San Gennaro Vesuviano si differenzia nel rispetto dell’Ambiente.

Posted by on Set 17, 2019 in Blog

San Gennaro Vesuviano è un comune italiano della città metropolitana di Napoli, in Campania. Il paese conta 11896 abitanti ed il comune svolge la sua attività amministrativa per regolare la vita cittadina quotidiana nel rispetto dell’ambiente e del senso civico. L’interesse verso il tema dell’ambiente, dei rifiuti e della raccolta differenziata da parte del comune di San Gennaro Vesuviano è cresciuto solo negli ultimi anni. Nell’articolo verrà analizzata la capacità del comune di attuare delle iniziative per sensibilizzare la cittadinanza verso “l’era della raccolta differenziata”, sia dal punto di vista dei provvedimenti presi, sia dal punto di vista delle azioni di comunicazione attuate per coinvolgere il cittadino. Per fare ciò ci si servirà di due elementi: La SCHEDA URP ed il TIKI-TOKI con tutte le informazioni di pubblica utilità organizzate in maniera schematica. I Primi tentativi di Differenziata ed i primi risultati I primi tentativi per stabilire un piano efficiente di raccolta differenziata risalgono alla fine dell’anno 2010, l’anno in cui San Gennaro Vesuviano decide di differenziarsi davvero. Viene attuato nell’anno successivo il primo piano di raccolta differenziata ed il Comune decide di adottare il servizio “porta a porta” con l’intento di favorire la comodità dei cittadini e recuperare più risorse. Per alcuni prodotti come plastica, banda stagnata, metalli, carta e cartone il comune dispone che vengano destinati nello stesso sacchetto, infatti si parla di raccolta multimateriale per quest’ultimi. Di conseguenza il conferimento ai siti di raccolta per questi materiali è misto, pertanto il destinatario non riconosce nessun contributo al comune: è quindi effettuato a costo zero. La raccolta produce subito i primi risultati: la percentuale RD del 2010, del 6,79%, aumenta nell’anno 2011 fino a raggiungere il 49,53%. I punti Critici e i provvedimenti adoperati Nonostante il nuovo piano di raccolta, la situazione in cui versa San Gennaro Vesuviano è ancora critica: numerose sono le periferie del territorio colme di rifiuti abbandonati ed il disappunto dei cittadini è sempre più forte. Solo nel 2013 si assiste alle prime operazioni di pulizia per la bonifica di queste aree, ma il disappunto cresce ancora di più se si considera che l’amministrazione avrebbe ottenuto dalla Provincia circa 80mila euro per i risultati della raccolta differenziata e circa 200mila euro per la realizzazione di un’isola ecologica, da avviare entro l’anno 2014, pena la perdita dei fondi provinciali. Buone Notizie per l’Isola Dopo varie proteste da parte dei cittadini, scesi in piazza per sostenere e far concretizzare la realizzazione dell’isola ecologica sul territorio del comune vesuviano (la quale realizzazione pone le condizioni per un risparmio sulla tassa dei rifiuti), il 14 Gennaio 2014, con delibera di GC. n°7 del 14.01.2014 è stato approvato il progetto esecutivo per la realizzazione dell’ “ISOLA ECOLOGICA- AREA COMUNALE PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E RECUPERO BENI DUREVOLI SITA IN VIA MANDRILE”. L’opera è  finanziata per €327.492,47, di cui per € 291.689,00 con finanziamento provinciale, e per la restante somma di € 35.803,47 con fondi del...

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San Salvatore Telesino: realtà sconosciute e le convinzioni per un futuro migliore

Posted by on Dic 18, 2018 in Blog

San Salvatore Telesino: realtà sconosciute e le convinzioni per un futuro migliore

Fare i conti con il riciclaggio Quello dei rifiuti è un discorso da sempre contraddistinto da dubbi e interrogativi che, col passare degli anni, hanno minato ancora di più le poche certezze relative a questo tema. Come fa notare Legambiente, solo il 30% dei rifiuti viene raccolto ed avviato al riciclo, nonostante i notevoli passi avanti fatti dall’Italia negli ultimi anni. Sulla nostra penisola, la strada principale per lo smaltimento dei rifiuti è rappresentata dalle discariche, un mondo però ancora caratterizzato da molte attività illecite che spezzano i sogni di un futuro fondato sulla prevenzione e soprattutto sul riciclaggio, alimentando le fonti di inquinamento per il pianeta e soprattutto per l’uomo. L’impatto di discariche ed inceneritori sull’uomo. Fonte: Wired Italia Dalle difficoltà della Campania alle speranze di ripresa “La Campania non può ridursi a teatro di questa commedia politica. No agli inceneritori, si realizzino per ogni provincia del centro sud nuovi impianti per trattare l’organico differenziato raccolto da sempre più comuni ricicloni”. A pronunciare queste parole, in coro, sono Stefano Ciafani e Maria Teresa Imparato, rispettivamente Presidente nazionale di Legambiente e Presidente di Legambiente Campania. Quella della nostra regione resta una delle situazioni più delicate dell’intera penisola italiana: uno dei quadri maggiormente deturpati da un errato approccio al riciclaggio e dal tentativo esasperato di trasformare ogni aspetto della vita umana in business e lucro che vanno addirittura contro la sua salute. Dal generale al particolare: San Salvatore Telesino Nel quadro regionale così bersaglio di critiche e sguardi orientati alla ricerca del lato occulto però ci sono anche alcune zone, soprattutto tra le realtà più piccole, che anno dopo anno collezionano numeri positivi ed in crescendo per il bene delle proprie comunità. Una di queste isole felici è San Salvatore Telesino, piccolo paesino in provincia di Benevento ed ormai costantemente tra i comuni ricicloni della Campania.  Il Parco del Grassano, una delle località più visitate della Campania e simbolo della tutela ambientale San Salvatore Telesino nasce nel cuore del Sannio ed è custode di uno dei paradisi ambientali più belli ed affascinanti della regione, il Parco del Grassano. E’ questo uno dei simboli della vicinanza all’ambiente della piccola comunità di circa quattromila abitanti che, dal maggio del 2010, ha scelto di riorganizzare i piani del proprio comune per mettere la raccolta differenziata al servizio della comunità. Con una delibera della G.C/le del 6 maggio 2010, il comune di San Salvatore Telesino decide infatti di predisporre un piano comunale per l’organizzazione del servizio di raccolta differenziata, poi approvato successivamente nell’agosto dello stesso anno. Si tratta di un provvedimento che, nel giro di un anno, dirà addio all’amministrazione diretta della raccolta e che predisporrà il passaggio della stessa ad una agenzia esterna, attraverso una gara d’appalto. Il centro cittadino telesino conclude infatti il 2010 con il 30% di RD e apre i propri confini ad un futuro ricco di risultati e soddisfazioni. Le due ere...

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Pagani: dal 2006 ad oggi, un comune in discussione

Posted by on Ott 4, 2018 in Blog

Pagani: dal 2006 ad oggi, un comune in discussione

In questi ultimi mesi il Comune di Pagani ha vissuto un importante periodo transitorio – tuttora in atto –, nonché di sfida personale in tema di smaltimento e riciclaggio rifiuti. Com’è visibile dalla linea temporale realizzata, si è passati da timidi tentativi progettuali in ambito di raccolta differenziata nel 2000 all’approvazione e avvio del primo progetto di Raccolta Differenziata Integrata nel 2006, passando per %RD non sempre ottimistiche ed emergenze rifiuti susseguitesi negli anni, fino a giungere alla recente istituzione dell’Azienda Speciale Pagani Ambiente (maggio 2018). Il percorso non è stato privo di imprevisti o cambi di rotta né di incertezze, considerando anche l’ultimo traguardo raggiunto; ciò nonostante, dalle ricerche svolte è emerso un Comune che si è sempre messo in discussione per cercare di ottenere il meglio per i propri cittadini. Tuttavia non è stato esente da alcune inefficienze, quali: mancata adesione al portale MySir (Sistema Informativo Rifiuti), che dal 2008 rappresenta il sistema ufficiale attraverso il quale i comuni delle province di Napoli e Salerno inviano alla Regione Campania i dati relativi la propria raccolta e smaltimento rifiuti; mancata pubblicazione dei MUD sul sito comunale; mancata comunicazione ai principali portali di riferimento online (MySir, ORGR – Osservatorio Regionale Gestione Rifiuti Campania –, ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale –), di tutte le informazioni relative al 2017 in materia di rifiuti (MUD, %RD, costi, ricavi); comunicazione col pubblico spesso non chiara né trasparente; mancata o parziale comunicazione delle iniziative che si è deciso di attuare. I dati rilevati Dopo aver protocollato presso il Comune una Richiesta di Accesso Civico, richiedendo di fornire, per gli anni 2015, 2016 e 2017, i MUD non pubblicati (dati solo parzialmente) e informazioni inerenti alla suddivisione del costo della TARI (spiegato genericamente dal responsabile, che ha poi invitato a calcolare cifre più specifiche autonomamente), la situazione paganese in materia di RD ha presentato i seguenti risultati: GRAFICO “Quantità di rifiuti prodotta in base al CER di riferimento” Di quanto mostrato, il grafico seguente evidenzierà i luoghi di smaltimento cui sono destinati determinati CER, anch’essi visibili sulla mappa.* GRAFICO “Geolocalizzazione luoghi smaltimento rifiuti” Inoltre, grazie alla consultazione del sito dell’ISPRA è stato possibile individuare la %RD dal 2010 al 2016, da cui si è notato che l’andamento in tale arco temporale è consistito in una inesorabile e costante discesa: da un buon 46,56% (2010) si è giunti ad un 17,47% (2015), rilevando un leggero, seppur basso, rialzo per il 2016, 28,47%. Eppure nel lontano 2009, a soli tre anni dall’adesione alla raccolta differenziata da parte del Comune, si era riuscito a raggiungere un rispettoso 62,8%, una mosca bianca considerando i recenti dati.** GRAFICO “Andamento %RD” Va specificato che il Comune di Pagani nel tempo è andato incontro anche ad alcune oscillazioni di percorso con le aziende cui aveva affidato lo smaltimento dei rifiuti. Dopo avere proseguito con la Multiservice...

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