Posted by Redazione DdAC on Set 18, 2019 in Blog
Sarno è un comune della provincia di Salerno, composto da 31.934 abitanti. È uno dei centri principali dell’Agro Nocerino Sarnese, nella parte settentrionale della provincia. Il 5 maggio 1998 il comune fu colpito da una frana principalmente composta da colate di fango in cui morirono circa 137 persone. Nonostante l’evento drammatico, il paese è riuscito a rialzarsi velocemente. Il sindaco di Sarno attuale è Giuseppe Canfora, eletto nel giugno del 2014. La nuova amministrazione ha fatto passi avanti specialmente nell’ambito della raccolta differenziata cominciata già nel 2009. Infatti, quell’anno la percentuale di raccolta è stata pari al 51,57%. Nonostante le determine degli anni precedenti, infatti, il comune di Sarno non è mai riuscito a mantenere il 65% di raccolta differenziata. Dal 2015, sono stati istituiti orari e giorni aperti al pubblico del centro di raccolta in modo da poter garantire la fruibilità del servizio e anche un software, denominato W.A.Y., per poter monitorare il servizio “porta a porta”. I rifiuti vengono raccolti da Sarno e poi portati per lo smaltimenti in varie aziende: Ecoambiente Salerno S.P.A;S.E.A. SRL, Scafati (SA);Ambiente S.P.A, San Vitaliano (NA);Di Gennaro S.P.A, Caivano (NA);PROTEG S.P.A, Caivano (NA). 1.1 Indici a confronto I grafici sottostanti mostrano ed evidenziano il cambiamento della raccolta differenziata dall’anno 2016 al 2017. Infatti, nel primo grafico sono mostrate le percentuali della raccolta differenziata dei due anni: 2016: 69,3%2017: 80,6%. Il 2017 mostra l’enorme progresso della raccolta con l’aumento dell’11,3 dei punti percentuali. Nel secondo grafico, invece, sono state poste a confronto le quantità dei rifiuti prodotte nei due anni: 2016: 12.097.0902017: 12.096.180 Nel terzo grafico, sono mostrati i dati della quantità di rifiuti differenziati e non differenziati. Infatti: 2016: la quantità differenziata è pari a 8.302.300 kg, mentre la quantità indifferenziata è pari al 3.719.160 kg;2017: la quantità differenziata è pari a 9.691.620 kg, mentre la quantità indifferenziata è pari a 2.388.760 kg. 1.2 Tipologie dei rifiuti negli anni Negli ultimi grafici, invece, sono evidenziati quanti tipi di rifiuti sono stati raccolti. Tipologie dei rifiuti del 2016 2. Tipologie dei rifiuti del 2017 Conclusioni Dopo questa breve panoramica, sorge spontanea la domanda: il comune di Sarno riuscirà a tenere alto l’indice della raccolta differenziata o vi sarà un calo da qui a qualche mese? Non resta altro che stare a guardare i prossimi dati sulla raccolta del 2018 e se vi saranno ulteriori svolte positive, sperando che i cittadini partecipino attivamente come accade già da qualche...
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Posted by Redazione DdAC on Set 17, 2019 in Blog
Il contesto provinciale “La prima cosa che farò da presidente della Provincia è convocare sia il presidente dell’ATO (ambiti territoriali ottimali) che quello della Samte per fare un’analisi approfondita del problema rifiuti. Successivamente ci confronteremo con i sindaci. La problematica è seria e il mio obiettivo è quello di rendere la provincia sannita autonoma in merito al ciclo rifiuti” (intervista a NTR24 del 4/11/18). Ad affermarlo è Antonio Di Maria, neo eletto presidente della Provincia di Benevento a novembre 2018. In questo stesso anno la Raccolta Differenziata della Provincia di Benevento è pari al RD 70,8% grazie anche a Comuni Rifiuti Free come Telese Terme. L’ambita autonomia potrebbe avvenire attraverso la totale riconversione dello STIR (Stabilimento di Tritovagliatura ed Imballaggio Rifiuti) di Casalduni, opera a cui si è sempre opposto il Sindaco di Casalduni, Pasquale Iacovella, oggi presidente dell’ATO e neo soggetto deputato alla gestione futura del ciclo dei rifiuti. L’impianto attualmente tratta circa 320 tonnellate di rifiuti al giorno, per lo più di provenienza partenopea destinati al termovalorizzatore di Acerra, in aggiunta è compatibile anche in materia di rifiuti organici. Sono in corso di realizzazione un impianto di digestione anaerobica d una nuova fossa di biostabilizzazione. Quest’ultima ha creato non pochi problemi istituzionali tra Comune e la Samte, la società appaltatrice dei lavori e tra Comune e Provincia che ha appaltato i lavori, a causa di una presunta fuoriuscita di liquidi durante le prove di lavorazione; attualmente lo STIR è fermo a causa di un incendio sviluppatosi ad agosto 2018. La chiusura definitiva dello STIR significherebbe mettere il Sannio in una perenne crisi dei rifiuti, considerato che non è in progettazione alcuna altra infrastruttura similare, con i Comuni che sarebbero costretti a trovare altri siti fuori Provincia e con sicuri aggravi sulla tariffa dei cittadini. E’ in questo contesto che si colloca il Comune di San Nicola Manfredi: 3.569 abitanti e 268,32 Kg di rifiuti per abitante (dati 2018. Fonte Mysir) San Nicola Manfredi e la promessa di un Consorzio I cittadini del Comune di San Nicola Manfredi differenziano i rifiuti dal 1° ottobre 2007. Dopo una fase di raccolta differenziata su strada avviata nel 2006, l’amministrazione comunale affida con DM n°65 del 5 Luglio 2007, tramite un protocollo d’intesa, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti del territorio comunale al Consorzio Bn1 ed avvia in fase sperimentale la raccolta sia del secco differenziabile che dell’umido con il metodo porta a porta. I mesi a seguire vedono l’amministrazione ed il Consorzio impegnati fianco a fianco in incontri sul territorio per istruire i cittadini al corretto conferimento dei rifiuti; le linee guida vengono rafforzate dall’ Ordinanza Sindacale n° 26/07 per il corretto conferimento del materiale di raccolta differenziata, il divieto di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti sul suolo. Nello stesso anno si avvia il compostaggio domestico per le aree rurali e nei primi mesi del 2008 la raccolta...
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Posted by Redazione DdAC on Set 17, 2019 in Blog
Salerno è un comune italiano, capoluogo dell’omonima provincia in Campania. Risulta essere il secondo comune della regione per numero di abitanti (circa 133.400). Dal punto di vista storico, tale città è stata il teatro di avvenimenti di importante rilevanza in un lasso di tempo piuttosto ampio, essendo stata nel Medioevo la capitale del Principato di Salerno – territorio che arrivò a comprendere gran parte del Mezzogiorno continentale italiano – ed avendo ospitato all’interno dei propri confini la prima e più importante istituzione medica d’Europa: la Scuola Medica Salernitana, antesignana delle moderne università. Nel 1944, Salerno fu anche sede del governo italiano. Un ulteriore avvenimento fondamentale per questa città è stato rilevato nel corso dell’anno 2008, periodo nel quale venne avviato il sistema di raccolta differenziata (RD) che ha portato Salerno a distinguersi immediatamente tra i vari capoluoghi di provincia per l’alta percentuale di raccolta svolta. L’anno della svolta Nell’Ottobre del 2007, arrivò a Salerno il Grand Tour CONAI: un viaggio attraverso l’Italia per scoprire la nuova vita dei materiali da imballaggio. Durante la Conferenza Stampa, venne firmato un protocollo di intesa tra CONAI e l’Amministrazione Comunale, per lo sviluppo della raccolta differenziata integrata dei rifiuti urbani nella città di Salerno. L’obiettivo era attivare sull’intero territorio comunale – nell’arco di un anno – la raccolta porta a porta di tutte le frazioni merceologiche (ad eccezione del vetro). L’avvio del progetto è stato supportato dalla forte comunicazione da parte dell’Amministrazione e del Conai, che si impegnarono nella comunicazione verso ogni famiglia tramite l’ausilio di mezzi mediatici, ordinanze comunali, sportelli all’interno degli uffici comunali, ecc.; per garantire ai citadini i diritti fondamentali di informazione e partecipazione, al fine di migliorare la qualità della vita dell’intera società. A causa della grave crisi ambientale che ha coinvolto tutta la regione Campania, con l’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3641 del 16 Gennaio 2008, l’allora Presidente del Consiglio Romano Prodi ha conferito al Sindaco di Salerno – Vincenzo De Luca – i poteri commissariali previsti dalle normative vigenti per la realizzazione dell’impianto di trattamento finale dei rifiuti nel Comune di Salerno. A seguito della succitata ordinanza, il Sindaco De Luca si è apprestato ad assolvere i propri incarichi. Difatti, il 25 Gennaio dello stesso anno ha disposto l’approvazione della fornitura del materiale e delle attrezzature necessarie per dare inizio alla prima fase della raccolta differenziata nei quartieri della zona orientale della città di Salerno. A distanza di circa un anno dalla partenza dell’iniziativa, la raccolta differenziata “porta a porta” si estende a tutto il territorio della città di Salerno, propagando il servizio anche ai Rioni Collinari del capoluogo e comprendendo un notevole numero di utenze domestiche e commerciali. Dunque, coinvolgendo un importante numero di persone. Il “Modello Salerno” I quantitativi di rifiuti avviati a smaltimento nei periodi gennaio-giugno 2008/2009, mostrano una riduzione del 52% di tali flussi, per una media di oltre 2.200...
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Posted by Ilaria D'Avino on Set 17, 2019 in Blog
San Gennaro Vesuviano è un comune italiano della città metropolitana di Napoli, in Campania. Il paese conta 11896 abitanti ed il comune svolge la sua attività amministrativa per regolare la vita cittadina quotidiana nel rispetto dell’ambiente e del senso civico. L’interesse verso il tema dell’ambiente, dei rifiuti e della raccolta differenziata da parte del comune di San Gennaro Vesuviano è cresciuto solo negli ultimi anni. Nell’articolo verrà analizzata la capacità del comune di attuare delle iniziative per sensibilizzare la cittadinanza verso “l’era della raccolta differenziata”, sia dal punto di vista dei provvedimenti presi, sia dal punto di vista delle azioni di comunicazione attuate per coinvolgere il cittadino. Per fare ciò ci si servirà di due elementi: La SCHEDA URP ed il TIKI-TOKI con tutte le informazioni di pubblica utilità organizzate in maniera schematica. I Primi tentativi di Differenziata ed i primi risultati I primi tentativi per stabilire un piano efficiente di raccolta differenziata risalgono alla fine dell’anno 2010, l’anno in cui San Gennaro Vesuviano decide di differenziarsi davvero. Viene attuato nell’anno successivo il primo piano di raccolta differenziata ed il Comune decide di adottare il servizio “porta a porta” con l’intento di favorire la comodità dei cittadini e recuperare più risorse. Per alcuni prodotti come plastica, banda stagnata, metalli, carta e cartone il comune dispone che vengano destinati nello stesso sacchetto, infatti si parla di raccolta multimateriale per quest’ultimi. Di conseguenza il conferimento ai siti di raccolta per questi materiali è misto, pertanto il destinatario non riconosce nessun contributo al comune: è quindi effettuato a costo zero. La raccolta produce subito i primi risultati: la percentuale RD del 2010, del 6,79%, aumenta nell’anno 2011 fino a raggiungere il 49,53%. I punti Critici e i provvedimenti adoperati Nonostante il nuovo piano di raccolta, la situazione in cui versa San Gennaro Vesuviano è ancora critica: numerose sono le periferie del territorio colme di rifiuti abbandonati ed il disappunto dei cittadini è sempre più forte. Solo nel 2013 si assiste alle prime operazioni di pulizia per la bonifica di queste aree, ma il disappunto cresce ancora di più se si considera che l’amministrazione avrebbe ottenuto dalla Provincia circa 80mila euro per i risultati della raccolta differenziata e circa 200mila euro per la realizzazione di un’isola ecologica, da avviare entro l’anno 2014, pena la perdita dei fondi provinciali. Buone Notizie per l’Isola Dopo varie proteste da parte dei cittadini, scesi in piazza per sostenere e far concretizzare la realizzazione dell’isola ecologica sul territorio del comune vesuviano (la quale realizzazione pone le condizioni per un risparmio sulla tassa dei rifiuti), il 14 Gennaio 2014, con delibera di GC. n°7 del 14.01.2014 è stato approvato il progetto esecutivo per la realizzazione dell’ “ISOLA ECOLOGICA- AREA COMUNALE PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E RECUPERO BENI DUREVOLI SITA IN VIA MANDRILE”. L’opera è finanziata per €327.492,47, di cui per € 291.689,00 con finanziamento provinciale, e per la restante somma di € 35.803,47 con fondi del...
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Posted by Redazione DdAC on Set 17, 2019 in Blog
Da città riciclona a città che abbandona Il 2008 segna un punto di svolta per la città di Salerno. Dopo tanti anni di lotta contro i rifiuti, l’allora sindaco Vincenzo De Luca riesce a trovare una soluzione al problema, introducendo la raccolta differenziata nel Comune di Salerno, estesasi nel corso degli anni a tutta la provincia. Sin dai primi anni, la città di Salerno è stata da sempre elogiata per l’andamento della raccolta differenziata: le %RD sfioravano la soglia del 72%. Nonostante un periodo di calo, che si registra intorno al 2013 (annus horribilis con una %RD del 65,2%), già l’anno seguente si ha una lieve ripresa. Il biennio 2014-2015 vede Salerno come vincitrice del premio “Comuni Ricicloni” con le rispettive %RD del 65,5% e 64,05%. Purtroppo, come si può notare, la %RD continua a scendere di anno in anno; nonostante ciò, Salerno si posiziona ancora tra i comuni più “ricicloni” del Sud Italia. Seppure Salerno risulta essere una delle città più “riciclone” d’Italia, ha pur sempre tanti scheletri nell’armadio. Inizio raccolta differenziata: 2008 “In una Regione proiettata alla ribalta delle cronache mondiali per i roghi appiccati alle montagne di rifiuti, Salerno non ha conosciuto un solo minuto di emergenza rifiuti. Non un sacchetto per strada”.(fonte Comune di Salerno) Esordisce così il sindaco Vincenzo de Luca, qualche settimana prima del via alla raccolta differenziata. L’obiettivo sarà quello di rendere Salerno una città più pulita, pronta ad accogliere turisti, abolendo il malsano utilizzo dei cassonetti lungo le strade della città. Il giorno 16 gennaio 2008, l’allora sindaco Vincenzo De Luca decide di far partire una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, tramite l’assegnazione da parte della Giunta Regionale n.1285/2007 della somma di 1.500.000 euro, approvando il progetto “Laboratori di servizio civile” affidato all’Associazione Amesci. Nella stessa giornata si rileva che il progetto sarà attuato per step, interessando i vari quartieri della città, raggruppati in 5 aree omogenee e contigue, coinvolgendo una popolazione di circa 30.000 cittadini. Nei giorni seguenti, precisamente il 25 gennaio 2008, l’amministrazione comunale, tramite delibera, approva la fornitura delle attrezzature, dei mezzi e del materiale facendo così partire la raccolta differenziata nel Comune di Salerno, dando precedenza a quei quartieri che hanno risentito di più della problematica. Inizio raccolta “porta a porta” a Salerno: 4 marzo 2008 A fronte del vecchio sistema di raccolta differenziata, il quale prevedeva la raccolta di tipo stradale, il nuovo modello, attuato seguendo il progetto della CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, prevede la raccolta “porta a porta” che consente di raccogliere direttamente i rifiuti presso le utenze domestiche. Il 4 marzo 2008 è il giorno che segna la svolta per la raccolta differenziata nel Comune di Salerno e l’inizio di un nuovo capitolo, volto al raggiungimento del benessere ambientale. Nei mesi successivi, grazie al finanziamento ricevuto di più di 3.000.000 euro, è stato possibile acquistare automezzi e attrezzature utili...
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Posted by Redazione DdAC on Lug 3, 2019 in Blog
Il rapporto di Solofra con la raccolta differenziata è iniziato nel 2002, quando sono apparse per la prima volta per le strade delle postazioni dove si potevano conferire i rifiuti differenziabili. Dopo cinque anni, nel marzo del 2007, le postazioni sono aumentate: nel territorio comunale sono state disposte 320 postazioni, suddivise in 70 contenitori per carta, plastica, alluminio e vetro e 250 per umido e indifferenziato. La raccolta differenziata con il sistema porta a porta, gestita dalla società Irpiniambiente s.p.a., è cominciata a partire dal 3 giugno 2014. Secondo l’ordinanza comunale n° 120 del 6 maggio 2014, insieme al servizio porta a porta è stato inaugurato a partire dal 3 giugno anche il centro di raccolta nella via Misericordia. A partire dal 2017, il Comune ha messo a disposizione dei cittadini un calendario gratuito su cui venivano indicati i giorni in cui potevano essere conferiti i rifiuti, per facilitare la comprensione e la collaborazione della cittadinanza. TARI e destinazioni dei rifiuti Per gli anni 2016 e 2017 il costo complessivo della TARI è rimasto invariato, per una cifra totale di 2.255.532,87€. Anche le percentuali di rifiuti prodotti e rifiuti differenziati sono rimaste sostanzialmente simili nel biennio considerato: nel 2016 sono state prodotte 4.051 tonnellate di rifiuti e ne è stato differenziato il 60,20%. Nel 2017 sono state prodotto 4.071 tonnellate di rifiuti e ne è stato differenziato il 59,20%, secondo le stime dell’Osservatorio Regionale sui Rifiuti (ORR) e del MUD del Comune. Nel grafico seguente è possibile vedere quanto siano simili le situazioni dei due anni. In arancione è riportata la quantità totale di rifiuti prodotti e in verde la quantità di rifiuti differenziati. Il destino dei rifiuti dopo la loro raccolta è determinato dal codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) a cui appartengono. Analizzando le quantità di rifiuti prodotti nei due anni nel comune di Solofra è emersa la situazione descritta dal grafico che segue. Dopo i rifiuti urbani non differenziati, che costituiscono la prima barra, la maggior quantità di rifiuti differenziati appartiene alla categoria 20.01.08, quella dei rifiuti biodegradabili di cucine e mense. Seguono, in quantità sempre minori, vetro, imballaggi, carta e cartone. Dove vanno a finire i rifiuti così suddivisi? Considerando solo la loro quantità e non la loro categoria, la mappa delle loro destinazioni è la seguente: I cerchi più grandi corrispondono a quantità di rifiuti maggiori, e si può subito notare che gli impianti di prima destinazione dei rifiuti siano situati quasi tutti nella provincia di Avellino. Solo alcuni appartengono all’area di Napoli o di Benevento, e due comuni di destinazione, infine, si trovano in Basilicata. Ad esempio, ingrandendo il dettaglio della città di Avellino, si può notare come siano state trasportate qui circa cinquemila tonnellate di rifiuti. Analizzando, invece, la loro destinazione in base al loro codice CER, emerge la mappa seguente: Nel dettaglio, sono riportati alcuni esempi. La maggior parte dei rifiuti...
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