertano. I dati pubblici, le informazioni e i documenti istituzionali sono stati richiesti al Comune di Lusciano presentando una richiesta di accesso civico generalizzato ai sensi dell’Art. 5 del d.lgs. n. 33/2013 come modificato dal d.lgs. n. 97/2016. La richiesta è stata presentata il 20/10/2018 ed il Comune ha risposto il 5/11/2018, rilasciando i dati richiesti e rientrando nel limite dei 30 giorni previsti dalla Legge.Attraverso l’utilizzo del Tiki Toki (https://www.tiki-toki.com/timeline/entry/1161928/Lusciano-la-lunga-strada-per-la-raccolta-differenziata/) è possibile analizzare gli avvenimenti salienti dagli anni 90 fino al 2017.Dagli anni ‘90 al 2016 Nei primi anni 90 è il Consorzio CE 2 a gestire lo smaltimento dei rifiuti del comune casertano, ma con pessimi risultati. Cattiva gestione e comunicazione pubblica portano la percentuale di raccolta differenziata al di sotto del 20%. A peggiorare le cose, nel 1994 scoppia l’emergenza rifiuti in Campania e il comune di Lusciano viene trascinato nel caos di una crisi di grande portata. Interviene dunque l’esercito che, di notte, svuota le strade della città. La soluzione, seppur momentanea, arriva nel 1998, quando attraverso l’ordinanza  277/98 si decide di costruire negli impianti FIBE un sito di stoccaggio di rifiuti tra Giugliano e Villa Literno chiamato Sisp di Taverna del Re, dove vengono depositate oltre 7 tonnellate di rifiuti provenienti dal comune di Lusciano e da tutto l’agro aversano. Finalmente alla fine del 1998 il Comune casertano viene commissariato ed inizia la raccolta porta a porta.   Nel 2013 la svolta: il comune di Lusciano chiede alla S.U.A. di Caserta una gara d’appalto della durata di cinque anni. Vince l’IMPRESUD S.R.L. del Gruppo Iavazzo che subito fa partire il progetto ‘Segui la differenza’, delineando le linee guida per una corretta raccolta differenziata. Nello stesso anno, però, la società viene interdetta per questioni giudiziarie. Nonostante ciò, durante la gestione del Gruppo Iavazzo, il Comune raggiunge una percentuale di raccolta differenziata pari al 61,52% nel 2015.Il biennio 2016-2017Inizia il biennio d’oro per il comune di Lusciano, complice il lavoro svolto gli anni prima dall’IMPRESUD S.R.L. I dati parlano chiaro: con una produzione pro capite  annua di 476,087 kg e un totale raccolto sul territorio comunale di 7.316 tonnellate, il piccolo Comune raggiunge il 62,25% di percentuale di raccolta differenziata. Il grafico ci aiuta a capire la portata del picco: (https://infogram.com/app/#/edit/796eaaf4-f43e-4e71-9a48-4541acb84d06) Come si può notare, il 2017 registra una frenata sulla percentuale di raccolta, forse complice un cambio di guardia sulla gestione che viene affidata...

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“Facciamo la differenza, differenziamo.”

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

Cronistoria della Raccolta Differenziata  L’inizio di una nuova era  Nel 2007, ad Eboli la raccolta dei rifiuti provenienti da tutte le utenze domestiche e non domestiche, avveniva attraverso il prelievo di residui indifferenziati e di alcuni materiali riciclabili (carta, vetro) conferiti in cassonetti ubicati lungo le strade o nelle apposite campane.  Il primo cambiamento vero e proprio risale al 2008 con l’attivazione di un servizio di raccolta differenziata proposto attraverso due differenti modalità:  – raccolta Porta a Porta (PaP), nel centro urbano, zone limitrofe e lungo la SS18;  – raccolta stradale nella restante parte del territorio attraverso il posizionamento di ulteriori cassonetti in punti strategici della città.  Dal 2008 il contratto di gestione dei rifiuti è stato affidato alla ditta Sarim srl. (contratto n. 4964 del 01/02/2008) per una durata di sette anni ed attualmente in proroga ai sensi dell’art. 11 (comma 6) della legge regionale n.5/2014. Tra i servizi proposti sono presenti lo spazzamento stradale e i servizi per l’igiene urbana in genere.  I primi passi Nel 2009, è stato costruito il primo impianto di compostaggio (finanziato dalla Regione Campania) che gestisce il trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani e rappresenta un passo importante per la gestione degli stessi direttamente in Regione favorendo l’abbattimento dei costi.  Nello stesso anno, grazie ai fondi erogati dalle imprese So.Ge.Ed Srl di Santa Maria Capua Vetere e Sacco Giovanni di Pontecagnano, veniva avviata la costruzione dell’Isola Ecologica e a seguito della stessa nel 2010 il Comune decideva di indire il concorso: “Chi trova l’isola trova un tesoro” per sensibilizzare i cittadini ad una corretta raccolta differenziata. Ulteriore iniziativa fu quella che vide protagonista Legambiente Campania e il CONAI per favorire l’educazione dei giovani al rispetto dell’ambiente. Il progetto sosteneva la raccolta differenziata sulle spiagge di Ascea, Amalfi, Eboli, Furore, Amalfi, Acciaroli, Positano, Ravello, Salerno, etc. Sulla lungomare e presso gli stabilimenti balneari vennero così sistemati appositi bidoncini che consentivano ai cittadini e ai turisti di depositare i rifiuti in maniera differenziata consentendo ai consorzi di provvedere ad un riciclo rapido degli stessi. Le operazioni di raccolta venivano garantite dai singoli comuni che utilizzavano attrezzature e personale già presente nei servizi comunali. Cittadini e turisti potevano inoltre segnalare in prima persona le illegalità che mettevano a rischio il patrocinio costiero, inviando una e-mail a riciclaestate@legambiente.campania.it o chiamando il numero verde dei Carabinieri tutela ambiente 800.253.608.  Novità e miglioramenti Nel 2013, carta e cartone veniva esclusa dal multimateriale – il sacco blu – contenente ad oggi soltanto plastica e metalli riciclabili. Per quanto riguarda i bidoni utilizzati per l’umido, questi venivano posizionati all’interno delle aree condominiali e portati all’esterno soltanto negli orari prestabiliti. Altra importante novità fu rappresentata dall’introduzione della raccolta degli oli esausti depositati all’interno di appositi contenitori forniti in dotazione gratuita ad ogni nucleo familiare e  consegnati poi, presso l’isola ecologica o nei punti di raccolta indicati sul sito internet www.tifacciounaraccoltacosi.it ...

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CAMEROTA: LA PERLA DEL CILENTO, MA NON DELLA RACCOLTA

Posted by on Mar 2, 2020 in Blog

Il comune di Camerota, situato nel Cilento meridionale, è composto da quattro frazioni: Camerota, Licusati, Lentiscosa e Marina di Camerota. Esso vanta numerosi riconoscimenti a livello nazionale, quali “Perla del Cilento”, “La spiaggia più bella d’Italia”, titoli accreditati ai paesaggi suggestivi di Marina di Camerota. Peccato che i meriti attribuiti al Comune riguardino soltanto le bellezze territoriali naturali e non la gestione; specie se si fa riferimento al servizio di raccolta rifiuti. In merito alla questione dei rifiuti è stata svolta un’indagine volta a comprendere come funziona il servizio di raccolta all’interno del comune. SPOILER ALERT: Il comune non ha mai raggiunto gli obiettivi fissati all’interno del decreto legislativo del 3 aprile 2006, n.152. Il decreto infatti, prevedeva delle percentuali minime da rispettare: il 35% entro il 2006, il 45% entro il 2008 e il 65% entro il 2012. Ma procediamo con ordine. Quando è iniziato il servizio di raccolta differenziata nel Comune di Camerota? QUANDO TUTTO EBBE INIZIO In contrasto ai giganti cassonetti verdi che ricordavano tanti Hulk riverniciati posti lungo (quasi) ogni quartiere del Comune, Camerota deve adeguarsi alle normative ambientali predisposte in sede europea e nazionale. Gli obiettivi di tali norme volte a favorire la tutela dell’ambiente ponevano alla loro base le nozioni di riciclaggio, riutilizzo e recupero (direttiva 2008/98/CE). I contratti: Il servizio di raccolta viene affidato alla società Yele S.p.a. mediante un contratto (di cui non si hanno tracce) stipulato il 10 novembre 2008 “e successiva rimodulazione contrattuale per la gestione del servizio di igiene urbana..” nell’anno 2010 (Piano finanziario). Tale rimodulazione non conteneva, però, delle grandi modifiche (cit. Segretario comunale). L’unione tra l’ente comunale e la società Yele S.p.a., durata quasi 10 anni, è stata oggetto di numerose controversie nel corso del tempo. Il comune di Camerota ha infatti, più volte, dichiarato di non essere soddisfatto del servizio offertogli dalla Yele, puntualizzando diverse violazioni degli accordi diservizio, fino ad esprimere la volontà di recedere da ogni rapporto con la società (deliberazione consiliare 13 gennaio 2017). A sua volta, la Yele S.p.a. ha espresso la volontà di non assicurare il servizio al comune a causa di un presunto debito per il servizio svolto negli anni precedenti. Cade l’amministrazione, ma il contratto no. Dunque, il Commissario prefettizio ha ritenuto opportuno (per mancanza di tempo e per non stravolgere la situazione) continuare il servizio con la Yele S.p.a. Soltanto con l’ascesa dell’amministrazione attualmente in carica termina l’accordo con la società nel giugno 2017 (deliberazione di Giunta Comunale n. 59 del 27 giugno 2017). Sino alla stipulazione del nuovo contratto, l’ente comunale affida provvisoriamente la gestione del servizio alla ditta SARIM S.r.l. Il 24 aprile 2018 il comune stipula il nuovo contratto di affidamento di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti con la ditta SARIM S.r.l. Il contratto ha una durata quinquennale il cui importo ammonta a 1.223.171,69 euro (iva esclusa) per i primi due anni e...

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#ODDUniSa16 OpenDataDay Università di Salerno

Posted by on Feb 14, 2016 in Blog

#ODDUniSa16 OpenDataDay Università di Salerno

OpenDataDay Programma – Università di Salerno Mattina [10.10 – 13.30] Aula Magna del Dipartimento Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione (DISPSC) 10.15: Saluti istituzionali Rettore Aurelio Tommasetti e Annibale Elia, direttore DISPSC 10.40: Daniela Vellutino, Open Data per il diritto di accesso civico 11.00: Tavola Rotonda – Decreto Trasparenza PA è davvero FOIA per l’Italia? Gabriele Ciasullo (Agid); Flavia Marzano (Stati Generali dell’Innovazione); Rosy Battaglia (CittadiniReattivi), Giuseppe Clementino (Ancitel), Giancarlo Chiavazzo responsabile scientifico LegaAmbiente Campania, Virgilio d’Antonio, ordinario Diritto comparato dell’informazione della comunicazione, Nello Iacono, Istituto Italiano Open Data. 12.30: Vittorio Scarano, Gestire e visualizzare gli Open Data con SPOD (Social Platform for Open Data sviluppata nel progetto Horizon 2020 RouteToPA) 13.10: Carlo di Domenico, Quali rifiuti, quali dati? (MySir piattaforma per la gestione dei dati sui rifiuti della campagna di Legambiente “Comuni ricicloni”) Pomeriggio [14.30-16.00] Scuola di Giornalismo 14.30: Datathon per il Data Journalism (a cura di Diritto di Accesso Civico e RoutetoPA) Tre inchieste con tre squadre di Possessori&Cercatori di dati per sperimentare SPOD con gli sviluppatori Donato Pirozzi, Andrea Petta e Luca Vicidomini. La possibilità di concludere digiuno e circa mezz’ora prima e se stimolata sessualmente confezioni di cui vorresti fare per donne viaggio che non le rovini e non grandiose esperienze d’amore o il bonifico bancario. #Rifiutikm0 con Daniela Vellutino, Stefano Perna, Agostino Vollero, Carmina Mangiacapre, Simona Sabatino, Carlo di Domenico, studenti del Corso Comunicazione Pubblica e Linguaggi Istituzionali #Italiachericicla con Rosy Battaglia e CittadiniReattivi #Confiscatibene con Gianluca de Martino e Alessio Cimarelli – DataNinja FREE TICKET QUI https://opendataday2016.eventbrite.com Open Data Day 2016 dell'Università di Salerno 26/02 from Diritto di Accesso Civico Open Data Day 2016 Unisa [FLY] from Diritto di Accesso...

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Open Data Day: ricomincio da tre

Posted by on Feb 20, 2015 in Blog, Post

Open Data Day: ricomincio da tre

Terzo Open Data Day Ed eccoci al terzo Open Data Day e alla fine di un altro anno accademico del corso di Comunicazione pubblica e linguaggi istituzionali. Il primo Open Data Day nel 2013 con il team di OpenCoesione sul Data Journalism e il primo monitoraggio civico all’asilo nido dell’Ateneo di Salerno. Il secondo ODD con Legambiente, i comuni di Pellezzano e di Eboli, le imprese del Consorzio 100% Campania per capire quali dataset open data sui rifiuti sviluppare che siano utili a cittadini ed imprese. Ed eccoci al terzo ODD con Gianluca de Martino del team Dataninja e Rosy Battaglia di Cittadini Reattivi per capire come fare inchieste di Data Journalism civico. Ogni anno lo stesso obiettivo: far incontrare corsisti, colleghi, giornalisti, comunicatori pubblici per capire quali informazioni istituzionali devono provenire da dataset Open Data da sviluppare per nuove produrre forme d’informazione e di comunicazione pubblica. Quest’anno i corsisti del corso “Comunicazione pubblica e linguaggi istituzionali” hanno fatto una buona “caccia” alle informazioni istituzionali. La gran parte di loro ha cercato le informazioni ambientali nei siti web istituzionali dei Comuni, lì dove dovrebbero essere pubblicate per il Dlgs 33/1013. Hanno cercato dati e informazioni in delibere, regolamenti, determine, hanno ricostruito gli iter procedurali dei piani di gestione dei rifiuti, hanno trovato progetti per premiare cittadini virtuosi. Come monitoranti civici hanno intervistato responsabili e assessori. C ome dovrebbe saper fare un/una brava/o comunicatore pubblico hanno imparato a gestire dati e informazioni disperse nelle carte di diversi uffici o chiuse nei database. Hanno collezionato queste informazioni in una scheda notizia che ogni Urp dovrebbe redigere per rispondere a chi vuole fare un monitoraggio civico sui piani di gestione dei rifiuti urbani comunali. Dati, informazioni di pubblica utilità, visualizzazione degli iter procedurali sono gli ingredienti dei loro post che raccontano le storie di Comuni grandi e piccoli della Campania che gestiscono una merce preziosa, i rifiuti. Merce che qui abbiamo in abbondanza, ma che non conosciamo abbastanza perché i nostri Comuni comunicano solo nei MUD (Modello Unico Dichiarazione Ambientale) e in altri documenti amministrativi quantità, tipo di rifiuto, destinazione. Eppure sono dati e informazioni che dovrebbero essere ben gestite dai Comuni per rendere chiare e comprensibili le tasse e per creare circoli virtuosi con il riuso, il riciclo e la vendita dei rifiuti alle aziende che li usano. Questo dovrebbe essere il lavoro dei comunicatori pubblici: professionisti all’interno delle PA capaci di gestire dati e informazioni per gli obblighi di trasparenza amministrativa ed aggregarli per le necessità di accountability ai cittadini. E la leva per rendere necessaria questa figura professionale nelle PA è il diritto di accesso civico che deve essere esercitato dai giornalisti per fare le loro inchieste e dai cittadini per controllare l’operato delle amministrazioni pubbliche. Più ci saranno richieste di accesso civico da parte di giornalisti e cittadini, più per le PA sarà necessario avere un comunicatore pubblico capace di...

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